PIOMBINO: QUALCOSA NON TORNA NELLA VOLTURA DELLA DISCARICA?

Il logo di Rinascenza Toscana Srl

Firenze – E’ datato 23 agosto 2023 il decreto della direzione Ambiente ed Energia della Regione Toscana (Scaricabile a questo LINK) che autorizza la voltura della titolarità a “Rinascenza Toscana Srl” dell’autorizzazione unica per l’esercizio dell’impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ex Rimateria. Due mesi prima è partita anche la conferenza di servizi, sempre con proponente Rinascenza Toscana,  per la modifica del Procedimento di VIA, relativo al «Progetto da realizzarsi presso il polo industriale in loc. Ischia di Crociano, comune di Piombino (LI) […]». Cerchiamo in questo articolo di capirci qualcosa di più.

La prima cosa che salta agli occhi prendendo in mano il contratto di affitto di azienda per la cessione della discarica Ex Rimateria a Rinascenza Toscana Srl (registrato a Torino il 26/04/2022, Repertorio n. 14.543, Raccolta n. 10.695) è l’articolo 4, nel quale si legge, in relazione proprio alla durata dell’affitto, quanto segue:

«Il Contratto conserverà i suoi effetti sino al 30 settembre 2023.  La durata del Contratto non potrà in ogni caso essere prorogata, ad eccezione dell’ipotesi in cui le opere appaltate a Consip o chi per essa non siano ancora terminate, con proroga sino a non oltre il loro completamento.
Salvo quanto previsto dal presente Contratto, alla scadenza di quest’ultimo, l’Affittuaria sarà tenuta a rilasciare i beni oggetto di Affitto liberi e vuoti di persone e cose che non siano di pertinenza dell’Azienda locata, entro il termine perentorio di quindici giorni lavorativi, con l’obbligo di pagamento dei canoni di locazione fino alla effettiva riconsegna degli stessi. Allo scadere del Contratto di affitto le Parti procederanno, in contraddittorio, alla redazione dell’Inventario dei beni aziendali da restituire.
Poiché trattasi di aziende commerciali, l’Avviamento fa parte integrante del presente affitto e, quindi, le Parti concordemente ed espressamente dichiarano che l’Affittuaria, al termine dello stesso, non avrà diritto ad alcuna indennità sostitutiva dell’avviamento commerciale e del suo eventuale incremento».

All’articolo 18 dello stesso Contratto si legge anche un’altra cosa, di indubbio interesse, in relazione al diritto di recesso del Curatore/Diritto di prelazione dell’Affittuaria:

«La Curatela potrà, ai sensi dell’articolo 104bis L.F., esercitare il diritto di recedere dal presente Contratto (fatto salvo il diritto dell’Affittuaria al giusto indennizzo), fermo restando il diritto di prelazione concesso all’Affittuaria ex articolo 104Bis, comma quinto, L.F., con un preavviso scritto di almeno 30 (trenta) giorni previo parere favorevole del Comitato dei creditori e previa autorizzazione del Giudice delegato, nei limiti e con le modalità previste dalla legge».

Il Tribunale di Livorno, nella persona del dott. Franco Pastorelli, il 13 aprile 2022 (N. Fall. 41/2021) in relazione all’istanza 138 del 9 aprile 2021 depositata dal curatore fallimentare di Rimateria, nell’autorizzare la stipula del contratto d’affitto ad un certo punto dell’atto cita proprio l’articolo 18, e specifica che «dovendo meglio precisarsi a cosa si riferisce il diritto di prelazione e dovendo precisarsi altresì che lo stesso potrà essere concesso solo previo parere favorevole del comitato dei creditori e previa espressa autorizzazione del giudice delegato».

Il parere favorevole del Comitato dei creditori, e soprattutto l’espressa autorizzazione del Giudice delegato del Tribunale di Livorno non sembrano essere però citati nel Decreto regionale di voltura n°18319 del 23 agosto 2023 a favore di Rinascenza Toscana Srl. Neanche siamo riusciti a trovare in nessun punto di quell’atto la notizia della proroga della durata del contratto d’affitto, che nell’atto notarile citato nel decreto di Voltura specificava che “non potrà in ogni caso essere prorogata” se non in un unico caso specifico e comunque limitato temporalmente. Confidiamo comunque nei prossimi giorni di poter chiarire meglio la questione.

premi per ingrandire

Ma non basta: la Regione Toscana, sempre per la discarica di Ischia di Crociano lo scorso 7 giugno 2023 ha convocato una conferenza di servizi, e l’oggetto del procedimento della prima riunione era il seguente: «Modifica ex art. 56 L.R. 10/2010 delle prescrizioni n. 2 e 13 di cui alla DGRT n. 1414 del 18.11.2019 del Procedimento di VIA, relativo al “Progetto da realizzarsi presso il polo industriale in loc. Ischia di Crociano, comune di Piombino (LI), per:
1) Attività di Trattamento e riciclo in loco delle scorie con impianto mobile su Area Li53;
2) Progetto Variante 2 opere di chiusura discarica Lucchini – riprofilatura con discarica RIMateria;
3) Progetto nuova discarica su Area Li53”. Proponente: Rinascenza Toscana S.r.l.»
.

