VAL DI CORNIA: TUTTI A PARLARE DI UNIONE E SOVRACOMUNALITA’

la Val di Cornia

la Val di Cornia

Val di Cornia (LI) – L’Unione dei Comuni è un argomento che di tanto in tanto torna sulla bocca dei politici. CI sono voluti decine di anni per costruirla, meno di due legislature, dopo la chiusura del Circondario della Val di Cornia, per distruggerla. Ora il PD rilancia per creare una unione dei comuni di area che parta da Cecina fino ad arrivare (una volta che non esistano più le province) a Massa Marittima. Una sorta di Unione “diocesana” vissto che l’area di interesse è più o meno quella della diocesi di Massa Marittima-Piombino.  Riportiamo integralmente i vari commenti che ci sono giunti in questi giorni.

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PIOMBINO: AREA DEM E LE RAGIONI DI UN ASTENSIONE

Area Dem (movimento interno al PD) il 6 di novembre si è astenuta sul voto approvato dalla DIrezione di Federazione sull’avvio di una nuova Unione comunale che rivestaanche la Val di Cecina e l’Alta Maremma. Ci scusiamo per il ritardo nella pubblicazione.

leggendo il documento approvato dalla Direzione di Federazione: “una strategia nuova, inclusiva e aperta anche ai comuni limitrofi con cui è possibile affrontare le grandi questioni di fondo del governo territoriale”… Nuova per chi ??? Da tempo sosteniamo nelle discussioni di partito e sulla stampa la necessità di pensare ad un rafforzamento della Val di Cornia guardando sia a nord che a sud.

Oggi ci viene proposto un documento in parte “scontato”, poiché contempla il trasferimento di funzioni nei comuni piccoli che è, gioco forza, dettato dalla legge e al contempo da mandato ai sindaci di adoperarsi per immaginare un unico e nuovo ambito istituzionale che comprenda tutti i comuni della Val di Cornia e della Val di Cecina, accennando sfumatamente al sud.

Obiettivo condivisibile, che rafforza ciò che noi abbiamo già detto oltre un anno fà, ci fà piacere pertanto constatatere che a distanza di tempo la Segreteria di Federazione arriva alle nostre stesse conclusioni, ma quando si è aperta la discussione nel partito? In quali sedi gli iscritti hanno potuto confrontarsi su questi contenuti? A Piombino è stata convocata una segreteria allargata al gruppo consiliare ove in maniera molto sfumata è stato trattato l’argomento, ma la Direzione dell’Unione Comunale quando ha discusso e approvato tale documento?

Ci piace pensare che il CapoGruppo del Comune di Piombino Ilvio Camberini si sia bonariamente sbagliato, capita a tanti quindi può capitare anche a lui, quando ha affermato che la Direzione dell’Unione Comunale evesse discusso e licenziato il documento. P0ichè se così non fosse il discorso sarebbe un altro.

Ci è stato proposto un documento chiuso, preconfezionato, già vagliato dai sindaci, non una idea politica da elaborare per poi arrivare ad una sintesi. Per questo motivo ci siamo astenuti, rivendicando il ruolo della direzione e dei suoi componenti eletti in questo organismo dagli iscritti in un congresso, che sono a tutti gli effetti il gruppo dirigente.

Vantiamo il nostro diritto di rappresentanza siamo stati eletti in un congresso da una parte del partito e vogliamo poterla rappresentare. Avremmo voluto che i circoli discutessero di questi argomenti.

Perchè a Piombino non c’è stata discussione se nelle altre zone pare sia stato ampiamente dibattuto? Alla federazione non interessa l’opinione della maggioranza degli iscritti di questo territorio?

Su questa tematica non molto tempo fa, sono state raccolte firme in città, si aprì un contrasto tra la segreteria piombinese e il gruppo consiliare, si dimise un segretario, non sono argomenti sufficienti per imporre una apertura della discussione nel partito? Se è maturata una opinione diversa o più complessa rispetto a poco tempo fa, non è forse giusto discuterne tra gli iscritti?

Con questo atteggiamento chiuso e arroccato dentro le stanze delle segreterie non si aiuta il partito a crescere, non ci lamentiamo poi se ogni anno c’è una sempre più corposa emorragia di iscritti e non guardiamo il caso Livorno in maniera distaccata, sono questi gli atteggiamenti che allontanano la politica dai cittadini e disaffezionano gli iscritti, il corpo attivo del partito.

