AFERPI/LUCCHINI: GRANDE PREOCCUPAZIONE NELLA RELAZIONE DI NARDI

il momento della firma con Issad Rebrab e Piero Nardi. In piedi che osserva il premier Renzi.

il momento della firma con Issad Rebrab e Piero Nardi. In piedi che osserva il premier Renzi.b

Piombino (LI) – Cresce la preoccupazione per la situazione della ex Lucchini assegnata al gruppo Cevital, con l’approvazione di tutte le istituzioni e delle parti sociali, il 30 giugno 2015. Il Commissario Nardi rileva che «in questo quadro non è tanto lo slittamento temporale a preoccupare quanto gli imponenti fabbisogni finanziari a lungo termine (investimenti) e a breve termine (circolante) da coprire con il supporto indispensabile del sistema finanziario ad oggi in posizione di attesa».

Infatti  dopo le prime impressioni ottimistiche l’evoluzione del contesto di riferimento del 2016 si è così modificato secondo il Commissario Lucchini Piero Nardi:

1) la prevista ripresa di mercato non si è verificata anzi si è assistito ad una rarefazione della domanda;

2) lo sviluppo del progetto siderurgico ha richiesto tempi lunghi e modifiche dei contenuti con impianti all’avanguardia per poter competere con successo nel mercato della qualità ma con costi pressoché raddoppiati;

3) il mercato finanziario è entrato in crisi lesinando il credito sia per il circolante che per gli investimenti;

4) la crisi del mercato petrolifero e del gas si è pesantemente riflessa sul bilancio dello Stato algerino che ha visto ridurre i proventi energetici da 70 miliardi di dollari prima della crisi a 27 miliardi previsti per l’anno in corso, con un rapporto deficit/Pil del 20%. Questa situazione ha portato al blocco delle esportazioni di valuta con difficoltà da parte di Cevital di finanziare i propri investimenti esteri e al contingentamento delle importazioni, indebolendo la strategia Cevital di saturare gli impianti di Piombino con ordini provenienti dall’Algeria;

5) Issad Rebrab, successivamente all’acquisizione di Piombino, come riportato dalla stampa locale, è entrato in forte contrasto con il Governo del suo paese con conseguenze anche sul piano della gestione finanziaria.

 

La situazione di AFERPI nel primo anno di gestione

Piero Nardi con Martin Shulz alla Lucchini

Piero Nardi con Martin Shulz alla Lucchini

Nel secondo semestre 2015 Aferpi ha potuto esportare in Algeria circa 60 mila tonn che assieme alla produzione a finire per Lucchini (soprattutto rotaie) si arriva a circa 240 mila tonn (40/50 mila tonn mese contro un obiettivo di 70 mila tonn).

Nel primo semestre 2016 la produzione media è stata molto variabile ma mediamente sugli stessi livelli del 2015, con una discesa a 30 mila tonn nel giugno anche per il blocco delle licenze import in Algeria.

 

Il monitoraggio

Il commissari Nardi scrive nella sua relazione che ha svolto, fin da ottobre 2015, un’attività di controllo degli impegni contrattuali di AFERPI relativi al proseguimento dell’attività imprenditoriale e all’assunzione del personale dello stabilimento di Piombino così come disposto dall’articolo 63, comma 2 D.lgs 270/1999. Di tale attività si è dato un primo riscontro nella quinta relazione trimestrale.

Della successiva attività Nardi ha dato riscontro anche nella settima relazione che qui si riporta in sintesi:

Il Comitato di Sorveglianza in data 19 novembre 2015 nel dare il parere positivo alla suddetta relazione invitò il Commissario “ a monitorare con attenzione agli obblighi contrattuali assunti dall’acquirente”.

Il Mise con lettera del 22 febbraio 2016 ha invitato il Commissario “a richiedere ad Aferpi l’invio di relazioni periodiche sullo stato di esecuzione del piano industriale” . Con lettera dell’otto marzo 2016 il Commissario chiede ad Aferpi di “fornire per iscritto alle scriventi Procedure aggiornamenti su base almeno bimestrali circa lo stato di avanzamento delle attività esecutive del Piano Industriale …. e più in generale , circa gli impegni (anche di natura occupazionale ) previsti dall’atto notarile di cessione”

Inoltre, lo scrivente Commissario richiese all’azionista e Presidente di Aferpi, Issad Rebrab,  un incontro formale per fare il punto sugli impegni presi con il Ministro dello Sviluppo Economico nella riunione del 17 febbraio 2016. Mr Rebrab confermò, nella riunione del 24 marzo 2016, gli obiettivi strategici del piano sostanzialmente in linea con quello iniziale a parte l’allungamento dei tempi di realizzazione.

