AFERPI:« PIOMBINO NON HA BISOGNO DI ALTRO “METADONE SOCIALE”»

gli operai manifestano a Fiorentina

Piombino (LI) – “Con o senza l’algerino, vogliamo un futuro per Piombino”; “Bonifiche acciaio diritti lavoro”; “Non possiamo più aspettare: sciopero, sciopero generale”, di tutte le categorie, si capisce. Questi gli slogan ripetuti dal Camping CIG nel corso dell’iniziativa sindacale di martedì 13 a Fiorentina, dove il gruppo insieme alle organizzazioni sindacali, ha rallentato per alcune ore il traffico in ingresso a Piombino con striscioni bandiere e megafoni.

Oggi infatti mancano solo 16 giorni alla fine di giugno e non si conoscono ancora le sorti di azienda e operai quando scadranno i termini della legge Marzano. Ed è questo il motivo che ha spinto gli operai di Aferpi e Piombino Logistics, sotto l’egida di Fim, Fiom e Uilm, insieme al camping CIG a scendere in strada, in località Fiorentina, per rallentare il traffico al grido di “Non aspetteremo la Calenda greca”.

E di sicuro non deve aver rasserenato gli animi l’esito del vertice al MISE sull’Accordo di Programma che si è svolto lunedì scorso a Roma dove la discussione sul nodo Aferpi è stata rimandata al 28 giugno (-3 giorni dal termine della “Marzano”).

Intanto prosegue il presidio degli incatenati in piazza Cappelletti.

Mercoledì pomeriggio alle 17.30 e la sera alle 21, è in programma un incontro, in vista della costruzione di un coordinamento nazionale dei lavoratori siderurgici. L’idea è quella di approfondire insieme le comuni, drammatiche questioni dell’occupazione di Piombino Taranto Genova eccetera, nel quadro di una politica industriale degna di questo nome e insieme costruisca mobilitazione.

Nel frattempo le RSU non stanno a guardare, e Graziano Martinelli grida, senza mezzi termini “NO AL METADONE SOCIALE”.

Lo motiva spiegando che la legge Marzano più il contratto di solidarietà, ma senza continuità produttiva, piano finanziario, partner, eccetera dentro Aferpi serve solo ad assuefare le coscienze ed il territorio che “non ha bisogno di metadone sociale”.

«Tutti ci dobbiamo ricordare  – continua Martinelli” – che il 19 aprile con la presenza di oltre 400 lavoratori sotto il Mise, Governo e sindacati condivisero un percorso ( i complessivi punti sopra citati) . Chiunque dovesse abbandonare alcuni obbiettivi senza fare tutto quello che è nelle sue possibilità in funzione del ruolo che ricopre, sicuramente tradisce il percorso concordato. Questo territorio – conclude l’RSU – non può accettare di essere tradito».

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Scritto da il 14.6.2017. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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