Non si può sempre trovare la scusa della mancanza di tempo per le discussioni, il confronto, se fatto nelle sedi giuste, arricchisce, noi quando ci è stato chiesto abbiamo sempre cercato di dare un contributo.

Crediamo che sia arrivato il momento di fare il punto della situazione e stabilire ruoli e competenze di ciascuno, non si può continuare a fare il gioco di squadra se in campo c’è un solo giocatore, pretendendo però che chi è lasciato in panchina sia sempre pronto a fare il tifo. Un partito di governo deve poter permettere a tutti i giocatori capaci e competenti di entrare in partita e provare a dare il meglio.

Area Dem Val di Cornia

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UN ALTRA PIOMBINO: L’INVERSIONE DI TENDENZA DEL PD SULLA SOVRACOMUNALITA’

«Dopo anni di politiche, praticate dai Comuni della Val Di Cornia con il benestare del PD, che di fatto hanno smantellato ogni attività coordinata e unitaria sul territorio della Val Di Cornia, oggi il PD cambia rotta . Un passo in avanti però costellato di evidenti contraddizioni.

Per alcuni anni l’Amministrazione di Piombino e il Pd, hanno compiuto atti politici rilevanti di cui la scelta , con voto in c. comunale , di entrare a far parte della Provincia di Grosseto. Tutto questo avveniva nel momento in cui   si decideva la procedura di legge per la soppressione delle provincie. Tempo perso per un obbiettivo irrilevante mentre al contrario niente veniva fatto per costruire un ambito territoriale funzionale per affrontare i problemi sociali e l’organizzazione dei servizi.

Intanto però alcune scelte sono state fatte, per i trasporti, per i rifiuti, per la stessa sanità si è parlato a più riprese di un nuovo ospedale baricentrico che coinvolgesse le colline metallifere, per il turismo..

Oggi sembra quasi che il Pd guardi con un certo imbarazzo verso sud. Ci domandiamo perché? Forse che quello che è in essere sui trasporti, sui rifiuti e in prospettiva su altri fronti come sanità, turismo … sono politiche non più condivisibili?

Non ci avventuriamo così in avanti, più modestamente, ci pare che la risposta stia tutta all’interno del PD locale, di cui l’o.d.g. che viene presentato nei c. comunali della Val Di Cornia su queste problematiche ne è la prova ovvero: una sintesi per superare vecchie divisioni .

Come spesso succede quando occorre superare divisioni si dà un “colpo al cerchio e un colpo alla botte”. Nella proposta del Pd si arriva oltre Cecina , ce quasi timore di parlare dei Comuni a sud ( provincia di Grosseto) ma soprattutto non ci pare di cogliere un chiara impostazione politica che tenga conto di priorità da perseguire.

Come lista Un’ALTRA PIOMBINO crediamo che occorra chiarezza e che bisogna non perdere altro tempo. Si avvii immediatamente un processo di costituzione dell’UNIONE DEI COMUNI DELLA VAL DI CORNIA e nello stesso tempo si avvii un confronto con i Comuni a nord e sud che possono essere interessati a politiche sociali e di organizzazione dei servizi. Tutto senza doppioni e altra burocrazia, ma solo guardando agli interessi dei cittadini.

In Allegato al comunicato inviamo l’O.D.G. che presenteremo in C.Comunale a Piombino a firma di Marina Riccucci

 Ufficio Stampa UN’Altra Piombino

Piombino, 12/11/2014

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 SINISTRA PER PIOMBINO: UNIONE DEI COMUNI: UNA RIPARTENZA O UN CAMBIO DI ROTTA?

Premesso che entrambi i partiti facenti parte della lista SINISTRA PER PIOMBINO hanno sempre sostenuto l’idea di una Unione dei Comuni forte e coesa come elemento fondamentale per far progredire i nostri territori, non possiamo che accogliere positivamente l’idea di un rilancio di questo organismo.

Tuttavia non possiamo non cogliere una differenza di toni e di accenti tra quanto scritto nell’OdG e quanto dichiarato durante la conferenza stampa per illustrarlo, tenuta dai vertici locali del PD. Mentre in questa, infatti, si sottolineava come, al di là di aspetti formali e burocratici, fosse importante continuare a guardare a sud, verso l’area dell’alta Maremma grossetana, dove convergono già da oggi molti interessi dell’economia dell’area piombinese – basti pensare all’integrazione con quest’area nel settore dei trasporti (ATM) e dei rifiuti (ASIU) – nel documento manca ogni seppur velato riferimento a questa prospettiva e, al contrario, si sposta notevolmente il baricentro verso nord, arrivando addirittura ad ipotizzare un rapporto con l’area di Cecina-Rosignano.

