PD: «SIDERURGIA E BONIFICHE: È NECESSARIO L’IMPEGNO DI TUTTI»

Piombino (LI) – Il PD si accorge finalmente dopo anni che la CIG non è una risposta concreta ad una situazione della città che perdura da ormai 10 anni, e che i 200 milioni spesi in ammortizzatori potevano essere usati per altro, rilanciando la morente economia di Piombino. Meglio tardi che mai…

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PD: «SIDERURGIA E BONIFICHE: È NECESSARIO L’IMPEGNO DI TUTTI»

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«Si avvicina la scadenza della due diligence per l’ingresso di Invitalia nel capitale di JSW e, purtroppo non giungono notizie dello stato di avanzamento della trattativa.

Il rinnovo della CIG per i lavoratori della JSW è stato un passo necessario per garantire la continuità di reddito delle famiglie e per impedire un gravissimo contraccolpo sull’economia della città.

Ma la CIG non può essere la risposta.

In questo anno, probabilmente, supereremo i 200 milioni spesi per la CIG dall’inizio della crisi della fabbrica, senza che si siano fatti passi avanti sui nuovi investimenti né sulla riconversione delle aree.

Allo stesso modo non sono ancora chiare le intenzioni, né la credibilità della attuale proprietà su investimenti e piano industriale.

Nel frattempo si diffondono voci di un interessamento a Piombino del Gruppo Arvedi.

Registriamo positivamente l’interesse di un grande gruppo imprenditoriale italiano per il nostro territorio. Ciò nonostante, al momento rimangano irrisolti tutti i problemi: quale è il piano industriale, su quali produzioni si intende puntare ecc.

Di certo la scarsa presenza da parte dell’amministrazione comunale e della giunta Regionale, denunciata dal sindacato nella sua ultima comunicazione, non è accettabile. Da parte nostra sollecitiamo il Governo Regionale a  dare seguito agli impegni più volte assunti, in ultimo con la mozione 493 del luglio 2021, presentata dai consiglieri Anselmi e Bugetti.

Allo stesso modo riteniamo che non sia accettabile la mancanza di informazione sul ruolo che il MISE sta assumendo in questa vicenda.

In generale ci sembra necessario che tutti gli attori istituzionali riprendano una seria attività di coordinamento, rendendo permanente il tavolo di confronto sul caso Piombino.

A questo punto tutti sanno quali sono gli obiettivi: la presentazione di un serio piano industriale; la definizione di un progetto complessivo sulla bonifica del SIN, a partire dall’attivazione del progetto di messa in sicurezza della falda, già finanziato, ma di fatto impossibile senza la rimozione dei cumuli soprastanti; un progetto complessivo di riconversione e riutilizzo delle aree per favorire processi di nuova industrializzazione.

In questo quadro ci sembra particolarmente importante e prioritaria la difesa delle nostre produzioni di eccellenza, come le rotaie e le sfere. Su queste ultime, le voci sulla possibile delocalizzazione della produzione ci sembrano, invece, particolarmente allarmanti.

Tutti gli attori coinvolti devono chiarire se a questo progetto ci credono ancora, senza ulteriori perdite di tempo.

È anche importante, per noi, sottolineare come la difesa della fabbrica non può essere lasciata solo ai sindacati e ai lavoratori, per altro comprensibilmente stanchi di anni di delusioni e promesse mancate.

Attorno alla lotta per una nuova siderurgia e per le bonifiche dobbiamo provare ad unire una comunità, nella quale sembrano invece diffondersi sentimenti di indifferenza e di divisione.

Dobbiamo ricordare che, se usciremo dalla nostra crisi, lo faremo insieme.

La siderurgia non dovrà più essere un ostacolo allo sviluppo di altri settori produttivi, ma allo stesso tempo dobbiamo essere coscienti che il suo peso sulla nostra economia è tale, che il suo venire meno avrebbe un pesante impatto sul nostro commercio, sulla nostra demografia e, di conseguenza, sui nostri servizi».

FEDERAZIONE PD VAL DI CORNIA ELBA
UNIONE COMUNALE PD PIOMBINO

Scritto da il 7.2.2022. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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