CAMPIGLIETO: ULTIME BATTUTE PER LA CAMPAGNIA PRO E CONTRO FUSIONE

lo stemma del comune di suvereto

lo stemma del comune di suvereto

Ultime battute tra il comitato per il “Sì” e quello per il “No” alla fusione tra i comuni di Campiglia Marittima e Suvereto.  Domenica 6 e Lunedì 7 prossimi i cittadini dovranno recarsi alle urne e partecipare al referendum consultivo che si svolgeraanche in altri  diciannove comuni della Toscana per  dire la loro sulla fusione tra i due comuni della Val di Cornia.

Il Comitato del sì alla fusione tra Campiglia e Suvereto esce ancor più convinto della scelta fatta dopo l’incontro con gli esperti dell’Irpet e dell’Istituto S. Anna di mercoledì sera a Suvereto. “Non voler cambiare gli assetti istituzionali significa accettare di tagliare i servizi ai cittadini  non c’è ragione per cui di fronte ad una società che è cambiata ” lo ha affermato la dott.ssa Sabrina Iommi, ricercatrice dell’Irpet che ha studiato per la Regione Toscana  le dinamiche territoriali dei giorni nostri in vista dell’abolizione delle province.

“Ma uno studio che partiva dalle province non sarebbe stato particolarmente significativo – ha detto Iommi – per questo siamo partiti dal livello più vicino ai cittadini, quello dei comuni”.  E secondo il metodo scelto, quello degli spostamenti casa lavoro o quello dell’aggregazione per Asl, il risultato sarebbe quello di avere rispettivamente 51 o 34 comuni in tutta la Toscana contro gli attuali 287 con un risparmio di 200 milioni di euro l’anno che potrebbero essere investiti in servizi anziché, come avviene, in spese di funzionamento degli enti che tanto più alte sono percentualmente quanto più piccolo è un comune.

Anche sull’identità, baluardo delle bandiere arancioni del no, i favorevoli al comune unico hanno trovato rafforzato il loro convincimento che non c‘è  nessun rischio dopo gli approfondimenti del prof. Tedesco, facente parte del gruppo di studio sulla Val di Cornia sviluppato nei mesi scorsi alla ricerca di soluzioni anticrisi.

L’identità è qualcosa di dinamico che si trasforma continuamente e ogni sua definizione statica è un a convenzione per poterci capire ma non spiega la maggior parte della vera identità, che sfugge alle definizioni e che non può essere eventualmente sottratta dal cambiamento di un assetto istituzionale.

Di parere opposto Giuliano Parodi che a pochi giorni dal voto referendario per la Fusione tra i comuni di Campiglia M.ma e Suvereto vuole, in 5 punti, sintetizzare i motivi per cui Votare NO.

1) Gli Amministratori hanno perso credibilita’ ed affidabilita’. Nel 2009 tutti i sondaci della Val di Cornia si erano presentati ai loro elettori con un programma specifico e sulla base di quello hanno raccolto i consensi che li hanno portati a governare i Comuni. In quel programma si parlava di costruzione di Unione dei Comuni che non sono stati in grado di realizzare, e ora scaricano il loro fallimento politico in questa fusione azzardata e frettolosa.

2) Incentivi Statali e Regionali. Una proposta di Fusione basata non su un preciso disegno poltico di Governo di questo territorio, ma solo sul mettere in cassa probabili incentivi , vincolati alla disponibilita’ degli enti erogatori e’ da incoscienti. Pensare a maggiori risorse trasferite dallo Stato ai Comuni sono solo richiami per gli allocchi in un momento di crisi economica diffusa e di tagli quotidiani attuati dal Governo centrale;

3) I comuni piccoli costano poco e funzionano meglio essendo ridotta la distanza tra cittadini ed Amministratori. Sventolare la bandiera dei tagli dei costi della politica eliminando la rappresentanza del Comune di Suvereto e’ operazione a dir poco ridicola, basti sapere che in un anno tra indennita’ per Sindaco, 4 assessori e 12 consiglieri comunali il comune di Suvereto spende meno di 40 mila euro (piu’ o meno quello che un solo Parlamentare percepisce in 3 mesi);

4) Perdere il Comune significa perdere la possibilita’ delle scelte sul proprio territorio, che non dimentichiamo e’ di 97km quadrati (il secondo piu’ grande nella Val di Cornia), per quello definire piccolo un comune con tale estensione territoriale mi pare un eufemismo. La Scuola, la stazione dei Carabinieri, l’ufficio postale, l’ASL, adesso ci sono e possono essere difesi dal Sindaco se lo Stato minaccia lo spostamento o la soppressione. In caso di Fusione SUVERETO diverrebbe frazione e come tale senza voce in capitolo;

5) Gli amministratori parlano di costruire un comune unico per attuare risparmi ed erogare migliori servizi ai cittadini, ma non dicono come farebbero tutto questo e sopratutto se hanno la percezione che i loro comuni adesso non funzionano bene potrebbero intervenire subito altrimenti cosi’ facendo ammettono il loro fallimento. Vedere i sindaci a fine mandato (tra 6 mesi ci saranno nuove elezioni) affondare la nave che hanno guidato per anni invece di difenderla e condurla in porto e’ veramente triste.

Ancora più esplicito Rossano Pazzagli che invita convintamente ad andare a votare “no”.

«Domenica 6 e lunedi 7 ottobre – commenta Pazzagli –  andiamo a votare per il referendum sulla fusione del Comune di Suvereto (3.100 ab.) con quello di Campiglia Marittima (13.300 ab.). I paesi di Suvereto e Campiglia sono in pericolo. Invito tutti i cittadini, che in tante occasioni hanno dimostrato attaccamento al proprio paese e alto senso di responsabilità civile, a votare NO per bloccare il progetto di fusione, che significherebbe la cancellazione del Comune di Suvereto e l’indebolimento di Campiglia. Ciò determinerebbe la perdita di importanza di un luogo che si è guadagnato nel tempo immagine e reputazione, con conseguenze negative per i servizi ai cittadini e per le imprese, il territorio rurale, il turismo e il futuro dei nostri giovani. La vitalità dei piccoli comuni come Suvereto è una ricchezza per tutti, non disperdiamola con operazioni calate dall’alto o per gli interessi politici di pochi. Non crediamo alle promesse. Chi vuole bene a Suvereto e a Campiglia vota No al referendum. Difendere l’autonomia comunale non è chiusura, né campanilismo, ma la condizione necessaria per collaborare e rilanciare le politiche sovracomunali nella nostra zona, per mantenere i diritti e assicurare le possibilità di sviluppo».

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Scritto da il 5.10.2013. Registrato sotto Foto, sociale, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

4 Commenti per “CAMPIGLIETO: ULTIME BATTUTE PER LA CAMPAGNIA PRO E CONTRO FUSIONE”

  1. Uno dei vantaggi di Internet è che chiunque può costruire un archivio multimediale completo comprendente tutto ciò che è stato detto e scritto su temi scottanti come quello della fusione tra Campiglia e Suvereto. Se gli hooligan del NO dovessero malauguratamente riuscire a trascinare Suvereto in una catastrofe senza ritorno, gli sarà impossibile nascondere le tracce e far finta di non entrarci niente.

  2. piero

    evocare catastrofi è un vecchio vizio dello stalinismo, che qui si salda con l’opportunismo

  3. hanno fatto un salto nel vuoto, senza paracadute , i cittadini.

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