Colpisce negativamente che questo appaia come il risultato di una discussione tutta interna al PD della zona, con il rischio di far prevalere le soluzioni più gradite a pezzi del PD della Val di Cornia, a scapito degli interessi più generali di un’area pesantemente colpita dalla crisi e che deve cercare il proprio futuro ed il proprio sviluppo attraverso una scelta ragionata e condivisa tra tutte le componenti sociali ed economiche dell’area.

Guardare solo agli equilibri interni al partito di maggioranza sarebbe miope oltrechè sbagliato.

Marco mosci per IDV

Luciano giannoni per Comunisti Italiani

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CAMPIGLIA: COMUNE DEI CITTADINI «L’UNIONE DEI COMUNI DELLA VAL DI CORNIA NON SI FA . POI VEDREMO»

Ci risiamo: chiacchere. Ci sembrava che il PD volesse seriamente cambiare rotta e ricostruire la sovracomunalità in Val di Cornia dopo averla insensatamente demolita nella passata legislatura. Avevamo anche apprezzato la disponibilità ad aprire un confronto con i territori limitrofi, a nord e a sud, per verificare seriamente l’affinità dei problemi amministrativi e condividere con altri Comuni e con la Regione la possibilità di dar vita ad un più vasto ambito territoriale in vista dello scioglimento (auspicato ma non ancora praticato) delle Province.

Evidentemente ci siamo sbagliati perché nell’ultimo consiglio Comunale il PD ha respinto un nostro ordine del giorno che chiedeva semplicemente di “costituire l’Unione dei Comuni della Val di Cornia” (possibile da subito) e di avviare con urgenza un confronto con altri Comuni, a nord e sud, per verificare la disponibilità a costituire un ambito territoriale più vasto.

Hanno invece votato il proprio ordine del giorno che chiede testualmente di “aprire un percorso di studio e approfondimento tecnico capace di esaminare tutte le implicazioni amministrative, finalizzato alla costituzione di una Unione dei Comuni aperta e inclusiva anche in vista di successive adesioni, cui trasferire quelle funzioni di rilevanza strategica per il territorio, garantendo e valorizzando attraverso la cooperazione l’autonomia e il protagonismo dei singoli comuni”.

Tradotto significa che l’Unione dei Comuni della Val di Cornia non si fa e che si aprirà un “percorso di studio e approfondimento” finalizzato a non si sa bene cosa, visto che talvolta parlano dei Comuni di Bibbona e Castagneto, talvolta di Cecina e Rosignano. Per la verità una cosa è chiara: non parlano più dei rapporti con l’Elba e poco con le Colline metallifere, nonostante la richiesta del Comune di Piombino di entrare nella Provincia di Grosseto.

E intanto cosa accade? Che i nostri Comuni continuano a lavorare separatamente spendendo di più e con meno efficacia; che è più difficile associare le funzioni dei piccoli Comuni, che non si analizzano i fenomeni della crisi sul territorio e la crescente disoccupazione giovanile, che della crisi industriale se ne parla solo a Piombino (come è accaduto in passato) e non si coinvolgono gli altri Comuni nella ricerca di soluzioni che valorizzino l’insieme delle risorse del territorio; che non si rivedono i piani strutturali di Piombino, Campiglia e Suvereto che (alla luce di quanto sta davvero accadendo per l’industria e l’edilizia) non hanno nessuna aderenza con la realtà; che San Vincenzo approva per conto proprio un nuovo piano strutturale senza averne discusso mai con nessun altro Comune; che si indeboliscono ulteriormente i servizi sanitari nell’Ospedale di Piombino mentre risulta ancora più illusoria l’ipotesi di un ospedale unico con Follonica e Massa; che non ci sono politiche territoriali per l’agricoltura; che si sta sgretolando la gestione associata del sistema dei parchi, che sul turismo un giorno si pensa al “brand dell’Alta Maremma” e il giorno dopo si guarda verso Cecina e Rosignano, che su servizi essenziali come acqua e rifiuti il ruolo dei nostri Comuni è del tutto assente mentre crescono inspiegabilmente le tariffe, ecc.

