RIMATERIA: LA DISCARICA VA AVANTI TRA VERITA’ E NARRAZIONI CREDIBILI

Lo slogan di Rimateria

Piombino (LI) – Lunedì poteva essere finalmente la giornata chiarificatrice sulla vicenda RImateria perché la giunta regionale ha deliberato sul progetto Rimateria, recependo il parere del Nucleo tecnico espresso il 30 ottobre con altre prescrizioni, e la riunione di Asiu  poteva confermare quanto indicato da Firenze. Così invece non è stato, e la vicenda della discarica dei rifiuti speciali ha vissuto un altro dei suoi momenti più tesi perché chiaramente il Presidente Pellati ha fatto capire che con i soli rifiuti siderurgici l’azienda è destinata a fallire e quindi per continuare ad andare avanti c’è bisogno, una volta terminato il cono rovescio, anche della discarica Lucchini e ovviamente con rifiuti provenienti da fuori.

I dipendenti poi, che vedono a rischio non solo lo stipendio in pagamento il 10 dicembre ma più in generale le loro prospettive, hanno protestato davanti alla sede della società, dove erano riuniti i soci Asiu e alla loro uscita hanno parlato per alcuni minuti col sindaco Francesco Ferrari che ha provato a tranquillizzarli ma che non può di sicuro rinunciare al mandato conferitogli dalla città di fermare il progetto.

Leggiamo insieme i comunicati integrali che sono molto esplicativi su cosa realmente è successo.

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FERRARI E BEZZINI: MENTRE LA REGIONE RATIFICA IL NURV, RIMATERIA DICHIARA CHE I RIFIUTI SIDERURGICI NON BASTANO

Francesco Ferrari davanti alla discarica

“Mentre la Giunta regionale adottava il parere tecnico del Nurv, Rimateria diceva a chiare lettere che non sarà possibile occuparsi delle bonifiche e della messa in sicurezza dell’impianto con i soli conferimenti di rifiuti siderurgici”. Le dichiarazioni del sindaco Francesco Ferrari e Carla Bezzini, assessore all’Ambiente, dopo l’assemblea di Asiu tenutasi lunedì 18 novembre.

“Oggi – continuano – Rimateria ha proposto una modifica del piano industriale mettendo sul tavolo due idee, perché non hanno le caratteristiche per essere definite progetti, costruite senza il supporto di dati tecnici e finanziari: è impensabile prendere una decisione senza i necessari strumenti per fare una valutazione sulle reali conseguenze. In ogni caso, ci è stato detto chiaramente che Rimateria non può sopravvivere alle condizioni poste dalla Regione: i soli rifiuti siderurgici e da bonifiche non permetterebbero all’azienda di accantonare le risorse per la messa in sicurezza e il post mortem. Per questo, entrambe le proposte avanzate dalla società implicano il conferimento di categorie di rifiuti organici, certamente non provenienti dalla sola Val di Cornia, riproponendo così il problema odorigeno. In pratica, al netto delle dichiarazioni della Regione, Rimateria non può assolvere al compito che secondo il Pd giustifica la concessione del raddoppio dei volumi.
Torniamo a ribadire che non si può pensare di affrontare i problemi di Piombino come questioni sconnesse l’una dall’altra: Rimateria, le bonifiche, la siderurgia, il rilancio economico e sociale sono tutti aspetti che devono essere affrontati in un’ottica che li metta in relazione l’uno con l’altro. Solo così, con un progetto complessivo, potremo andare a bussare alla porta delle istituzioni per chiedere aiuto, risorse e investimenti. Serve uno sguardo nuovo e non è mettendo vincoli, clausole e limitazioni al progetto di sempre, che poi sistematicamente vengono aggirate, che si può pensare di risollevare le sorti del territorio.
Comprendiamo la rabbia e la preoccupazione dei dipendenti di Rimateria che oggi protestavano fuori dalla stanza dove ci stavamo riunendo: la questione occupazionale sicuramente esiste, è innegabile, e certamente è un aspetto da prendere in considerazione nella valutazione sul futuro di Rimateria. Solo con la riconversione di Rimateria e con un piano industriale che inizi a parlare di trattamento dei rifiuti e di bonifiche, potranno essere salvaguardati i posti di lavoro e la società essere considerata concretamente funzionale al territorio. Si continua a proporre soluzioni parziali che non tengono conto di tutti i fattori: non possiamo credere di poter veramente uscire da questo stallo senza cambiare punto di vista”.

