RIMATERIA: I SINDACI PER IL DISSEQUESTRO, MA ORA I RESPONSABILI

Piombino (LI) – In relazione provvedimento di sequestro della discarica Rimateria di Ischia di Crociano intervengono con una nota congiunta tutti i sindaci proprietari, compreso quello di Suvereto. Indiscrezioni parlano di una riunione del CDA di Rimateria molto tesa, alla quale hanno partecipato anche i dipendenti che pare abbiano reputato il Sindaco di Suvereto Parodi come “responsabile” di una situazione che in realta gli atti di sequestro datano a partire dal 2011.  Riportiamo integralmente la nota stampa.

«Abbiamo già chiesto a Rimateria di presentare istanza di dissequestro degli impianti.  L’immediato dissequestro di tutto l’impianto è necessario affinché possano proseguire gli interventi di risanamento ambientale già avviati dall’azienda, tra l’altro ben prima della diffida della Regione emessa nel Novembre 2017 e che sono di imminente completamento come dichiarato nei periodici report di stato di avanzamento dei lavori che Rimateria ha trasmesso, nei mesi scorsi alla Regione.
Sarebbe pertanto paradossale che un’iniziativa giudiziaria volta a far rispettare norme ambientali, impedisse contemporaneamente l’attuazione di un processo virtuoso già avviato. Ci sono gare, forniture e lavori in corso che devono proseguire senza interruzioni.

Riteniamo inoltre fondamentale ripristinare quanto prima la piena operatività dell’azienda, in primis per la tutela ambientale del territorio. Lasciare questo impianto fermo a tempo indeterminato potrebbe infatti determinare pericoli su tutti gli aspetti, sociali, ambientali e per i lavoratori che ci lavorano. Siamo molto impegnati affinché i lavoratori non siano esposti a drammatiche conseguenze, di cui non hanno responsabilità, sui loro posti di lavoro.

i Carabinieri sequestrano la discarica

Rimateria è l’unico strumento a disposizione del territorio capace di svolgere una funzione decisiva nei processi di risanamento ambientale e di sviluppo industriale in qualsiasi scenario esso si svolgerà già nel breve termine. Il tema delle bonifiche e delle dismissioni, solo per fare alcuni esempi, sono intimamente legate con le capacità di Rimateria di offrire, tramite il suo piano industriale approvato da territorio, un insieme di servizi che vanno dal trattamento allo smaltimento in sicurezza di rifiuti».

I sindaci hanno poi ribadito la loro fiducia nei confronti di Rimateria. «Rimateria è l’unico strumento a disposizione del territorio capace di svolgere una funzione decisiva nei processi di risanamento ambientale e di sviluppo industriale in qualsiasi scenario esso si svolgerà già nel breve termine».

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Ma la cosa non è andata giù in primis ai residenti, stanchi di veder barattare la propria salute con 46 posti di lavoro. Aldo Bolzano, un cittadino piombinese abitante a Colmata ha infatti così scritto:

«Sono un cittadino di Colmata. Ho appreso con rammarico che, in seguito alla chiusura della discarica, il sindaco Parodi è stato massacrato dai suoi colleghi, soci di rimateria, con la grave accusa di aver preso le nostre difese.

Stessa sorte è toccata a noi, cittadini di Colmata e delle zone limitrofe alla discarica, per aver preso iniziative mirate alla tutela della salute nostra e dei nostri familiari.
Vivere in una camera a gas 24 ore al giorno o dover ricoverare una nipote di pochi mesi con problemi respiratori, ritengo possano giustificare ampiamente le notre iniziative.

Tralasciando l’operato della attuale gestione della discarica, credo che i maggiori responsabili di questa situazione siano i sindaci soci di rimateria, che hanno permesso tutto ciò creando disagi, non solo a noi che viviamo qui vicino, ma anche ai dipendenti della azienda stessa che non risultano in alcun modo tutelati in questo momento.

