AFERPI: UN PIANO DI RILANCIO INDUSTRIALE SENZA LA FIRMA DI AZZI?

Fausto Azzi interviene ad un recente dibattito

Piombino (LI) – L’accordo di programma regionale per il rilancio dell’area industriale, necessario per l’approvazione della variante urbanistica indispensabile per la realizzazione dell’impianto per la tempra delle rotaie accanto al relativo treno di laminazione è stato firmato dal sindaco di Piombino, Massimo Giuliani, e dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, mentre non è stato siglato dall’amministratore delegato di Aferpi, Fausto Azzi.

Il Comune dice che “Fausto Azzi, che ha comunicato all’ultimo momento di dover posticipare la firma da parte dell’azienda per un ritardo nell’autorizzazione da parte di Jsw. Fra pochi giorni quindi, con la firma di tutti e tre i soggetti coinvolti, l’accordo diventerà efficace”, la Regione più sbrigativa afferma che la loro firma “gli indiani di JSW, a causa della differenza di fuso orario (in India è notte) la metteranno domani in forma digitale”.

Di cosa si tratta si può leggere in un recente articolo della testata Stile libero Idee dalla Val di Cornia che l’ha spiegato bene nell’articolo “Accordo di programma per una variante e tre tavoli”.

Un enfasi chiaramente pre elettorale da parte del comunicato della Regione Toscana che ha annunciato in pompa magna nel titolo che “Con la firma per Aferpi creati altri 110 posti di lavoro” e poi “il primo investimento per tornare a produrre acciaio in questo polo industriale, con il nuovo impianto che impiegherà circa 110 lavoratori di Aferpi”.

Come si possa produrre acciaio con un impianto per la tempra delle rotaia non è daato saperlo, visto che l’impianto è legato alla laminazione delle rotaie, ma non corrisponde al vero neanche che il nuovo impianto occuperà 110 posti di lavoro, visto che dai documenti prodotti da Aferpi si legge che “La realizzazione del progetto dell’impianto di Tempra riveste, oltre che un importante cardine sull’economia attuale di Aferpi, anche una possibilità occupazionale nel prossimo periodo.
Nei mesi in cui l’impianto sarà in fase di realizzazione vedremo personale Aferpi e delle aziende di costruzione/impiantistiche occupato in vario modo.
Seguendo l’andamento delle dinamiche di cantiere gli occupati in appalto da Aferpi andranno dalle circa 40 unità alle circa 80 unità lavorative.
Parallelamente circa 10 persone di Aferpi saranno occupate nella gestione del cantiere e delle varie commesse correlate.
A ultimazione dei lavori e messa in esercizio del nuovo impianto ci sarà un incremento di circa nove persone occupate in più rispetto alla situazione attuale, ma l’elemento sostanziale sarà il fatto che avere la possibilità di produrre queste rotaie darà la possibilità di aumentare la produzione, passando dai volumi attuali, che sono circa la metà della capacità produttiva del treno rotaie, alla piena produzione, portando di conseguenza ad una maggiore occupazione di circa 100 unità”.

Dunque nella gestione nove persone in più (è questo l’incremento che consente l’impianto tempra)  e poi solo se si arriverà al 100% della capacità produttiva dell’intero treno rotaie, cosa del tutto da conquistare nel mercato visto che attualmente è pari al 50%, si avrà un aumento di 100 unità già occupate in Aferpi.

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Riportiamo integralmente i comunicati stampa del Comune di Piombino e della Regione Toscana:

Comune di Piombino

Aferpi: Rossi e Giuliani firmano il nuovo accordo regionale per il rilancio dell’area industriale

Firmato oggi, giovedì 23 maggio, dal sindaco Giuliani e dal presidente Rossi il nuovo Accordo di programma regionale per il rilancio del polo industriale di Piombino. Rimandata ai prossimi giorni la firma da parte del Ceo Aferpi,  Fausto Azzi, che ha comunicato all’ultimo momento di dover posticipare la firma da parte dell’azienda per un ritardo nell’autorizzazione da parte di Jsw.  Fra pochi giorni quindi, con la firma di tutti e tre i soggetti coinvolti, l’accordo diventerà efficace.