Con particolare riferimento alle esigenze finanziarie del business, il Commissario Lucchini si è soffermato nella riunione ( di cui nel relativo verbale) sulle “ caratteristiche del mercato dei prodotti lunghi di qualità e speciali che comportano per loro natura un impegno di circolante e quindi di finanziamento più elevato rispetto a quello richiesto dai prodotti comuni. Inoltre per contenere i costi di trasformazione è necessario il massimo utilizzo dei treni con conseguente aumento del circolante e dei relativi fabbisogni finanziari”.

Mr Rebrab comunicò che “sono in corso le procedure per dotare AFERPI delle ulteriori risorse finanziarie necessarie a mantenere e possibilmente sviluppare i volumi di attività produttiva.

E’ però impensabile che il finanziamento del circolante avvenga solo con risorse proprie senza il concorso del sistema finanziario. Dal 1 luglio 2015 ad oggi non c’è stato alcun affidamento bancario” .

In pari data 24 marzo, Aferpi invia la prima relazione nella quale dichiara di aderire alla richiesta di “relazioni bimestrali in linea con la trasparenza della gestione fin qui dimostrata anche con le periodiche relazioni rese alle Istituzioni e ai Sindacati negli incontri presso il MISE”

 

Si riportano di seguito gli stralci significativi di detta relazione.

“Come noto il Piano è uno strumento della gestione operativa, elaborato sulla base del quadro di mercato e della sua prevista evoluzione e su ipotesi circa le condizioni economiche e finanziarie previste nel periodo di riferimento. Al mutare delle assunzioni la revisione del Piano ed eventualmente la sua modifica sono necessarie oltre che opportune” Aferpi premette che “il Piano Industriale, redatto nel terzo trimestre 2014, si fonda sul rilancio dell’attività siderurgica, sullo sviluppo di un polo logistico portuale e sulla realizzazione di attività agro industriali. Nel 2015 in conseguenza del rallentamento dell’economia cinese il mercato siderurgico ha vissuto come noto importanti tensioni, con riduzioni dei prezzi di circa il 40%, con ulteriore crescita dell’eccedenza di capacità produttiva rispetto alla domanda di acciaio.

L’economia italiana non è riuscita, al pari di quella europea, a riprendere il cammino della crescita, in un quadro geopolitico di sicura incertezza. In tale contesto ci siamo mossi ed abbiamo portato avanti tutte le attività necessarie alla realizzazione degli obiettivi del Piano, che qui integralmente ribadiamo ….. Non possiamo tuttavia non rilevare che i tempi, anche rispetto alle nostre attese, sono più lunghi”.

“Per quanto riguarda l’attività siderurgica è stato definito l’accordo con i fornitori delle parte tecnologica della nuova acciaieria elettrica e del nuovo treno rotaie entro la data indicata al Ministro dello Sviluppo Economico il 17.2.2016”.

“Questo consentirà di avviare la progettazione esecutiva di base e di dettaglio per poter progressivamente definire gli accordi con i fornitori per le opere ausiliarie, accessorie e per le opere civili “In parallelo continueremo il già aperto dialogo con il sistema creditizio per definire la copertura finanziaria degli investimenti previsti. Alla definizione dei finanziamenti si potrà avviare la fase di realizzazione delle opere, per le quali sono in fase avanzata le attività formali per l’ottenimento dì tutte le autorizzazioni, con un processo complesso che coinvolge Istituzioni locali, provinciali regionali e nazionali”.

“Con il lavoro realizzato abbiamo impiegato 1.197 persone, con Aferpi e Piombino Logistics, e contiamo di incrementare di altre 205 unità il personale entro breve. A novembre il personale delle amministrazioni straordinarie di Lucchini e Lucchini Servizi sarà totalmente assorbito. anche se riteniamo che sarà necessario il ricorso ad ammortizzatori sociali”.

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La Seconda Relazione , più importante, è pervenuta in data 7 giugno 2016.

da sin: il Sindaco di Piombino Massimo Giuliani, il ministro Federica Guidi, il presidente Cevital Issad Rebrab, il premier Matteo Renzi, il Presidente della Toscana Enrico Rossi e il commissario straordinario Lucchini Piero Nardi

da sin: il Sindaco di Piombino Massimo Giuliani, il ministro Federica Guidi, il presidente Cevital Issad Rebrab, il premier Matteo Renzi, il Presidente della Toscana Enrico Rossi e il commissario straordinario Lucchini Piero Nardi

Quest’ultima relazione riporta in allegato l’executive summary e il business plan elaborato da Aferpi con il supporto della società Ernst & Young. In sintesi il piano riconferma l’assetto produttivo, colloca il raggiungimento delle performances a regime nel triennio 2020/2022, prevede un monte investimenti di 525 milioni di euro ed un picco di fabbisogno finanziario di 600 milioni nel 2019/20.

