VILLAMARINA: FERRARI CONTESTA L’ASL. I SINDACI PD “OPERARE NELLE ISTITUZIONI”

l’ospedale di Piombino

Piombino (LI) – Il Sindaco Ferrari contesta pesantemente la replica del dirigente dell’ASL Casani. Il sindaco di Suvereto Jessica Pasquini, invece è stata l’unica a prendere parte al presidio al fianco del sindaco di Piombino. I Sindaci di Campiglia e San VIncenzo (entrambi PD) contestano invece il modo di operare di quello di Piombino, invitando a discutere nelle sedi istituzionali insieme a tutti i sindaci non solo della Val di Cornia ma di tutte le Valli Etrusche.

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SANITÀ, IL SINDACO FERRARI: “LA ASL CONTINUA A NON RISPONDERE ALLE NOSTRE LEGITTIME RICHIESTE”

il sindaco al gazebo dell’ospedale

La replica del Direttore Generale dell’Asl Nord Ovest Toscana alle nostre sollecitazioni non solo ci appare assolutamente insufficiente ma addirittura provocatoria. Nella risposta dall’azienda sanitaria, infatti, non è dato scorgere il minimo riferimento alle istanze sulle numerose criticità che abbiamo sollevato più volte. La Direttrice generale pare preferisca invece dilungarsi in una dissertazione sull’unico settore che in questo momento presenta probabilmente meno problemi, la Chirurgia Generale, come se l’ospedale di Piombino fosse un ospedale che avesse solo quel reparto, seppur importante.

Gli stessi riferimenti ad una migliore gestione delle patologie tempo dipendenti, poi, non possono essere rappresentati come concessioni poiché sono atti dovuti. Tra l’altro, se, come afferma l’Azienda, la gestione di queste patologie è stata migliorata grazie alla possibilità di poter trasferire i pazienti a Grosseto, non capiamo che tipo di incremento in termini di servizi abbia apportato questa soluzione a Villamarina.
Nella lunga autocelebrazione della direttrice, inoltre, non si fa il minimo accenno ai problemi della cardiologia piombinese, da anni sotto organico e da tempo senza Direttore di unità operativa complessa, nonostante le nostre reiterate richieste all’azienda di procedere a bandire il concorso. Come del resto rimangono inascoltate le numerose richieste di potenziamento dell’Ortopedia, della Ginecologia, della Medicina Generale, della Anestesia e Rianimazione, della Radiologia, tutti i settori in fortissima sofferenza.
Il declino dell’ospedale di Piombino non è un dato soggettivo: esistono numeri pesanti che lo documentano e che la direzione dovrebbe avere il coraggio di pubblicare, dimostrando inequivocabilmente il crollo delle performance di alcuni settori strategici dell’ospedale piombinese, con la quasi scomparsa di alcuni asset fondamentali come l’area materno-infantile e la netta riduzione dell’attività di altri. La situazione è ancora più evidente nel confronto con l’ospedale di Cecina che denota lo scarso equilibrio di servizi sanitari tra i due nosocomi.
Anche il riferimento all’aumento del personale – per la maggior parte di operatori socio-sanitari – è assolutamente incongruo e sembra più uno specchietto per le allodole, soprattutto alla luce del fatto che le assunzioni complessive a livello di Asl pare non coprano neppure i pensionamenti, cosa che ci preoccupa non poco. A tal fine, quello che preme è conoscere la reale necessità, soprattutto in termini di medici ed infermieri, affinché i vari reparti in sofferenza possano operare in piena sicurezza, secondo le linee guida indicate dai vari organismi preposti e società scientifiche. Dato più volte da noi richiesto nel silenzio dell’azienda.
Le nostre sollecitazioni per un rilancio effettivo della sanità a Piombino, sostenute sempre da cittadini ed associazioni, non sono certo iniziative contro l’azienda sanitaria o la Regione, ma stimolo ad arrestare il declino e ad avviare una riqualificazione che sembra non iniziare mai. Un impegno, questo, che è imprescindibile prerogativa di un sindaco, responsabile della salute dei propri cittadini. In questo contesto in cui l’ospedale non sembra rispondere alle necessità essenziali della propria comunità, è quindi un mio dovere intervenire, soprattutto nel momento in cui non viene declinato il tema della sicurezza tanto caro alla stessa azienda.
Perché, alla fine di tutte le valutazioni, legate anche ai rigidi parametri della Balduzzi, non bisogna mai dimenticare l’isolamento geografico di questo territorio che è ulteriore elemento di criticità e fa emergere evidente la totale inadeguatezza di scelte nefaste di politica sanitaria, che partono da molto lontano ma sembrano essere riproposte e rilanciate dall’attuale gestione.
Francesco Ferrari, sindaco di Piombino

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TICCIATI (SINDACO DI CAMPIGLIA): “PER LA NOSTRA SANITÀ LAVORIAMO AI TAVOLI NON NELLE PIAZZE”

Il Sindaco Alberta Ticciati

Da Campiglia la volontà e l’appello ad affrontare i temi dell’ospedale unico Cecina-Piombino con tutti i sindaci delle Valli Etrusche

Il Sindaco di Campiglia Marittima Alberta Ticciati interviene sul metodo di lavoro a suo avviso più adeguato per affrontare temi e criticità della sanità locale.