Quanto durerà questa babele di chiacchere alla quale fa da contraltare il vuoto di governo, la confusione delle azioni e il sostanziale immobilismo delle nostre amministrazioni? Se si crede davvero alla sovracomunalità per affrontare meglio i tanti problemi delle nostre popolazioni le soluzioni, immediate, ci sono. Quella che manca, purtroppo, è la volontà e la chiarezza di visione del PD.

15 novembre 2014

Comune dei Cittadini

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 ASCOLTA PIOMBINO: AVANTI CON L’UNIONE DEI COMUNI

«Il primo vero, sostanziale cambiamento politico registrato in Val di Cornia negli ultimi anni è la proposta del PD di definire un nuovo ambito istituzionale attraverso la costituzione dell’Unione dei Comuni, un’istituzione intercomunale dotata di una propria personalità giuridica pubblica. Sembra che dopo un periodo di schizofrenia politica colma più di colpi di scena che di sostanza, oggi si coglie la volontà di prendere il timone e renderlo ben saldo verso la direzione voluta. I Comuni sono gli enti pubblici ultimi, dove il cittadino può far sentire la propria voce, spesso, le uniche richieste disponibili che sono chiamate a svolgere vere funzioni tutoriali nei confronti dei cittadini; specialmente per coloro che sono più disagiati. Le difficoltà economiche e finanziarie, soprattutto quelle degli ultimi anni, hanno reso evidente la difficoltà nel mantenere efficace anche l’ordinaria amministrazione. L’Unione Europea, attraverso il patto di bilancio, impone allo Stato e quindi agli enti locali, una risposta certa sull’equilibrio economico e una corretta rendicontazione pubblica.

Quindi s’impone l’obiettivo di migliorare i servizi in quantità e qualità, questo possiamo ottenerlo solo aggregando funzioni che garantiscano efficienza, efficacia gestionale, e una presenza sul territorio, offrendo le migliori risposte ai bisogni dei cittadini. La forma legislativa ottimale che può dare queste risposte è l’Unione dei Comuni, una risposta per tutte le esigenze che i Comuni non riescono a soddisfare, soprattutto i piccoli, attraverso pluralità di funzioni e servizi municipali, all’interno d’economie di scala, un’occasione assolutamente da perseguire anche in termini di convenienza economico-strategica. La Lista Ascolta Piombino, coglie molto favorevolmente questa nuova fase politica, perché si possa aprire un confronto serio sulle potenzialità inespresse del nostro territorio, cui noi sentiamo di poter dare un contributo innovatore e riformista».

Riccardo Gelichi

Portavoce della Lista Civica Ascolta Piombino

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 ASSEMBLEA SANVINCENZINA: PER FARE L’UNIONE CI VUOLE CREDIBILITA’ POLITICA

«Dopo il misero fallimento del progetto di fusione dei Comuni, i cittadini della Val di Cornia vengono messi di fronte ad un altro progetto proclamato con annunci vuoti, privi di buon senso e di credibilità: l’Unione dei Comuni estesa fino alla Val di Cecina. Nel prossimo Consiglio Comunale, seguendo questo nuovo progetto redatto nelle segrete stanze di partito, San Vincenzo C’é presenterà una mozione che riguarda la modifica degli ambiti per l’associazione di funzioni.

Sulla base di quali studi, dati e valutazioni si propone una soluzione che rappresenta l’ennesima inversione di rotta rispetto alle decisioni prese nel recente passato? E’ veramente necessario allargare in questo modo i confini delle possibili associazioni di funzioni? Quali sarebbero i vantaggi per i cittadini, che da anni chiedono a gran voce l’eliminazione delle province, con la creazione di un ambito talmente vasto che è paragonabile a quello di una provincia?

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla scelta di Piombino di uscire dalla Provincia di Livorno ed entrare in quella di Grosseto, al passaggio all’ATO Sud per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, alla scelta di coordinare con Tiemme – Grosseto Siena e Arezzo – il Trasporto Pubblico Locale, allo smantellamento della Parchi Val di Cornia e la continua violazione della convenzione che regola la partecipazione economica dei comuni soci al bilancio della stessa, al fallimentare tentativo di sopprimere il consiglio comunale e la giunta di Suvereto, al tentativo di creazione e promozione del Brand turistico Alta Maremma ed alla fallimentare gestione di ASIU e ASA.