Si prevede a regime una occupazione di 1.410 unità nella parte siderurgica e di 200 dipendenti per la parte logistica e l’internalizzazione di servizi esterni di manutenzione, riparazione e rifacimenti con l’utilizzo del personale ex Lucchini Servizi, in linea con l’offerta iniziale di Cevital come ricordato nel punto precedente. Per recuperare l’intera forza lavoro di 2.100 unità occorrerà verificare le potenzialità occupazionali degli investimenti nel settore agroalimentare, non ancora definiti e quantificati.

Se da un lato il business plan certifica con i risultati economici e finanziari esposti la validità della visione strategica, dall’altro sottolinea la latitudine del fabbisogno finanziario ben superiore a quanto inizialmente previsto da Cevital e da qualsiasi altro progetto siderurgico europeo in corso di ideazione o attuazione.

Nella settima relazione trimestrale del 29 aprile 2016 è stata riportata la considerazione del Presidente Rebrab “che un piano così ambizioso non può essere realizzato con le sole forze del Gruppo Cevital ma necessita di un costante supporto del Sistema Italia in tutte le sue componenti istituzionali, politiche, sindacali e finanziarie“, considerazioni su cui si concorda tenuto conto anche delle difficoltà ad esportare capitali dall’Algeria, contingentati a seguito della crisi del mercato del petrolio e del gas naturale su cui si basa l’economia del Paese e sulle divergenze tra Mr Rebrab e parte del Governo algerino.

Nella relazione, Aferpi riporta anche informazioni sull’andamento gestionale del primo quadrimestre da cui emerge che “la gestione 2016 sta generando risultati inferiori rispetto al budget principalmente a causa delle limitate disponibilità finanziarie conseguenti alla mancanza di linee di credito bancarie, che non consentono adeguati approvvigionamenti”….

“lo stato attuale della tesoreria di Aferpi indica che senza ulteriori linee di credito la produzione dei prossimi mesi dovrà essere fortemente ridimensionata rispetto al budget”.

Di tali difficoltà si darà necessaria notizia al Sindacato nella riunione presso il MISE in corso di convocazione.

La relazione stima un fabbisogno di 75 milioni di euro nelle diverse forme tecniche (anticipo fatture, lettere di credito, perfomance e bid bond ecc.) che a parere dello scrivente Commissario è sovrastimato, ma che rimarrebbe di importo comunque elevato tale da richiedere il concorso di una pluralità di soggetti finanziatori.

Aferpi si attendeva una risposta positiva dal sistema bancario considerando che l’azionista aveva comunque supportato la società con aumenti di capitale e finanziamenti garantiti per 87 milioni di euro e che il portafoglio ordini è attualmente dell’ordine delle 250 mila tonnellate.

Nella relazione è altresì riportato il cronoprogramma relativo agli investimenti che conferma sostanzialmente quanto già anticipato nella prima relazione Aferpi, con avvio della produzione di acciaio a fine 2018 e ottimizzazione degli impianti entro fine 2019.

Nel detto “timing” si ipotizza la chiusura del contratto di finanziamento per fine ottobre 2016 che, stante la situazione dei rapporti in fase iniziale con i possibili soggetti finanziatori, appare incerta e comunque ottimistica, alla luce della attuale turbolenza dei mercati finanziari e siderurgici.

L’Amministrazione Straordinaria Lucchini si è impegnata nel monitoraggio mantenendo anche contatti diretti con il management Aferpi che ci risulta essere alla ricerca di soluzioni per il finanziamento del circolante pur non nascondendo le difficoltà contingenti compreso una “critica trasversale” negativa sul progetto (si potrebbe tradurre in uno scarso interesse in tutte le sedi dove hanno presentato il progetto, ndr.).

Nella citata relazione, Aferpi infatti segnala che “al fine di analizzare la situazione del progetto di reindustrializzazione di Piombino abbiamo chiesto un incontro al Ministro dello Sviluppo Economico“

Rispetto alle obbligazioni contrattuali due sono secondo il Commissario Nardi le motivazioni inopponibili per dichiarare il default dell’ acquirente:

–          Mancato assorbimento da parte di Aferpi del personale di Piombino in capo all’amministrazione straordinaria entro il 6 novembre 2016, per 721 unità

–          Mancato finanziamento del Piano (da parte di Azionisti, Banche, Istituzioni finanziare pubbliche e private).

Accertato il default, la Procedura Lucchini dovrà attivare le garanzie previste dal contratto (escussione pegno sulle azioni o clausola risolutiva espresso) avviando un processo che comporterà comunque problematiche sociali ed industriali di non facile soluzione.

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La relazione integrale può essere consultata QUI.

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Scritto da il 28.7.2016. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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