Questa proposta di variante sembra però di fatto sovrapponibile a quella del progetto del 2016 di Rimateria Spa (vedi premendo questo LINK) che voleva utilizzare la discarica Ex Lucchini e poi successivamente la LI53AR per le eventuali opere di ampliamento della discarica Ex Asiu. Questo progetto è però da sempre stato ostacolato, per l’impatto ambientale generato, dall’attuale amministrazione comunale di Piombino e da buona parte dei residenti e comitati.

Si presenta quindi un autunno caldo sulla questione discarica di Ischia di Crociano. E lo scontro sarà chiaramente anche politico, viste le imminenti elezioni comunali di maggio 2024, su un argomento che è anche già stato uno dei temi centrali di quelle 2019.

DOCUMENTAZIONE:

1) Decreto_n.25476_del_22-12-2022

2) Decreto_n.18319_del_23-08-2023

3) Avviso Conferenza di Servizi

Proprio oggi è arrivata anche una nota del Comitato Salute Pubblica che pone tutta una serie di domande proprio su questi spinosi temi. Leggiamola insieme qui sotto.

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COMITATO SALUTE: ARRIVANO DUE MESI CON SCADENZE IMPORTANTI PER LA DISCARICA

«I mesi di settembre e ottobre – inizia la nota – registrano scadenze ed eventi importanti sul versante delle discariche di Ischia di Crociano a Piombino.

Nel mese di settembre di fatto scade la locazione della Società Rinascenza Toscana che detiene in affitto le discariche ex Rimateria ed ex Lucchini, ma nei primi giorni del mese di ottobrela Regione Toscana dovrebbe discutere anche la modifica alla Valutazione di Impatto Ambientale, richiesta da suddetta società,per consentire in quelle discariche conferimenti di rifiuti organici e non più solo industriali.

Noi non condividiamo naturalmente il piano industriale, del quale si conoscono i contenuti solo da informazioni giornalistiche. Rinascenza Toscana “pensa” al trattamento dei fanghi, ad un impianto di trattamento dei percolati non solo della discarica di Piombino, all’abbancamento di altri nuovi rifiuti provenienti da fuori ed infine ad un inceneritore per plastiche. Insomma, di tutto di più e non prevede minimamente le bonifiche, come del resto le società che l’hanno preceduta, bensì un piano industriale avulsodalle previsioni urbanistiche della zona e dalle esigenze di riqualificazione di quell’area.

Confidiamo che l’Amministrazione Comunale, le forze politiche cittadine e regionali si   adoperino invece perché non avvenga il passaggio di proprietà di una serie di discariche che presentano, dagli ultimi report Arpat, problemi igienico sanitario, di salubritàe che necessitano di tutto fuorché di essere ampliate esopraelevate.

In questo contesto sarebbe invece quanto mai urgente procedere alla realizzazione dei carotaggi tra l’altro già deliberati e finanziati dall’ Amministrazione Comunale, come sarebbe doveroso sapere se la Commissione consiliare di inchiesta per il debito ASIU abbia svolto indagini e abbia prodotto risultati.

A tutela della falda idrica superficiale la curatrice fallimentare e l’Amministrazione comunale si dovrebbero adoperare per inserire o per sollecitare l’inserimento dell’intera area delle discariche all’interno della trincea drenante, ricordiamo loro che la bonifica della LI53 Ar non potrà essere eseguita secondo il vecchio progetto approvato dal Ministero dell’Ambiente in quanto è stata accertata la presenza di percolato proveniente dalla discarica ex Lucchini.

Ci chiediamo come il Comune e la Regione, alla luce dei dati di Arpat, possano ancora fare finta di niente e come la Regione possa autorizzare l’ampliamento e la sopraelevazione della discarica ex Lucchini dalla quale proviene questo pericoloso inquinante per la falda superficiale.

Ci rivolgiamo all’Amministrazione Comunale affinché indica un Consiglio Comunale tematico per impegnare le varie forze politiche a respingere il progetto di Rinascenza Toscana.

Abbiamo bisogno di bonifiche e di intervenire al più presto al fine di intercettare i percolati che inquinano la falda superficiale, di ridurre il biogas così pericoloso per la salubrità delle famiglie che abitano a meno di 500 metri dal perimetro delle discariche e di favorire uno sviluppo produttivo diverso da quanto auspicato da Rinascenza Toscana e di seguire le indicazioni che la città di Piombino – conclude la nota – ha dato con il proprio voto ormai da anni».

Il Comitato Salute Pubblica Piombino Val di Cornia

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Scritto da il 16.9.2023. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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