CAMPING CIG: “MODELLO PIOMBINO” CONTINUA LA NARRAZIONE FELICE

alcuni dei partecipanti all'iniziativa in consiglio comunale

alcuni dei partecipanti all’iniziativa in consiglio

Piombino (LI) – Il 16 dicembre , il consiglio comunale di Piombino ha discusso, fra l’altro, l’odg del M5S rivolto a fissare in 5 anni e subordinare la durata delle concessioni a Cevital-Aferpi delle aree demaniali sul porto, in ragione dell’effettivo stato di avanzamento degli investimenti promessi in siderurgia dalla multinazionale algerina. Presente in Sala Consiliare anche il gruppo di Minoranza Sindacale che ha protestato quando l’emendamento è stato  respinto dalla maggioranza. Riportiamo una loro nota su quanto successo.

«E’ questa una richiesta da tempo condivisa dal Gruppo di minoranza sindacale-Camping CIG, i cui aderenti si sono presentati numerosi nella sala consiliare con cartelli e magliette, dove campeggiava la scritta “no acciaio? no porto”, evidentemente indirizzata alla amministrazione Comunale perchè si faccia garante dei lavoratori , i cassaintegrati e le loro famiglie e all’Azienda, per la quale con ogni evidenza è proprio  il  porto il settore (Logistica) più ambito.

Da parte della giunta, il Sindaco si è chiuso ancora una volta in un ostinato e non consono silenzio, assillato com’è dalle poltrone lasciate vuote al suo fianco dagli assessori dimissionari o silurati. L’assessore Ferrini, con tono apparentemente amichevole nei confronti dei numerosi lavoratori presenti, si è lanciato in una lunga disquisizione giuridica, la quale avrebbe voluto essere rassicurante e invece ha mostrato ancora una volta il vuoto di iniziativa politico-amministrativa, nonché la subalternità nei confronti dell’azienda, che caratterizzano le istituzioni: Comune, Regione, Governo.

A nostro giudizio, poi, il capogruppo del PD si è esibito con affannosa arroganza , arrampicandosi sugli specchi , nel vantare i presunti meriti della maggioranza che governa Piombino, tenendo in considerazione solo a parole i gravi sacrifici che stanno facendo i lavoratori in cassa integrazione e le loro famiglie ormai stremate. Un PD che continua, imperterrito, con la narrazione felice dove a Piombino , con il modello Piombino , è tutto risolto e i lavoratori possono stare tranquilli e a identificare nella multinazionale Algerina   il salvatore della patria, a cui tutto è dovuto senza opporre obiezioni di sorta.

Purtroppo la realtà dei fatti , sul campo , è assai diversa è lo spiega molto bene in un post sul suo profilo fb Faticanti responsabile Nazionale Fiom per la siderurgia nel quale in un passaggio molto eloquente e preoccupante scrive : Per Piombino siamo di fronte invece ad una falsa partenza: nulla del programma è stato applicato, o meglio, solo i sacrifici chiesti ai lavoratori. Gli investimenti annunciati, e il forno per la ripresa produttiva, non sono stati ancora effettuati: per noi la vertenza è tutt’ altro che chiusa. Dopo che sono saltati direttore generale e amministratore delegato, a questo nuovo management noi abbiamo chiesto e chiediamo il rispetto degli impegni

Ringraziamo  – conclude il comunicato – invece i consiglieri dell’opposizione (Movimento 5 Stelle, Altra Piombino, Rifondazione comunista, Lista Ferrari-Forza Italia), i quali hanno puntualmente argomentato il loro convinto sostegno al documento presentato appunto dal M5S, che è stato tuttavia respinto dalla maggioranza. Noi non ci fermeremo per questo e continueremo a tenere alta l’attenzione e la mobilitazione, per il diritto al lavoro e i diritti nel lavoro di tutti i lavoratori dipendenti di Aferpi , Lucchini in As, Lucchini Servizi in As e indotto».

Gruppo Minoranza Sindacale
Camping CIG

Scritto da il 18.12.2015. Registrato sotto cronaca, Foto, sociale, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

2 Commenti per “CAMPING CIG: “MODELLO PIOMBINO” CONTINUA LA NARRAZIONE FELICE”

  1. Ciuco nero

    Bravi!! Non fatevi ingannare dalle chiacchiere! No acciaio no portò è perfetto!

  2. Sergio Tognarelli

    ” No acciaio no porto”, si, ma non vi affannate, a Cevital, a questo punto è chiaro, non interessa né il porto, né, tantomeno, l’acciaio. Con pochi spiccioli hanno comprato e ci fanno cosa gli pare, cioè niente. Gli serve solo come “ingrediente” per le loro speculazioni.

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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