Il Sindaco Ferrari e l’Assessore Bezzini

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I SINDACI PD CONTINUANO A SOSTENERE IL PROGETTO RIMATERIA A QUALSIASI CONDIZIONE

Alessandro Massimo Bandini

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«L’assemblea di Asiu di oggi si è svolta nella lunga attesa dei lavoratori e dei sindacati, in ansia per  le prospettive dell’azienda e per i posti di lavoro che danno da vivere alle loro 45 famiglie. Il Presidente di RMMateria Francesco Pellati ha presentato ai soci ASIU due possibili scenari di sviluppo che porterebbero a due piani industriali diversi: il primo con scadenza 2020 consistente nel conferimento dei rifiuti autorizzati nel solo cono rovescio.  Questa ipotesi, come esplicitato dal Presidente Pellati, per ovvi motivi di sostenibilità economica dell’azienda comporterebbe la messa in liquidazione di RIMateria con la conseguente impossibilità di completare la messa in sicurezza delle discariche esistenti e di bonificare la LI53. Il secondo scenario consisterebbe nel completamento del cono rovescio e nella riprofilatura della discarica ex Lucchini, con scadenza presumibile nel 2024.

Questa ipotesi, oltre a non lasciare 45 famiglie senza stipendio, consentirebbe il completamento della messa in sicurezza delle due discariche, lo smaltimento dei cumuli e la bonifica della LI53.   I Comuni di Campiglia, San Vincenzo, Sassetta e Castagneto Carducci hanno espresso parere positivo su questa seconda ipotesi, appunto per garantire il risanamento delle aree interessate e per non lasciare senza stipendio i dipendenti, pur prevedendo l’esaurimento della società al 2024.  I Comuni di Suvereto e Piombino, hanno invece dichiarato di volersi astenere dal dare un mandato ad ASIU, sebbene il presidente Pellati abbia fatto più volte presente che RIMateria non può permettersi di procrastinare una scelta e che con il primo scenario non sarà in grado di sopravvivere e quindi di provvedere allo smaltimento dei cumuli, alla bonifica della LI53 e sebbene, così stante la situazione, già da dicembre l’azienda non potrà pagare gli stipendi ai dipendenti.

Ciò che appare surreale è che all’uscita dall’assemblea, di fronte ai lavoratori di RIMateria, il sindaco Francesco Ferrari ha più volte scaricato totalmente sulla Regione la responsabilità dell’attuale situazione di RIMateria senza minimamente ricordare non soltanto la sferzante campagna elettorale fatta di fronte ai cancelli dell’azienda ma anche l’auspicio reiteratamente rimarcato, in ultimo in occasione della VIA, di arrivare alla chiusura della discarica.  Siamo felici di aver scoperto oggi, dalle parole che ha rivolto ai lavoratori in procinto di perdere il proprio posto di lavoro, che il sindaco di Piombino ha intenzione di chiedere alla Regione Toscana la rimozione dello stop al conferimento dei rifiuti nel cono rovescio.

