PIOMBINO: LA COMMISSIONE BOCCIA I REFERENDUM, ORA IL CONSIGLIO COMUNALE

Piombino (LI) – Come purtroppo previsto da tutti, i due quesiti referendari sono stati bocciati dalla commissione tecnica comunale. In relazione all’ampliamento della discarica, la commissione si è pronunciata per la non ammissibilità del primo quesito referendario, mentre domani ci sarà il pronunciamento sulla privatizzazione e verranno rese pubbliche le motivazioni.

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LA DISCARICA LI53A E’ INIZIATA, IN MODO INCONTROLLATO, A FINE 2006. CHI DOVEVA CONTROLLARE, PERCHE’ NON LO HA FATTO?

L’area di cui parliamo, cioè la LI053aR (da ora in poi la definiremo più semplicemente LI53, ndr), estesa per circa 15 ettari, è coperta da cumuli stoccati in modo incontrollato, derivanti dalle pregresse attività produttive, costituiti da due categorie di materiale: da una parte, le scorie di acciaieria, dall’altra il polverino d’altoforno (cosiddetto “PAF”) per circa 182.000 metri cubi nel 2013. Il polverino è presente in un unico cumulo di volume pari a circa 68.500 metri cubi, mentre i restanti cumuli sono costituiti da scorie di acciaieria per un volume residuo di circa 113.500 metri cubi.

Assolutamente da leggere: https://www.stileliberonews.org/la-storia-dei-cumuli-stoccati-in-modo-incontrollato/

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PER QUANTO RIGUARDA I QUESITI REFERENDARI:

Il primo quesito, quello relativo all’ampliamento della discarica per rifiuti speciali da 2,5 milioni di metri cubi è stato bocciato dalla commissione 5 a 1, che riunitasi lunedì mattina ha dato il suo verdetto.  Si è trattato, viene spiegato in una nota del comune, di una valutazione sotto un profilo prettamente giuridico, sulla base anche di una serie di pronunce giurisprudenziali del Tar e del Consiglio di Stato.

L’iter di costruzione di un impianto come quello della discarica richiede infatti la compartecipazione di altri enti e quindi esula dalla esclusiva competenza locale, requisito fondamentale per l’ammissibilità del referendum secondo lo statuto comunale.
Le motivazione della non ammissibilità verranno comunque formalizzate e rese note nella nuova seduta prevista per mercoledì 14 Novembre, durante la quale la commissione si pronuncerà anche sul secondo quesito, quello relativo alla vendita delle quote azionarie, sul quale sono in corso ulteriori approfondimenti.
Adesso la parola, nel caso in cui il Comitato non deciderà di rivolgersi prima al tribunale ordinario, passerà adesso al Consiglio comunale che con i 2/3 dei consiglieri potrebbe ribaltare il verdetto.

Delle due commissioni, una per ogni quesito, fanno parte Angelo Trotta in qualità di presidente, Maria Luisa Massai segretario generale, Maurizio Poli dirigente Affari legali, Federico Paradisi responsabile Servizio elettorale, Renzo Grassi in qualità di esperto indicato dal sindaco, e due esperti indicati dal Comitato promotore che saranno Francesco Ferrari e Fabrizio Callaioli rispettivamente per il primo e per il secondo quesito.

La commissione tecnica, è stato precisato nella nota comunale, ha fatto valutazioni in mero punto di diritto con l’intento di non sostituirsi alla politica. Quindi la politica e il Consiglio comunale potrebbero comunque ribaltare la decisione e decidere ugualmente di procedere. Per far questo sarà necessario il voto a favore del referendum della maggioranza qualificata del Consiglio ovvero dei 2/3 di consiglieri.
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COMMENTI ALLA NOTIZIA (IN AGGIORNAMENTO):

M5S: «ABBIAMO PERSO UNA BATTAGLIA, MA NON LA GUERRA»

«La volontà politica della maggioranza che sostiene l’amministrazione di questo Comune era chiara da tempo, quindi da parte nostra non c’è alcuna sorpresa. In attesa di conoscere le motivazioni con le quali la commissione ha bocciato il quesito per cinque voti ad uno, ci rivolgiamo alla cittadinanza che fino ad oggi ha chiesto a gran voce questo referendum dicendole che abbiamo perso una battaglia, ma non la guerra. Referendum o meno, proveremo con tutti i mezzi a nostra disposizione e sempre a fianco del Comitato salute pubblica, a fare sì che Rimateria diventi lo strumento per fare ciò per cui è nata, ovvero le bonifiche del Sin di Piombino».

M5S Piombino

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RIMATERIA: NESSUN REFERENDUM FARA’ SPARIRE LE DISCARICHE

“La decisione se fare o no il referendum è una scelta che spetta esclusivamente alla politica. Due questioni però ci sentiamo di sottolineare. Le quattro discariche con le migliaia di tonnellate dei rifiuti ammassati in quest’area, restano. Nessun referendum le farà sparire come per miracolo. Chiunque vorrà governare, dovrà indicare con quali soldi e quali mezzi mettere in sicurezza l’area di Ischia di Crociano e come gestire i rifiuti industriali che saranno prodotti dalle acciaierie. Rimateria ha la solidità e le competenze per fare questo lavoro garantendo sicurezza e protezione dell’ambiente, senza gravare sulle tasche dei cittadini”.

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PRC: L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE STA INCRINANDO SEMPRE DI PIÙ IL RAPPORTO DI CORRETTEZZA CON LA CITTADINANZA

«Poche settimane addietro denunciai il comportamento della maggioranza di governo, che aveva fissato il Consiglio di amministrazione di Asiu, che doveva deliberare la vendita delle azioni di Rimateria, in contemporanea con la riunione della commissione deputata a decidere sull”‘ammissibilità del referendum.

È emerso anche di peggio ed è facile comprenderlo tenendo a mente alcune date:
– il 18 settembre il comitato di salute pubblica deposita la richiesta referendaria;
– il 24 settembre perfezionano la vendita del primo lotto del 30% di azioni a Unirecuperi;
– il 29 settembre viene dato inizio alla procedura di vendita del secondo pacchetto azionario, sempre del 30%.

Quindi, quello che deve saltare agli occhi è che l’amministrazione ha accelerato la vendita delle azioni dopo la richiesta di referendum. Un comportamento volto ad eludere dichiaratamente la volontà popolare, in barba allo statuto comunale e alla commissione che si stava occupando dell’ammissibilità del referendum. Da una parte c’era la citta’ che chiedeva, come previsto dallo statuto comunale, di potersi esprimere sulla discarica, dall’altra un’amministrazione che faceva di tutto per vanificare la legittima richiesta dei cittadini. E pensare che chi governa si dovrebbe preoccupare di osservare la volontà dei rappresentati».

Fabrizio Callaioli
Capogruppo Partito della Rifondazione Comunista

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Scritto da il 13.11.2018. Registrato sotto Foto, sociale, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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