“Alla luce dell’iniziativa del Sindaco Ferrari che da giorni manifesta di fronte al Presidio ospedaliero piombinese, sento la necessità di condividere e raccontare il mio pensiero e la mia posizione. Temi fondamentali come quello della sanità non possono essere affrontati pregiudizialmente in virtù dei singoli posizionamenti politici, ma sulla base di dati concreti, per questo è evidente e doverosa l’attenzione dell’Amministrazione Comunale che rappresento sulla situazione del presidio di Piombino che è innegabilmente critica e complessa, come più volte abbiamo condiviso nelle sedi preposte.

La mia non partecipazione al sit-in organizzato dal Sindaco di Piombino, lo voglio dire chiaramente, non è da ritenersi un disinteresse per la causa, ma rappresenta probabilmente una diversa concezione del ruolo istituzionale che ricopro e della politica. Un Sindaco ha il dovere di raccogliere le criticità e provare a trovare le soluzioni e le risposte interfacciandosi con i livelli istituzionali competenti. Per questa ragione ritengo sarebbe molto più utile che tutti i sindaci, non soltanto quelli della Val di Cornia, ma delle Valli Etrusche chiedessero un incontro in Regione per condividere problemi, difficoltà, criticità al fine di affrontarle e per lo meno iniziare a risoverle.
Soltanto dopo, se insoddisfatti, si può decidere di manifestare, come ultima ratio, ultima possibilità, una volta provati tutti gli strumenti a disposizione che mi auguro, però non si renda necessario.

L’ospedale unico, lo ricordo, è stata la scelta che ha consentito di superare i paletti imposti dalla Legge Balduzzi ed ha aperto la strada per la realizzazione di due presidi di primo livello. Certo i problemi non mancano. Tempi troppo lunghi, ancora poca chiarezza sull’organizzazione dell’ospedale unico posto sui due presidi, carenza di personale che ricordo essere la vera criticità italiana, necessità di investire di più in sanità territoriale, ritardi enormi sulle case della salute, tutti elementi che disegnano un quadro davvero complesso che necessita di tutto l’impegno, l’attenzione e l’unità possibile.

Sono d’accordo che non si debba perdere tempo e ci si debba mettere a lavoro per portare a casa risposte e risultati. Le certezze e le garanzie di cui i cittadini hanno diritto non possono che provenire da percorsi istituzionali, strutturati, approfonditi, finalizzati a sciogliere i nodi e a dare risposte che la piazza non può certamente dare.

Alla luce anche dell’incontro di questa mattina tra le parti sindacali, la Società della salute e una rappresentanza dell’azienda ritengo che ci siano la volontà, le competenze e le conoscenze per affrontare con concretezza le difficoltà che stanno mettendo in grave crisi il funzionamento dell’ospedale unico e in particolar modo il presidio di Piombino. Lavoriamo insieme a testa bassa, ai tavoli, non nelle piazze, interloquiamo con la Regione perché alla base delle scelte tecniche devono esserci chiare scelte politiche, indispensabili per la tenuta di un territorio così importante”.

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BANDINI (SINDACO DI SAN VINCENZO): SULL’OSPEDALE NESSUNO SI VOLTA FALL’ALTRA PARTE

Alessandro Massimo Bandini

San VIncenzo (LI) – “Non sono i diversi colori politici delle Amministrazioni della Val di Cornia a differenziare il punto di vista su una questione delicata e legittimamente bisognosa di attenzione come quella dell’ospedale di Piombino, dei suoi servizi e del punto nascita, quanto piuttosto la sensazione che l’iniziativa in atto da giorni, senz’altro ammirevole e tenace nella forma, abbia sullo sfondo un sapore più propagandistico e sia volta a sottolineare ancora di più un problema, piuttosto che a muovere dei passi concreti per risolverlo. Passi che, invece, sono stati compiuti nelle sedi idonee e con gli interlocutori di riferimento come in questo caso è la Regione Toscana”. 

