EDITORIALE: PIOMBINO E LA STRATEGIA DELLA GRADUALITA’

L’EDITORIALE                                   di Giuseppe Trinchini trinchini

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EDITORIALE: PIOMBINO E LA STRATEGIA DELLA GRADUALITA’

Corriere Etrusco “numero 74” del 03 ottobre 2014.

Nel numero 54 del Corriere Etrusco avevo citato Noam Chomsky, un linguista statunitense che stigmatizzò alcuni anni fa una certa gestione politica dell’economia e dell’informazione, e che circa quattro anni fa pubblico sul suo blog dieci regole per riconoscere la manipolazione dell’informazione.

Al primo punto, come citavo a maggio c’è la “strategia della distrazione”, e cioè quella di mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per farlo pensare.

Andando avanti con i punti due e tre delle “Regole” c’è il “Creare dei problemi e poi offrire le soluzioni”, e “la strategia della gradualità”.

Chi detiene il potere, secondo Chomsky, crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, allo scopo di fargli accettare le misure volute dal potere, come creare, ad esempio, una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
Per far accettare una misura inaccettabile, come quella dell’esempio, basta poi applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi.

Perché cito tutto questo? Perché tutte queste regole mi fanno ricordare quello che è avvenuto, e sta avvenendo, in Italia e anche qui a Piombino con la Lucchini.

A Piombino nel giro di pochi mesi, mentre tutti gridavano “Piombino non deve chiudere” hanno spento altoforno, acciaieria e cokeria, la Sol gli andrà dietro, e con lei anche buona parte delle ditte dell’indotto. Si salveranno solo 600-700 operai dei laminatoi, mentre tutti gli altri in CIG a “zero ore” per due anni e poi chissà… ma sembra che anche questo interessi poco, perché il popolo è “distratto” dai punti 7 e 8 delle regole di Chomsky.

La prima impone di mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità facendo sì che sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù (tra le quali i Social Network usati sempre più per carpire dati sensibili e linee di pensiero da “moderare”), mentre la regola al punto otto parla di stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.

Spingerlo a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti… come possiamo osservare ogni giorno su alcuni gruppi su internet dove sembra che le uniche problematiche di Piombino, che è sull’orlo del baratro della crisi economica, siano le solite “cacche” sui marciapiedi, la registrazione all’anagrafe dei matrimoni gay e poche altre amenità.

Giuseppe Trinchini

P.s. Per chi vuole leggere tutte e 10 le regole questo è uno dei tanti link.

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Scritto da il 3.10.2014. Registrato sotto Editoriali, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

4 Commenti per “EDITORIALE: PIOMBINO E LA STRATEGIA DELLA GRADUALITA’”

  1. Luca

    Ho guardato il link proposto, e mi ha fatto molto pensare il punto 9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.

    Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!

    Quando dopo la befana 1500 persone, tra cui il sottoscritto, andrà in cassa integrazione con 790 euro saremo così esausti dopo 7 anni di “lotte” per la fabbrica che probabilmente l’unica reazione sarà la depressione…

  2. Simona Franceschi

    Caro Giuseppe, solo un commento sull’ultimo capoverso: non parificherei la trascrizione all’anagrafe dei matrimoni same sex all’contrattiall’estero come “un’amenita`”per distrarre i cittadini dai veri problemi. L’approvazione di quell’ordine del giorno rappresenta un grande atto di civilta` nei confronti di persone che, oltre a ritovarsi a vivere in questo momento storico dove sembra che il diritto al lavoro sia un optional, non hanno neanche la possibilita di vedere sancita la propria unione con il compagno/a che si scelgono. E` chiaro che si sta parlando di una questione sovra cittadina che attiene in generale ai diritti dell ‘uomo, ma e`decisamente importante e mi dispiace tu l’abbia, a mio avviso, banalizzata in questo modo.

  3. Cara Simona sono totalmente d’accordo con te. Io volevo solo dire che un tema così delicato meriterebbe una seria discussione in parlamento, mentre Piombino dovrebbe occuparsi di problemi molto più urgenti e locali, che invece sembrano non preoccupare ne le istituzioni, ne la popolazione.

    Mi rendo conto che la frase, scritta in quel modo, può essere soggetta a fraintendimenti, me lo hanno fatto notare in molti. Ma chi mi conosce sa perfettamente quale grande rispetto ho verso queste problematiche che riguardano la vita delle persone, è che troppo spesso sono affrontate con superficialità.

  4. simona franceschi

    Bene. L’importante è aver chiarito.

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