PIOMBINO: UN LABORATORIO PER RAGIONARE IL FUTURO DELLA VAL DI CORNIA

Piombino (LI) – Si è  costituito in questi giorni un Laboratorio per la Val di Cornia. Un progetto aperto a tutti quelli che vogliono dare un contributo a far uscire questo territorio da uno stallo che sta portando la condizione sociale di Piombino e dei comuni limitrofi in una situazione davvero preoccupante. Un’idea trasversale che serva a raccogliere il meglio che può offrire la Val di Cornia, e, attraverso il confronto, produrre idee che possano essere presentate a tutti i cittadini affinchè possano valutare, e mettere in atto, proposte per uscire da questa crisi. Un progetto apartitico aperto a tutti quindi, al quale ha dato l’adesione, fornendo il materiale d’archivio della nostra testata, anche il nostro direttore Giuseppe Trinchini. Il primo tema, come anticipato, sarà quello delle bonifiche dei 1000 ettari del SIN di Piombino.  Riportiamo integralmente il comunicato di presentazione di questa iniziativa giunto in redazione.

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«I nostri Comuni sono giunti al nodo drammatico della crisi Lucchini in ordine sparso e senza aver maturato un visione autonoma e unitaria. Il Comune di Piombino, unico interlocutore delle istituzioni regionali e nazionali, altro non ha fatto che assecondare ogni richiesta di Cevital. Il prodotto più eclatante è stata la Variante Aferpi con la quale, nel 2016, ha deciso di consegnare senza condizioni la città ad un unico imprenditore, nonostante avesse già disatteso tutti gli impegni assunti, compresi quelli per il rilancio siderurgico che stavano alla base dell’Accordo di Programma del 2015. Nonostante ciò ad Aferpi è stato concesso un ulteriore biennio supplementare basato, ancora una volta solo su promesse e non su garanzie certe.

Negli scenari prefigurati negli Accordi Istituzionali  nessuna attenzione è mai stata posta alle risorse e alle potenzialità dell’area vasta della Val di Cornia.

A distanza di due anni l’unica concreta prospettiva resta ancora quella degli ammortizzatori sociali, necessari, ma purtroppo ancora oggi svincolati da concrete prospettive produttive e lavorative. Una situazione che alimenta preoccupazioni, tensioni sociali e che comunque non basta per gestire la crisi.

La nostra opinione è che la Val di Cornia abbia risorse e potenzialità ancora inespresse, non solo in campo industriale siderurgico, ma anche nelle attività portuali, nelle produzioni agricole di qualità, nella valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, in un turismo rispettoso delle identità territoriali e, più in generale, nell’imprenditoria diffusa in settori marginalizzati dalla monocultura del secolo scorso.

Contrariamente a quanto sarebbe stato necessario, abbiamo progressivamente assistito alla demolizione dei tentativi messi in atto nei decenni passati per costruire un’economia maggiormente diversificata. Nello stesso tempo, come dimostrano i fatti, non sono stati affrontati neppure i nodi ineludibili senza i quali è difficile la stessa riconversione industriale: il completamento delle infrastrutture (strada 398, ferrovia e porto) e la bonifica degli enormi territori industriali, oggi largamente dismessi, su cui lo Stato, nonostante gli infiniti inconcludenti annunci, ha maturato gravissime inadempienze .

Serve dunque uno sforzo di approfondimento e di elaborazione per creare, prima di tutto, una “visione” del futuro.

Con questi presupposti e queste finalità si è costituito il Laboratorio che non sarà un nuovo soggetto politico-elettorale, ma uno  strumento aperto a tutti i cittadini e alle associazioni, di qualsiasi genere, il cui fine è esclusivamente quello di contribuire ad elaborare idee per la rigenerazione di Piombino e della Val di Cornia in un contesto sociale ed economico profondamente diverso da quello del secolo scorso.

Non immaginiamo neppure che debba essere necessariamente il luogo delle sintesi condivise, ma bensì uno spazio di discussione nel quale cittadini e associazioni possano partecipare e confrontarsi liberamente per costruire gli scenari del loro futuro. Quella discussione che fino ad oggi è mancata.

Primi Firmatari:
Un’Altra Piombino, Assemblea Sanvincenzina,  Comune dei Cittadini,  Assemblea Popolare di Suvereto, Lavoro Dignità Salute,  Restiamo Umani,  Sinistra per Castagneto, Rifondazione Comunista, Coordinamento Art.1 Camping CIG, Carla Bezzini cc Un’Altra Piombino, Riccucci Paolo cc Assemblea Sanvincenzina, Pini Niccolò cc Comune dei Cittadini, Callaioli Fabrizio cc PRC,   Bertini Nicola, Zucconi Massimo, Carletti Renzo, Pappalardo Francesco, Preziosi Ugo,  Francini Paolo,  Bersotti Fausto,  Giudici Nicola,  Trinchini Giuseppe, Pasquinelli Daniele, Gottini Mario, Gianardi Paolo, Martelloni Stefania, Buccianti Lucilla, Graziano Matteo.

Per informazioni e contatti nei prossimi giorni saranno diffusi i numeri di telefono ed i canali social ed email.

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Scritto da il 12.7.2017. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    81 mesi, 19 giorni, 12 ore, 6 minute fa

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