AFERPI: BASTA RICATTI “LAST MINUTE” TRA LAVORO E SALUTE

una parte dello stabilimento piombinese

Piombino (LI) – Il gruppo indiano Jindal è al lavoro per completare il piano industriale e finanziario per le acciaierie di Piombino, con un team di manager indiani che è già stato a Piombino per analizzare l’area anche dal punto di vista ambientale. Ma più il progetto va verso la sua definizione, più questo sembra somigliare sempre di più ad una falsa copia di quello del 2014, ed è per questo che il Camping CIG e l’USB già da ora mettono le “mani avanti”. Leggiamo insieme i due comunicati.

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CAMPING CIG: BASTA CON I RICATTI “O QUESTO O NIENTE”

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«Man mano che i giorni passano, aumentano le indiscrezioni giornalistiche sulle attività di Jindal. Nonostante che nessuna fonte ufficiale – o anche ufficiosa – del gruppo abbia mai rilasciato una dichiarazione, tutti ritengono di sapere quali sono le strategie del gruppo, tutti ritengono di conoscere con buona approssimazione il piano industriale.

A noi pare che tutto l’attivismo di Jindal, tutti i suoi incontri siano finalizzati a capire quanti soldi pubblici gli verrebbero dati, quali facilitazioni potrebbe ottenere, quanta libertà d’azione gli verrebbe concessa. In altre parole, ci sembra che ancora non esista alcuna certezza su un intervento di Jindal. Mentre già i nostri politici tessono le lodi di questo “imprenditore serio”.

A noi sembra che in forme diverse sia iniziato un nuovo cicli di incertezze, di rinvii, di vaghe promesse in cambio della  acquisizione di vaste aree, importantissime per lo sviluppo futuro della città.

Se veramente c’è qualcosa di concreto nell’aria, allora che vengano fissati dei termini temporali invalicabili: se entro la fine di aprile non sarà presentato un Piano industriale e finanziario da sottoporre a una seria valutazione del territorio, si torni all’ipotesi di nazionalizzazione della fabbrica da parte dello stato attraverso l’acquisto di quote (come già fatto per altri settori, attraverso la cassa depositi e prestiti) e si prepari un piano di rilancio serio.

Come le organizzazioni sindacali hanno già espresso, e come noi insistiamo da tempo col Ministro Calenda e con i candidati eletti delle altre forze politiche, non ci vogliamo trovare di nuovo a decidere all’ultimo minuto sotto il ricatto “o questo o niente” ma vogliamo essere attori partecipi all’elaborazione del nostro futuro.

Quindi: discutere le prospettive; garantire il ripristino dei livelli occupazionali con concrete garanzie per il futuro, anche per l’indotto (studiando modelli di lavoro); garantire le condizioni di agibilità sindacale, di sicurezza lavorativa e di tutela dell’ ambiente».

Coordinamento Art. 1 – Camping CIG

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USB: I LAVORATORI NON ACCETTERANNO UN PIANO “LACRIME E SANGUE”

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«La paura di prendere o lasciare non potrà farci accettare un progetto industriale di lacrime e sangue . La questione è sempre la stessa, i numeri impiegati e il tipo di stabilimento che si vuole progettare. sappiamo tutti che Jindal è venuto a Piombino solo ed esclusivamente a causa dei dazi imposti dall’Europa ai paesi asiatici. Nessuno si sbilancia, tutti dicono che il progetto Jindal é un progetto che da una speranza ai lavoratori e per tutta la val di Cornia.

Sotto banco si dice che Jindal sarebbe intenzionata a far ripartire tutti i treni di laminazione tmp, tve,e treno rotaie. In un futuro si parla di una acciaieria che per essere pronta ci vorrebbero almeno 4 anni. L’altra verità è che dovremmo parlare anche di acciaio vecchio cioè dello smantellamento degli impianti e delle aree. In questo caso dovrà intervenire il governo come ha fatto a Taranto per poter effettuare le bonifiche del territorio.

Ma è anche vero che se ripartissero i treni di laminazione si creerebbe subito lavoro per un numero di lavoratori in modo da dare la possibilità di far ripartire i contratti di solidarietà. Bella parola solidarietà , ha un grande significato.

La solidarietà è un sentimento di fraternità che nasce dalla consapevolezza di un’appartenenza comune e dalla condivisione di interessi e di fini. Trova espressione in comportamenti di reciproco aiuto e di altruismo. La solidarietà può instaurarsi tra i membri di un particolare gruppo sociale, ne è un esempio la solidarietà operaia .

Questa volta dobbiamo far valere la parola solidarietà e chiediamo fortemente che nei posti di lavoro non professionali ci sia veramente una solidarietà con una rotazione e che possano girare più lavoratori possibili . Questo vorrebbe dire che i lavoratori che sono anni fuori ed esclusi siano rimessi in gioco nel mondo della fabbrica e del lavoro. Aspettiamoci un piano industriale di lacrime e sangue Taranto da l’esempio».

Usb PIOMBINO

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Scritto da il 16.4.2018. Registrato sotto Foto, sociale, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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