JSW: SINDACATI PREOCCUPATI ASPETTANO IL 4 DICEMBRE AL MISE

Piombino (LI) – Grande preoccupazione da parte di tutte le sigle sindacali per il futuro dello stabilimento JSW di Piombino che a distanza di ormai due mesi ancora non ha presentato il piano industriale annunciato a metà settembre. Il prossimo appuntamento si terrà il 4 dicembre al MISE, ma già tutti temono che sia un altro incontro solo interlocutorio.
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UGL: IL MINISTRO MONITORA, MA GLI IMPIANTI SONO PRATICAMENTE FERMI

Il logo dell’UGL

«In seguito all’interrogazione parlamentare sulla vertenza Jindal-Piombino, presentata in data 2 Settembre 2020 dal Senatore Achille Totaro di Fratelli d’Italia (che può essere scarica al termine di questo articolo, ndr.), dove si chiedeva al Governo quali misure intendesse prendere per sbloccare la vertenza e favorire una ripresa produttiva del sito industriale piombinese con investimenti sulla sicurezza ed efficientamento degli impianti, nei giorni scorsi il Governo nella persona del SottoSegretario al MISE

Alessandra Todde ha inviato una risposta scritta nella quale si dice che il Ministero sta monitorando con  attenzione la situazione, anche in ragione del nuovo Piano industriale presentato dall’Azienda che prevede il rilancio degli impianti di laminazione con l’ingresso di Invitalia. In oltre  sta lavorando alla stesura di un nuovo Accordo di programma per il rilancio produttivo ed ambientale e la salvaguardia dell’occupazione.
Nella risposta il Sottosegretario Todde evidenzia anche la volontà del Governo di lavorare ad un Piano Siderurgico nazionale, come più volte pubblicamente espresso anche dal Ministro Patuanelli. Piano Siderurgico nazionale che dovrebbe prevedere un forte rilancio del settore con investimenti mirati nella modernizzazione e nel disinquinamento di tutti gli impianti presenti sul territorio nazionale, nonché la tutela di tutti i posti di lavoro.
Come UGL ci preme evidenziare che, al di là delle parole e dei proclami, ad oggi gli impianti sono pressoché fermi, non vi è traccia degli investimenti promessi attraverso l’ingresso di Invitalia, alcuni Manager stanno lasciando l’Azienda e regna la totale incertezza. Auspichiamo a brevissimo termine un incontro con il Governo dove si faccia finalmente chiarezza e si dia inizio ad una nuova fase, con fatti concreti e tangibili.
Ringraziamo il Senatore Totaro per l’attenzione rivolta alla nostra vertenza e per la sua totale disponibilità».
Segreteria Provinciale UGLM
RSU JSW UGLM
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JSW: IN ATTESA DELL’INCONTRO AL MISE, FIM, FIOM, UILM IN REGIONE 

Firenze- Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha incontrato il 23 novembre in videoconferenza le organizzazioni sindacali di Fiom, Fim e Uilm della provincia di Livorno sulla questione Jsw Steel Italy. Con Giani erano presenti il consigliere speciale per il lavoro e le crisi aziendali Valerio Fabiani e Gianni Anselmi, indicato dal presidente come sottosegretario alle aree di crisi complessa, oltre a Paolo Tedeschi, degli uffici della presidenza regionale per la parte tecnica. 

Questi aspetti, saranno tutti condivisi durante anche durante l’incontro del 4 dicembre con il Governo, nella persona del sottosegretario Alessia Morani, alla presenza del management Jsw. L’auspicio è che l’incontro atteso non sia ancora una volta interlocutorio ma si definisca una volta per tutte la modalità con cui lo Stato entra in forma concreta in Jsw Steel italy.

Durante l’incontro il presidente Giani ha confermato il livello di massima attenzione sulla questione da parte della Regione ed è stato fatto il punto sulla vertenza e sul lavoro relativo all’accordo di programma Jsw in vista del prossimo appuntamento del 4 dicembre con l’azienda e il Ministero dello Sviluppo economico.

