PIOMBINO: RE BRAB E IL DECLINO DELLA “STELLA DEL MEDITERANEO”

il consiglio comunale del 6 dicembre scorso

Piombino (LI) – Riceviamo e pubblichiamo tre interventi a seguito del Consiglio comunale straordinario del 6 dicembre su Aferpi. Vista la delicatezza dell’argomento invitiamo i nostri lettori ad una attenta riflessione sul tema.

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FERARI: IL PD HA ILLUSO PER ANNI LA CITTA’. ADESSO AFERPI DEVE FARE CHIAREZZA IN TEMPI RAPIDI

il consigliere Francesco Ferrari

«Ci aspettavamo finalmente certezze – inizia il consigliere di opposizione Ferrari –  purtroppo abbiamo soltanto appreso che continuano le difficoltà ad ottenere finanziamenti dalle banche.

Con il suo intervento Azzi si è limitato a ricondurre la fase di stallo alla burocrazia italiana, alle banche che non concedono il credito, alle presunte ostilità riscontrate in città. Riteniamo che siano solo alibi.

Se le banche italiane non concedono credito ad Aferpi è evidente che, allo stato, vi siano seri dubbi sulla sostenibilità del progetto; gli stessi dubbi che il sottoscritto, assieme ad altre forze di opposizione ed a tanti comitati, associazioni e cittadini, hanno avuto sin dall’inizio.

Di contro, il Partito Democratico ha deliberatamente illuso per anni una città con mirabolanti miraggi che gli sono serviti solo a rimandare il problema; nel frattempo, quell’ingiustificato ottimismo è servito al PD per vincere due campagne elettorali.

È giunta l’ora che alla società siano dettate delle condizioni: se entro tempi certi e brevi Aferpi dimostrerà con i fatti e non solo con le parole di voler proseguire il progetto, bene, altrimenti si revochi quelle concessioni portuali a suo tempo concesse».

Francesco Ferrari

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BEZZINI: AFERPI, NON C’E’ IL PROGETTO E LE BANCHE NON DANNO SOLDI

la consigliera comunale Carla Bezzini

«Nel Consiglio Comunale del 6 dicembre – inizia la consigliera Carla Bezzini –  l’A.D. di Aferpi Fausto Azzi , si è presentato alla città con il resoconto del grande lavoro che la sua società ha svolto in questi mesi, lavoro non visibile  agli occhi della città , ma indspensabile e ineludibile. Senza questo lavoro non si può avviare nessuna attività, ha detto. Ma ha anche detto che i ritardi e le incertezze che  tutt’ora permangono sono imputabili per intero ad un sistema creditizio  che non è disposto a finanziare gli imprenditori, ad un sistema burocratico che soffoca, all’ostilità manifesta dei grandi gruppi siderurgici italiani e di certa stampa nazionale, nonchè alle forze che localmente osteggiano la realizzazione del progetto Aferpi.

Con molta chiarezza ha attribuito la chiusura del sistema creditizio italiano alla volontà di far naufragare  il progetto Piombino. Ha parlato di un sistema paese (finaziario-burocratico-amministrativo) chiuso, che ha creato troppi ostacoli ad un imprenditore abituato a contesti più dinamici, collaborativi e accoglienti. Insomma, il cc di ieri, dal quale speravamo (contro ogni evidenza)  che emergesse una qualche  speranza per il nostro territorio, si è concluso con l’ennesimo nulla di fatto: auspici, speranze, ma in concreto solo le parole inequivocabili di Azzi: il progetto  definitivo ancora non c’è  e  se le banche  non metteranno i soldi a Piombino non si produrrà acciaio.

La situazione del nostro territorio si sta delineando nel peggiore dei modi e la responsabilità è per intero nelle mani del PD che amministra questa città da sempre. Le ultime aministrazioni hanno governato in modo inadeguato questo territorio: passando da un annuncio all’altro, da una svolta epocale al’altra (peraltro tutte  fallite); prive di una visione autonoma e lungimirante hanno consegnato il territorio ai vari salvatori del momento.

Ad Aferpi  stanno dando le concessioni demaniali (con diritto esclusivo di opzione) su un porto che allo stato attuale costituisce la vera grossa ricchezza di Piombino  e della  Val di Cornia. Con la Variante Aferpi , seguendo la vecchia e superata formula del connubio tra territorio e fabbrica,  hanno legato le sorti del paese a quelle di un imprenditore che in cambio ha offerto per ora solo promesse e progetti  indefiniti.