Questo il commento del sindaco Alessandro Bandini in merito alla presidio di protesta portato avanti dal sindaco Francesco Ferrari davanti all’ospedale Villamarina a Piombino per avere risposte da Regione e Ministero sul futuro del punto nascita e degli altri reparti.

“Nessuno, – ha aggiunto Bandini – sia chiaro, può e deve voltarsi dall’altra parte in Val di Cornia facendo finta che la questione ospedale di Piombino non esista. Perché è assolutamente reale e, soprattutto, perché è un atto di serietà doverla fronteggiare nella maniera opportuna. Ritengo che i cittadini abbiano bisogno di certezze che devono emergere dai percorsi istituzionali, per questo non posso non avere fiducia in quello che è il lavoro in atto da parte della Regione per consentire all’ospedale di Villamarina di essere un punto di riferimento per la Val di Cornia, con servizi adeguati, auspicando allo stesso tempo che i risvolti possano risultare positivi quanto prima. Sarebbe la vittoria di un territorio intero – ha concluso il sindaco Bandini – rispetto a una problematica che tutti devono impegnarsi a risolvere, una vicenda sulla quale però i riflettori non si sono accesi una settimana fa ma sono puntati da tempo”.

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CGIL: UNO SPRINT SULL’OSPEDALE UNICO “VALLI ETRUSCHE”

Piombino (LI) – In una nota congiunta Monica Cavallini (vicesegretaria provinciale Cgil) e Giuseppe Bartoletti (segretario Spi-Cgil) chiedono uno sprint per la definizione del regolamento dell’ospedale unico Cecina – Piombino.
«Il progetto – affermano i due sindacalisti – è stato presentato già molto tempo fa, purtroppo oggi stiamo registrando un preoccupante slittamento. La pandemia ha inciso ma adesso è venuto il momento di un cambio di passo». I due sindacalisti comunicano che nel confronto con la Conferenza dei sindaci della Società della salute e con i sindaci delle Valli Etrusche si è concordato di chiedere un incontro urgente con Asl e Regione: «Vogliamo capire meglio – dicono – i dettagli dell’operazione ma soprattutto ottenere garanzie sui tempi dei diversi step.
Servono insomma tempi certi e progetti chiari. Lo chiedono anche lavoratrici e lavoratori della sanità: un progetto ben definito e strutturato riuscirebbe infatti ad attrarre anche un numero più elevato di personale medico e di comparto di cui c’é bisogno». Il territorio sta vivendo ormai da tempo una preoccupante crisi economica, aggravata dalla pandemia. I contraccolpi sociali sono evidenti. Dobbiamo quanto prima dare risposte concrete ai cittadini che aspettano da anni la concretizzazione del progetto ospedale unico. Basta indugiare, è giunto il momento dell’agire.
Riteniamo fondamentale che il territorio resti unito a difesa della sanità pubblica, ogni forma di campanilismo è tanto inconcepibile quanto controproducente».
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L’OSPEDALE DI PIOMBINO È ESSENZIALE PER LA NOSTRA COMUNITÀ, DIFENDERLO È UN DOVERECampiglia (LI) – Riceviamo da Gruppo PSI Campiglia Mma, Lega Salvini Premier Campiglia Mma e Gruppo 2019.

L’ospedale di Piombino è un patrimonio della Val di Cornia e tutta la Val di Cornia deve difenderlo. Lo smantellamento graduale dei servizi e dei reparti sta privando il nostro territorio di una struttura essenziale ed insostituibile, la cui esistenza e funzionalità avevamo dato per scontate. Oggi tutti i Comuni devono richiedere con forza la fine dei tagli e una nuova fase di investimenti sull’ospedale di Villamarina contrastando le spinte sempre più evidenti ad accentrare gli investimenti su Livorno, dove si prevede un nuovo ospedale a dieci minuti dal Cisanello.

Una progettazione assurda e inaccettabile che, oltre a disperdere inutilmente una pioggia di milioni di euro creando due strutture dello stesso livello nello stesso territorio, toglie ogni servizio ad un territorio immenso che va da Grosseto a Livorno drenando tutte le risorse.

Le Istituzioni devono lottare con ogni strumento e anche attraverso la Società della Salute affinché si inverta la tendenza in atto che già troppo è costata alla Val di Cornia e a tutti gli altri territori periferici, nella consapevolezza che una cittadinanza sempre più fragile sia economicamente sia socialmente e caratterizzata da un’età media elevata, avrà sempre più bisogno di servizi di livello sul territorio.

Gruppo PSI Campiglia Mma
Lega Salvini Premier Campiglia Mma
Gruppo 2019

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Scritto da il 5.2.2021. Registrato sotto Foto, politica, sociale, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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