FIOM: E’ stato chiesto di serrare i rapporti come istituzioni e fare fronte comune con le presenti organizzazioni sindacali nelle richieste da sostenere e da avanzare al Governo in un momento che appare di stallo. “Abbiamo sollecitato l’amministrazione regionale a far sì che il governo sciolga gli indugi e ponga la proprietà nelle condizioni di dover decidere del proprio futuro; che si favorisca l’ingresso della leva finanziaria dello Stato, anche in quota minoritaria ma con il relativo controllo e vincolata alla produzione di acciaio attraverso la realizzazione dei forni elettrici. – ha spiegato David Romagnani, segretario generale Fiom-Cgil provincia di Livorno – Il perdurare di questa situazione di incertezza è utile esclusivamente alla proprietà che da sempre accarezza l’idea di un utilizzo discrezionale e privo di controlli delle risorse pubbliche. Abbiamo anche chiesto di unire gli sforzi per garantire un adeguato ruolo di Piombino nell’ambito del redigendo piano della siderurgia nazionale con le conseguenti ripartizioni delle risorse economiche derivante dal Recovery Plan”.

UILM: “Alla Regione chiediamo come Uilm di non subire passivamente le scelte del Governo ma di essere parte attiva e propositiva nella vertenza al fianco delle Organizzazioni sindacali.  Insieme dobbiamo rivendicare il rispetto degli impegni presi dal Governo per Piombino. Non basta dichiarare strategico lo stabilimento, il Governo deve essere adesso coerente e impegnarsi con atti concreti. Non servono piccoli prestiti a fondo perduto, senza vincoli, ma occorre un ingresso importante tramite Invitalia o Cassa Depositi e Prestiti nel capitale sociale Jsw, con conseguente controllo dello Stato nel CdA, in modo da verificare e controllare che i fondi pubblici non vengano sperperati dalla Multinazionale, ma effettivamente usati per permettere agli impianti di tornare ad essere produttivi e per gli investimenti in un’acciaieria elettrica moderna ed ecologica. Dopo i tanti soldi spesi occorre creare veri posti di lavoro, stabili e duraturi, e non può essere sufficiente qualche donazione di materiale inutilizzato. Occorre lavorare ad un piano di formazione concreto, per prepararsi agli investimenti futuri sul porto e non continuare a sprecare risorse con formazione obbligatoria per tutti, francamente inutile”.

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USB: ORA TUTTI I SINDACATI CHIEDONO DI NAZIONALIZZARE JSW

Piombino (LI) – L’Unione sindacale di base, in una nota, commenta la posizione delle tre sigle sindacali emersa durante il recente incontro in Regione sulla vertenza Jsw, e torna a domandarsi come mai non ci siano più comunicazioni rispetto al nuovo Piano industriale.

“Dopo anni Fim, Fiom e Uilm sono sulla linea di Usb, ora è possibili nazionalizzare le acciaierie?. Come Usb apprendiamo positivamente le dichiarazioni rilasciate da Fim, Fiom e Uilm dopo l’incontro in Regione, speriamo che quelle dichiarazioni si trasformino in richieste ufficiali. – hanno commentato – Dopo anni di nostri comunicati proteste e presidi ci hanno ascoltato finalmente! Venivamo derisi quando scrivevamo e pronuncivamo la parola nazionalizzazione ma quello che è stato dichiarato ora si chiama così. Abbiamo perso tre anni dopo la vendita da Rebrab a Jindal, dando in mano le acciaierie ad una multinazionale che al momento non ha ancora investito e presentato un piano industriale. Auspichiamo che le Rsu dichiarino la stessa proposta di ingresso dello Stato nello stabilimento”.

“La conferenza stampa di Settembre alla presenza dei politici nazionali e regionali e della stampa e dalle Rsu per la presentazione del piano industriale a cosa è servita?”, hanno domandato ricordando che proprio in quell’incontro era stato annunciato, tra i vari punti, l’ingresso di Invitalia nel capitale per investimenti di 32 milioni per la messa in sicurezza e recupero di efficienza dei laminatoi e la nascita di un nuovo impianto per la tempra delle rotaie.

“La situazione delle acciaierie è grave, – hanno concluso – c’è bisogno che tutti i soggetti che hanno responsabilità diretta e non battano uno colpo per risolvere la situazione nel più breve tempo possibile prima che sia troppo tardi. Il commissario straordinario Nardi che è sempre stato presente qui in Piombino sta controllando la situazione aziendale di JSW? Se si, anche lui batta un colpo. Il sottosegretario Morani in una delle sue ultime comunicazioni disse che il commissario sarebbe stato sempre qui come vigile e garante dello stato”.

USB – Piombino

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Scritto da il 27.11.2020. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    80 mesi, 18 giorni, 10 ore, 40 minute fa

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