Con le bonifiche che sono ancora molto di là da venire (nonostante i tanti annunci trionfali) – conclude la consigliera d’opposizione – questo territorio non è in grado di ospitare alcuna attività produttiva. E’ inutile continuare a fare promesse a vuoto nel tentativo di illudere un territorio stremato. E’ arrivato il momento della  vera assunzione di responsabilità: chi governa deve realmente indicare una strada percorribile a  questa città. Con i fatti, non con gli annunci».

Un’Altra Piombino

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CAMPING CIG: OGGI SI CHIUDE L’ERA CEVITAL-AFERPI

La replica di Paolo Gianardi, a nome di Coordinamento Art. 1-Camping CIG, Lavoro salute dignità, Restiamo umani, nel corso della riunione del Consiglio comunale aperto del 6 dicembre 2016.

«Avevamo capito male. Noi pensavamo che gli imprenditori, i capitalisti come Cevital-Aferpi, procurassero loro i capitali. Pensavamo che Cevital – uno dei più potenti gruppi economici del bacino del Mediterraneo, certo non nuovo neppure al mondo della finanza – avesse studiato e preparato il ricorso ai finanziamenti bancari necessari per le acciaierie di Piombino.

E invece, l’amministratore delegato Aferpi ci ha ripetuto instancabilmente che le banche, addirittura l’intero sistema creditizio italiano non è accogliente nei confronti di Aferpi, le banche sono chiuse, se non ostili, alla richiesta di finanziamenti da parte di Aferpi: da parte sua, contro il sistema bancario – che peraltro ben conosce – abbiamo ascoltato parole degne del pensiero critico no global più radicale!…

Ma passiamo ad argomenti più seri. Noi poniamo innanzi tutto alcune questioni:

se, come viene detto dall’amministratore delegato Aferpi, la scadenza del 1° luglio 2017 non è un problema, perché dunque non mettere nero su bianco che essa non esiste più e gli impegni di Cevital Aferpi circa produzione e occupazione proseguiranno senza scadenze?

No acciaio? No porto: visto che l’azienda non rispetta i propri impegni, le concessioni delle aree portuali – per mezzo secolo: il vero motivo dell’interesse di Cevital per Piombino – devono essere disattivate e subordinate alla ripresa della produzione di acciaio.

Noi saremmo ben lieti di essere smentiti, ma, stando le cose come stanno, bisogna invece prendere atto che oggi si chiude l’era Cevital-Aferpi a Piombino. Bisogna che il Governo, pienamente in carica per gli affari correnti, garantisca la continuità produttiva delle acciaierie e quindi l’applicazione dei contratti di solidarietà. La Repubblica italiana deve riprendere in mano il progetto Piombino, coinvolgendo soggetti privati per:

costruire innanzi tutto il treno rotaie, nella prospettiva di tornare a colare acciaio;

procedere con le indispensabili bonifiche, fondamentali per dare posti di lavoro alle tante persone dell’indotto che lo hanno perso o lo stanno perdendo, nonché per mettere finalmente riparo a decenni di tolleranza delle istituzioni nei confronti degli imprenditori che hanno gestito le acciaierie e inquinato una vasta porzione del territorio, con gravissimo danno per l’ambiente e la salute degli addetti e delle popolazioni: per le bonifiche proponiamo che sia nominato un commissario ad hoc, una personalità locale, giacché condividiamo la diffidenza già espressa in questa sede nei confronti di Invitalia.

Infine, torniamo a chiedere che, per discutere dello stato di avanzamento dell’intera vicenda, periodicamente sia convocata la riunione congiunta e aperta ai cittadini dei Consigli comunali della Val di Cornia.

Articolo 1 – Camping CIG

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Scritto da il 8.12.2016. Registrato sotto Foto, politica, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “PIOMBINO: RE BRAB E IL DECLINO DELLA “STELLA DEL MEDITERANEO””

  1. ciuco nero

    Renzi e il pd avevano detto giusto, questo progetto piombino rappresenta davvero la gestione italiana attuale, tanti proclsmi, tanta propaganda tanta fame e fatti 0.

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    80 mesi, 27 giorni, 22 ore, 37 minute fa

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