La nostra posizione in assemblea è stata, ancora una volta, chiara e netta. È necessario scongiurare il fallimento dell’azienda in quanto non esistono, ad oggi, piani alternativi di messa in sicurezza e bonifica ambientale di quell’area.  Appuriamo con dispiacere che soluzioni alternative non ne ha neanche la giunta Ferrari, che ha lavorato per demolire RIMateria senza prima esser certa di disporre di un piano B immediatamente percorribile e, quindi, senza evidentemente preoccuparsi delle conseguenze né a livello ambientale né a livello di tutela dei posti di lavoro.
L’attività di amministratori responsabili non dovrebbe ridursi alla ricerca del consenso elettorale senza “se” e senza “ma” bensì, in questo caso, assumersi la responsabilità di minimizzare il disagio dei cittadini, senza per questo rinunciare a tutelare l’ambiente, la salute dei cittadini, i posti di lavoro e le famiglie coinvolte».

I sindaci di Campiglia Marittima e San Vincenzo

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ANSELMI: CONFERMATE LE PRESCRIZIONI DEL NURV. IL POLO DEI RIFIUTI? SONO SOLO FALSITA’
La giunta regionale toscana ha deliberato il 18 novembre 2019 sul progetto Rimateria. Il consigliere regionale Gianni Anselmi, in un suo intervento su Facebook ha provato a spiegare quali decisioni sono state prese in giunta.

«La Giunta Regionale Toscana ha deliberato stamani sul progetto Rimateria, recependo il parere del Nucleo tecnico espresso il 30 ottobre scorso con ulteriori prescrizioni. In sintesi:
– l’ampliamento progettato della discarica dovrà rispettare le distanze dai centri abitati e sarà riservato soltanto al conferimento dei rifiuti siderurgici prodotti nell’area di Piombino, inclusi quelli stoccati in cumuli;
– l’autorizzazione all’esercizio dell’impianto sarà subordinata al completo rispetto di quanto disposto con la diffida/sospensione regionale del 15/11 scorso e dunque alla realizzazione degli interventi prescritti con le diffide emesse dal 2017 in poi e ancora non realizzati, e volti anche alla eliminazione delle maleodoranze.
– resta naturalmente prioritaria a qualsiasi utilizzo dell’area LI53 la sua messa in sicurezza permanente come da progetto già autorizzato dal Ministero dell’Ambiente.

Si ribadisce dunque in atti che la Regione Toscana non intende, come non ha mai inteso, fare di Piombino un polo nazionale dei rifiuti speciali, come è verificabile da tutti gli atti di programmazione approvati. Un conto sono le competenze procedurali attribuite dall’ordinamento alla Regione sui progetti che vengono presentati su iniziativa dei soggetti pubblici e privati (come le VIA e le autorizzazioni), un conto sono i progetti e le scelte politiche regionali che sono contenuti nei piani. Piombino è nel Piano Strategico della Costa previsto come polo delle bonifiche e dell’economia circolare e chi attribuiva alla Regione scopi diversi o non lo sapeva o mentiva. La discarica servirà a fare le bonifiche e a ricevere i rifiuti industriali non riciclati della auspicata ripresa dell’attività siderurgica.

A chi afferma che la Regione assume queste posizioni per ragioni elettorali vale appena la pena di rispondere in due modi.
1) le diffide regionali emesse nei confronti di Rimateria a tutela di salute e ambiente datano 2017, 2018 e aprile 2019 e precedono di gran lunga l’insediamento delle attuali amministrazioni comunali, così come le scadenze elettorali future. Ovviamente vengono richiamate oggi nel momento in cui si conclude il percorso di valutazione di impatto ambientale sul progetto di ampliamento della discarica;
2) la chiusura del ciclo dei rifiuti siderurgici nel territorio è un obiettivo condiviso inserito nell’accordo di programma sottoscritto con JIndal Steel nel luglio del 2018, e ribadito nel recente accordo siglato per la variante “Tempra delle rotaie” anche dalla attuale amministrazione comunale di Piombino.
Per ogni delucidazione o chiarimento sono ovviamente a disposizione».

Consigliere regionale uscente
Gianni Anselmi

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Scritto da il 19.11.2019. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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