Nella prossima assemblea di quartiere chiederemo aiuto a tutti i cittadini di Piombino affinchè si trovi una soluzione per i dipendenti di rimateria affichè siano ricollocati ricordando che anche questo problema è da ricondurre alla gestione scellerata della situazione».

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Sulla stessa linea anche le liste civiche, che ricordano che i sindaci, prima di essere proprietari della discarica, sono i rappresentanti dei cittadini e i responsabili della tutela della salute pubblica del territorio da loro amministrato.

«C’è voluto il sequestro perché si interrompesse il conferimento di rifiuti speciali nella discarica di Ischia di Crociano priva dei requisiti minimi di legge per gestirli in sicurezza.

Una sconfitta clamorosa per un progetto nato per ripianare il mostruoso debito dell’Asiu al di là dei nobili intenti tanto sbandierati quanto, tutti, disattesi. Rimateria avrebbe dovuto servire a ridurre le escavazioni dalle colline e soprattutto avrebbe dovuto bonificare il SIN di Piombino secondo i Sindaci di Piombino, Campiglia e San Vincenzo. Sciocchezze, si dovevano ottenere soldi, immediatamente, per coprire il buco ASIU costasse quel che costasse.

Il costo l’abbiamo pagato tutti: una discarica nata per i Rifiuti Solidi Urbani, ormai esaurita che doveva essere chiusa, è stata reinventata come sito per il conferimento degli speciali provenienti da ogni dove. Adesso tutte le attenzioni sono puntate verso i vertici aziendali e saranno gli organi preposti ad accertarne le responsabilità ma le Amministrazioni hanno responsabilità persino maggiori.

L’Asiu è infatti di proprietà dei Comuni e gli amministratori negli anni hanno permesso che l’impianto di Ischia di Crociano si esaurisse anzitempo riempito di rifiuti speciali. Hanno ignorato le carenze impiantistiche sempre più gravi pur di non far emergere le loro responsabilità. Hanno addossato all’Asiu, gestore dei rifiuti solidi urbani, la TAP con tutti i suoi debiti e le sue inefficienze. Hanno permesso che si chiedessero mutui al banco di Vicenza per sanare le carenze impiantistiche e si usassero i soldi per tutt’altro, infine hanno costretto il territorio ad approdare in ATO sud per la gestione dei rifiuti solidi urbani pur di tenersi stretta la discarica di Ischia di Crociano per inserirla nel mercato dei rifiuti speciali.

Le Amministrazioni hanno determinato la voragine nei conti dell’ASIU e hanno scelto di ignorare lo stato catastrofico della discarica per ripianare il debito e impedire che si accertassero le loro responsabilità su quel dissesto.

Oggi l’unica via d’uscita praticabile è la trasparenza. I comuni soci, anziché sotterrare il debito dell’Asiu sotto il sempre più gigantesco monte Crociano, pretendano che le Autorità competenti ne accertino le responsabilità fino in fondo, anche perché diversamente gli unici a pagare saranno i cittadini. Pretendiamo poi, la vera messa in sicurezza della discarica la cui coltivazione, con ogni evidenza, non risponde a criteri di interesse pubblico e deve essere pertanto bloccata.

Pretendiamo che si attuino quegli obiettivi che la presenza di Rimateria ha impedito anziché agevolato: la bonifica del SIN, la tutela del lavoro e della salute e la riduzione delle escavazioni dalle colline.

L’ultima e altrettanto grave responsabilità delle Amministrazioni coinvolte, è quella di essersi rifiutate di elaborare un piano di gestione dei rifiuti che limitasse al minimo i conferimenti in discarica e sviluppasse tutte le attività economiche collegate al recupero e riuso della materia. Questa è l’unica via per garantire salute, lavoro e futuro a Piombino e alla Val di Cornia.

La bonifica di questo territorio è complessa: oltre al SIN, ci sono le bugie e una classe politica responsabile di un disastro difficilmente immaginabile».

Liste Civiche Unite della Val di Cornia

Assemblea popolare Suvereto
Comune dei Cittadini
Assemblea Sanvincenzina
Un’altra Piombino

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Scritto da il 22.3.2018. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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