EDITORIALE: QUANTO FANNO PAURA LE LISTE CIVICHE?

L’EDITORIALE                                   di Giuseppe Trinchini trinchini

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Corriere Etrusco “numero 44” del 14 febbraio 2014.

In Val di Cornia sta avvenendo un fenomeno molto innovativo che bene o male sta passando sotto silenzio: la nascita di vere liste civiche trasversali che chiedono come unico vero requisito l’impegno per la propria città o paese senza aver rivestito prima ruoli politici.

Tra i requisiti del “perfetto” candidato a sindaco di “Assemblea sanvincenzina” ad esempio, viene  richiesto di «Non aver ricoperto nessuna carica politica; avere un senso civico importante, senza aspirare a ruoli prestigiosi; possedere esperienze e competenze da mettere al servizio della collettività; non aver riportato alcuna condanna penale».
L’obiettivo delle liste civiche di Campiglia e San Vincenzo è quindi quello di vincere alla prossima tornata elettorale e di sostituire le attuali maggioranze,  formando una proposta che senza preclusioni e a patto della condivisione di un programma scritto a più mani, abbracci quanti sono scontenti dell’attuale governo locale, senza vincoli di sorta a livello partitico.

La critica principale a questa operazione giunge da Rifondazione comunista, che senza mezzi termini fa capire che «la Sinistra e i Comunisti non possono avere niente in comune con i Berlusconiani e la Destra foss’anche sulla riparazione delle buche sull’asfalto perché non siamo d’accordo su ciò che le ha provocate e neppure sulla maniera di ripararle».

Dall’altro lato il PD si fa forte di un documento programmatico sottoscritto a livello provinciale insieme a Pdci e Psi che ha tracciato le linee strategiche e programmatiche dalle quali, poi, ciascuna amministrazione dovrà partire a lavorare (ma che a Piombino non è stato firmato dal PSI, ndr.).
La svolta quindi si vedrà in questi giorni con i candidati a sindaco delle due nuove liste civiche. Se sapranno fare sintesi dei requisiti su scritti e si circonderanno di facce nuove e preparate superando la vecchia logica dei partiti forse ce la potrebbero anche fare a cambiare le cose, perché lo scontento verso i governi non è poco. Se invece tutto si riassumerà nelle vecchie  facce di partito (o dei loro garzoni di bottega) unite nell’unico obiettivo di contrapporsi al PD,  in tal caso la gente voterebbe l’originale.

Giuseppe Trinchini

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4 Commenti per “EDITORIALE: QUANTO FANNO PAURA LE LISTE CIVICHE?”

  1. Roberta

    scommettiamo che a San Vincenzo e a Campiglia ri-perdono?

  2. lino

    Roberta hai messo due a di troppo.

  3. mirko

    occhi puntati su suvereto

  4. Astuto Cacciatore

    “Se invece tutto si riassumerà nelle vecchie facce di partito (o dei loro garzoni di bottega) unite nell’unico obiettivo di contrapporsi al PD, in tal caso la gente voterebbe l’originale”… si, e poi anche se prendessero voti sarebbero pronti a riportarli alla grande casa partitocratica, è già successo con SEL e IDV.

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