EDITORIALE: SCUOLA, NON C’E’ PIU’ TEMPO DA PERDERE

L’EDITORIALE                                   di Giuseppe Trinchini trinchini

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EDITORIALE: SCUOLA, NON C’E’ PIU’ TEMPO DA PERDERE

Corriere Etrusco “numero 82” del 28 novembre 2014.

­La settimana scorsa l’editoriale si concludeva con la domanda «quale futuro per i sedicenni di oggi?», e da un certo punto di vista il risultato del Comitato di Sorveglianza di Lucchini SpA che ha deciso di dare fiducia a Cevital in parte ha dato una risposta.

Ora però tocca alla politica, perché, sempre che tutto vada per il verso giusto, è noto che il principale core business di Cevital è il settore agrario, sempre snobbato dagli amministratori locali nonostante i risultati lusinghieri e le eccellenze, tra tutte i vini, il carciofo violetto e l’olio, famose in tutta Europa.

Nel mondo del lavoro il perito agrario può scegliere anche di non proseguire obbligatoriamente con l’università, perché è un titolo riconosciuto per diversi incarichi come, tra gli altri, dirigere ed amministrare aziende agrarie e strutture trasformatrici del settore agro-alimentare; assistere terzi nell’aspetto tecnico-economico della produzione, conservazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agro-alimentari; operare stime, progettazioni aziendali, divisione di fondi rustici e rilievi di superfici agrarie, nonche stimare e valutare la consistenza dei danni alle colture.

Senza nulla togliere agli altri istituti superiori, questa scuola darebbe di sicuro una marcia in più ai giovani della Val di Cornia, e sarebbe anche un bell’esempio pratico della nuova Unione dei comuni, che potrebbe così dare un primo messaggio forte da parte dei Sindaci, che in modo unitario richiedono, a chi di dovere, l’attivazione di un nuovo istituto scolastico. Analogo discorso vale per il Tecnico Nautico, in un area nella quale sono stati investiti centinaia di milioni di euro per il rilancio della portualità e della nautica da diporto.

Il rinnovamento si vede anche da questo: il rischio altrimenti è che, dopo due o tre anni di crisi e cassa integrazione, gli sforzi fatti per il rilancio della Val di Cornia non vadano a beneficio dei giovani di questo territorio, ma a trasfertisti che verranno a lavorare da noi da tutta Italia, mentre i nostri ragazzi saranno costretti ad emigrare prima per l’università, poi per il lavoro, abbandonando così la loro terra di origine.

Giuseppe Trinchini

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Scritto da il 28.11.2014. Registrato sotto Editoriali, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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