Con quale credibilità politica chi, nel 2009 puntava sull’unione dei comuni, nel 2012 sul comune unico e nel 2013 sulla fusione dei comuni, si appresta oggi a portare avanti un progetto così vago e ambizioso?

Occorre partire dai problemi concreti, avviare un confronto approfondito e condiviso con i cittadini per esaminare quali relazioni legano davvero la Val di Cornia agli ambiti territoriali limitrofi, di cui fanno sicuramente parte la bassa Val di Cecina, ma anche l’Elba e le Colline Metallifere, tanto più in previsione dell’auspicato, ma per ora non attuato, scioglimento delle Province».

Gruppo Consiliare di Assemblea Sanvincenzina

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 SPIRITO LIBERO: AVVIARE UN DIBATTITO IL PIU’ AMPIO POSSIBILE

«L’esigenza di “fare sistema” a livello territoriale è ormai riconosciuta come elemento indispensabile, sia per valorizzare quei settori che dall’ampliamento di area possono portare prosperità e benessere, sia per la maggior efficienza e razionalizzazione proprio delle funzioni associate, ossia quell’abbattimento dei costi della Politica da tutti invocato. Tutto ciò emerse anche alla fine della scorsa legislatura, quando col voto all’unanimità in consiglio comunale si chiedeva di guardare anche a Sud con rinnovato interesse e attenzione, comprendendo pienamente che nel Turismo come nella Sanità, nei Trasporti come nella Gestione dei rifiuti, nella Cultura come nell’Agricoltura, un conto è agire come singoli Comuni, magari in concorrenza tra di loro, tutt’altro è invece agire come gruppo.

Logicamente plaudiamo all’iniziativa dell’Unione tra i Comuni della Val di Cornia, che nel rispetto delle attuali normative guardi intanto ad estendere i suoi confini verso la Val di Cecina ed in prospettiva, col superamento delle Province, verso l’area grossetana. L’omogeneità della zona compresa tra Livorno e Grosseto è data non solo da fatti concreti, ma da elementi storico-geografici che non sono invenzioni filosofiche, basti anche solo pensare alla comune appartenenza al Golfo di Follonica, alle infrastrutture e allo sviluppo dei centri abitati sorti sulla direttrice della via Aurelia, alle attività amministrative come il Trasporto Pubblico e la Gestione dei Rifiuti e a quelle tante realtà sia pubbliche che private già operanti appunto nelle zone citate. In attesa quindi di un riassetto istituzionale che negli attuali orientamenti vede le Grandi Aree Metropolitane e le Aree Vaste prendere il posto delle vecchie Province, corre oggi l’obbligo di preparare il futuro senza rimanere ancorati ad un passato fatto di campanilismi e rivalità che entrano in contraddizione sia con il mondo globalizzato che viviamo che con le sinergie così spesso auspicate e citate ma costantemente eluse nei fatti.

Su questo Tema ci aspettiamo dunque un dibattito il più ampio possibile fra tutte le forze politiche rappresentate nei vari consigli comunali, con uno spirito che sia “per” e non “contro” tutto quello che è possibile fare, considerando cioè soltanto che il dovere della Politica sia appunto quello di agire in favore delle popolazioni che si amministrano, ossia ben oltre e ben prima dei diversi colori di appartenenza così come dalle momentanee inclinazioni dei vari soggetti implicati. La creazione o il mantenimento dei posti di lavoro oppure la maggior salvaguardia di un patrimonio storico e socio-culturale non è infatti qualcosa di destra o di sinistra. Per Spirito Libero, l’Unione dei Comuni è quindi un’entità nel suo complesso in grado di parlare al resto della società italiana e che guarda ai suoi confini geografici in modo estensivo e non limitante. Serve dunque una forte condivisione di orizzonti, la più ampia possibile».

Il Coordinamento di Spirito Libero per Piombino

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Scritto da il 16.11.2014. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “VAL DI CORNIA: TUTTI A PARLARE DI UNIONE E SOVRACOMUNALITA’”

  1. Mi chiedo come mai in questa interessante discussione sulla sovracomunalità il parco della Valdi Cornia che doveva da tempo aggiungersi ai tre esistenti non sia considerato proprio sotto questo profilo tanto più dopo la messa in pensione delle province. Renzo Moschini

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