PIOMBINO: AL BALLOTTAGGIO “NO” A CHI VUOLE IL RADDOPPIO DELLA DISCARICA
Piombino (LI) – Il locale Comitato per la Salute Pubblica, sostenuto anche dal Gruppo 2019 di Campiglia, da Assemblea Popolare di Suvereto e dal Comitato per Campiglia, ha inviato una nota nel quale al ballottaggio invita a non votare chi ha voluto e continua a volere il raddoppio della discarica, specie dopo i miasmi che anche ieri hanno interessato la città. Anche se da poche ore il candidato del PD Anna Tempestini ha chiarito che si impegnerà (genericamente) a non far venire rifiuti da fuori, mai nulla ha detto sul raddoppio per altri 2 milioni e 500 mila metri cubi (100 campi di calcio) della discarica. Leggiamo insieme la nota integralmente.
«Il Comitato Salute Pubblica, come stabilito nella sua costituzione e come hanno dimostrato tutte le sue azioni successive, è apartitico.
Il Comitato ha enunciato le sue finalità che potremmo definire di “politica ambientale” ed è su queste linee che si è creata una identità di vedute con la maggior parte dei partiti tradizionali e delle liste civiche, quindi desideriamo chiarire bene al fine di evitare interpretazioni di comodo e spunti di inutile polemica, che il Comitato nel rispetto di quelle che sono state le scelte espresse dai cittadini mediante il voto desidera esprimere la propria posizione.
All’interno del Comitato hanno sempre confrontato le loro visioni ideologiche e politiche e i loro punti di vista cittadini appartenenti alle più diverse forze politiche: è dal confronto e dalla collaborazione che hanno preso le mosse le sue azioni, le sue iniziative, con la fatica che deriva dal cercare di dare spazio e conciliare tutte le “anime” che ne costituiscono la solidale identità.
L’esito delle elezioni comunali a Piombino pone fine ad ogni tentativo di mediazione e mette con prepotenza ogni elettore di fronte a un bivio netto: scegliere tra chi vuole e chi non vuole la grande discarica.
Il ballottaggio del 9 giugno è quindi un appuntamento significativo per le questioni ambientali di Piombino, per la salute dei cittadini e per le possibilità di sviluppo sostenibile dell’intera Val di Cornia.
La deriva in cui Piombino è progressivamente precipitata, trasformandosi da città industriale a polo dei rifiuti, che non è riuscita ad avviare le bonifiche, che ha visto ridurre il diritto alla salute, richiede una netta inversione di rotta.
Il progetto di raddoppio della grande discarica all’ingresso della città è diventato, per tutta la Val di Cornia, il simbolo della necessità di una svolta.
La negazione del referendum su Rimateria ha evidenziato, accanto alla crisi ambientale, una preoccupante crisi democratica.
Chi ha negato il referendum e sostiene la indispensabilità della discarica deve essere fermato, per avviare effettivamente un processo di riqualificazione territoriale che dia fiato alle possibilità di uno sviluppo nuovo, basato sul turismo, l’agricoltura, la piccola e media impresa.
La Val di Cornia chiede a gran voce che sia bloccato il progetto di ampliamento della discarica di Ischia di Crociano e che siano accertate le responsabilità di chi ha gestito l’affare Asiu-Rimateria accumulando debiti che hanno causato l’arrivo di rifiuti speciali da fuori, fino a determinare una situazione insostenibile.
Per questo ci siamo sempre augurati che alle votazioni o all’eventuale ballottaggio venisse eletto il candidato sindaco di qualsiasi partito o lista civica che si fosse espresso chiaramente contro la discarica per aprire una fase completamente nuova nella gestione dei rifiuti e delle bonifiche, finalmente libera da logiche politiche e clientelari.
Coerenti con la nostra identità, dunque, non vi diciamo chi votare, ma chi non votare: chi con arroganza si è sempre sottratto ad ogni confronto sul merito, documenti alla mano, e ha invece continuato a sostenere il falso e l’impossibile pur di mantenere quella posizione di incontrastata egemonia che ha fatto credere a qualcuno di essere al di sopra della legge, delle regole, della democrazia.
Al di là di astratte questioni ideologiche, la qualità ambientale del territorio è prioritaria ed essenziale per lo sviluppo sostenibile di tutta l’area e per il diritto alla salute dei cittadini».
Comitato Salute Pubblica