Il sindaco Giuliani ha illustrato il lavoro svolto in questo mese e mezzo che ha portato all’istituzione di tavoli tematici sui tre punti fondamentali disciplinati dall’accordo: un tavolo sulla questione rifiuti per la realizzazione di un polo dell’economia circolare a servizio del processo produttivo siderurgico; un tavolo sulle aree demaniali per il recupero delle aree non più utilizzate; la formazione di un coordinamento tra enti locali, azienda e sindacati per le demolizioni e gli smantellamenti con l’impegno a dare priorità all’utilizzo di imprese locali e di lavoratori Aferpi in cassa integrazione.

Il presidente Rossi ha sottolineato l’importanza dell’investimento annunciato da Aferpi con la volontà di realizzare un nuovo impianto di tempra delle rotaie.

L’accordo di programma, infatti, prima di essere firmato, è stato approvato dalla giunta nella giornata di mercoledì 22 maggio insieme alla proposta di variante al Regolamento urbanistico, senza la quale non potrebbe essere autorizzato il nuovo impianto richiesto dall’azienda.

La variante dovrà poi essere portata necessariamente in discussione nel prossimo consiglio comunale, organo che delibera sulle materie urbanistiche.  una volta che si sarà insediata la nuova amministrazione.
A fronte di tutto questo, e di un investimento da parte dell’azienda di circa 30 milioni di euro, l’amministrazione comunale ha cercato di dare una risposta nel più breve tempo possibile  con l’obiettivo di qualificare ulteriormente la produzione delle rotaie apportando un beneficio anche dal punto di vista occupazionale.

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Regione Toscana

Con la firma per Aferpi creati altri 110 posti di lavoro

La soddisfazione del presidente della Regione per la firma di oggi sull’Accordo di programma che permetterà ad Aferpi di realizzare a Piombino un nuovo impianto per la tempra delle rotaie, è palese. Tanto che ci tiene a sottolineare come, dalla manifestazione in cui gli operai esposero in piazza Bovio lo striscione con la scritta “Piombino non deve chiudere”, i trenta milioni attivati dalla firma di oggi rappresentano il primo investimento per tornare a produrre acciaio in questo polo industriale, con il nuovo impianto che impiegherà circa 110 lavoratori di Aferpi.

Una firma che gli indiani di JSW, a causa della differenza di fuso orario (in India è notte) metteranno domani in forma digitale. Il presidente ha evidenziato come si tratti di un importante atto tecnico che contiene numerose planimetrie delle aree interessate dagli interventi, visto che assumerà valenza di variante urbanistica. Da oggi, se lo vorrà fare senza che la procedura riparta da capo, il Consiglio comunale che uscirà dal voto amministrativo di domenica, avrà trenta giorni di tempo per completarne l’iter.

Per il presidente della Toscana siamo di fronte ad un atto importante anche perché, in contemporanea, la Regione ha chiesto ai proprietari che si procedesse anche alla realizzazione dei forni elettrici e con gli altri investimenti previsti nell’area. Ha poi sottolineato come l’intesa con i sindacati sia piena e abbia portato alla costituzione di un tavolo che si occuperà di vigilare sugli interventi di demolizione, di un secondo che si occuperà del riutilizzo dei materiali di scarto delle lavorazioni e di un altro che discuterà delle concessioni da rilasciare ad Aferpi per il miglior utilizzo di tutte le aree.

Se la Regione non fosse intervenuta direttamente sarebbero stati necessari tempi ben più lunghi. In questo modo a Piombino si torna a produrre un po’ di più, anche se per l’attuazione del Piano industriale complessivo ci sarà ancora da attendere qualche tempo. Per il presidente siamo comunque di fronte ad un imprenditore che, sia pur in maniera non completamente soddisfacente perché vorremmo tempi più rapidi, sta rispettando gli impegni e la tabella di marcia che si è data.

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Scritto da il 24.5.2019. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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