AFERPI: NARDI, POSSIBILE BLOCCO DELLA PRODUZIONE NEL 2017

Piero Nardi con Martin Shulz alla Lucchini

Piero Nardi con Martin Shulz alla Lucchini

Piombino (LI) –Nuova relazione del commissario di Governo Nardi che conclude facendo notare che “La mancanza di finanziamenti per il circolante potrebbe portare ad un sostanziale blocco dell’attività produttiva nei primi mesi del 2017 con necessità di verifica dell’impegno di “proseguire per almeno un biennio le attività imprenditoriali”. Per questo ha fatto l’11 novembre scorso  istanza al MISE (autorizzazione MISE in data 16.11.2016) per  sottoporre al Tribunale di Livorno  richiesta di proroga  del  termine  di  scadenza  del  programma  (che può essere al massimo di tre mesi e richiesto una sola volta, ndr) , mentre è ancora in attesa del Piano definitivo da parte di Aferpi visti i “sostanziali cambiamenti apportati nel corso degli ultimi 18 mesi” da parte dell’azienda.

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Il Commissario di Governo della Lucchini concludeva la sua precedente relazione ricordando che “rispetto alle obbligazioni contrattuali due sono le motivazioni inopponibili per dichiarare il default dell’ acquirente (Aferpi/Cevital, ndr.):
1) Mancato assorbimento da parte di Aferpi del personale di Piombino in capo all’Amministrazione Straordinaria entro il 6 novembre 2016, per 721 unità (poi realizzato).
2) Mancato finanziamento del Piano (da parte di Azionisti, banche, istituzioni finanziare pubbliche e private).

Accertato il default da parte delle Istituzioni, la Procedura Lucchini potrà attivare le garanzie previste dal contratto (escussione pegno sulle azioni o clausola risolutiva espresso) su indicazione del Governo firmatario dell’accordo di Programma, avviando così un processo (anche di natura legale) che comporterà comunque drammatiche problematiche sociali ed industriali di non facile soluzione.”

Il Comitato di sorveglianza sull’argomento in quest’ultima relazione è stato esplicito:

Dal monitoraggio eseguito dal Commissario è emersa la difficoltà di Aferpi di trasferire in Italia le risorse finanziarie possedute in Algeria necessarie per gli investimenti previsti dal Piano approvato. In concomitanza Cevital non è riuscita ad ottenere crediti dal sistema bancario, se non in minima misura. Ora, mentre si deve dare atto a Cevital di avere onorato il primo impegno, si deve constatare la perdurante dilazione nell’assolvere il secondo impegno. Ciò determina una situazione di stallo che è ormai divenuta estremamente critica, tale da richiedere l’urgente esame, al più alto livello, da parte del Ministero insieme al Commissario straordinario e a esponenti del mondo istituzionale e bancario.

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Vediamo insieme cosa è successo in questo ultimo trimestre nella Ex Lucchini, nella relazione del Commissario Nardi…

issad rebrab venturina 15-4-2016

Piero Nardi con Issad Rebrab

«L’incontro del  primo di agosto – inizia il Commissario Lucchini – tra Aferpi e il Governo al MISE si è tenuto con la partecipazione ai massimi livelli delle Istituzioni e di Aferpi come riportato nella relazione di che trattasi. In tale occasione è stata delineata la struttura del finanziamento degli investimenti che prevede “un ulteriore apporto di capitali da parte dell’azionista Cevital e da parte dei soci finanziari di minoranza, e con finanziamenti da parte del sistema creditizio, in parte assistiti da assicurazioni del credito” “la definizione del contratto di finanziamento entro la fine dell’anno 2016 che consenta l’inizio lavori dal 2017”.

Facendo riferimento alle numerose due diligence sul progetto da avviare (Business due diligence , Due diligence legale-regolamentare,  Due diligence ambientale, Due diligence giuslavoristica, Due diligence fiscale, Certificazione tecnologica), come indicato nella nota, nonché alla ancora non completata fase di individuazione del gruppo di banche e istituzioni finanziarie di riferimento, lo scrivente Commissario riteneva ancora ottimistica la data di “definizione del contratto di finanziamento entro la fine del 2016”. Il piano comunque ha tempi di realizzazione (2019 a regime nel 2020-2022) che consentono di assorbire uno slittamento ancorché limitato.

In ogni caso la realizzazione di un progetto così ambizioso per dimensione e complessità richiede coesione e fiducia tra tutti i protagonisti (Azionista, Sistema creditizio, Istituzioni) e una accelerazione nei tempi di decisione di competenza dei diversi protagonisti.

In tutte le lettere di trasmissione al MISE delle relazioni Aferpi e nelle ultime relazioni trimestrali è stata evidenziata dallo scrivente Commissario la problematica assai critica del finanziamento del circolante, problematica che continua a permanere.

Nella nota di Aferpi si auspica la “concessione da parte del sistema creditizio e di SACE di linee di credito a supporto del capitale circolante per circa 85 milioni di Euro, delle quali circa 35 milioni per anticipo crediti e 50 milioni di Euro per impegni di firma (lettere di credito o garanzie commerciali)” e ancora “La gestione 2016, come già comunicato nelle precedenti relazioni, sta generando risultati inferiori rispetto al budget, principalmente a causa delle limitate disponibilità finanziarie conseguenti alla mancanza di linee di credito bancarie, che non consentono adeguati approvvigionamenti”.

A parere dello Scrivente – insiste Nardi –  la mancata erogazione di linee di credito potrebbe portare ad un utilizzo discontinuo degli impianti e soprattutto alla perdita della clientela che ha fin qui creduto alle possibilità di ripresa di Aferpi. Le difficoltà produttive potrebbero anche incidere negativamente sulla attuazione del Piano Strategico.

Il tema del finanziamento del circolante diventa centrale anche se la sua erogazione dipende anche dalla consistenza del piano ancora da completare con la individuazione dei fornitori per impianti ancillari, con l’assistenza di una società di project management (la stessa SMS?) che rassicuri le  banche sulla performance tecnologica e sul budget di spesa. Sono stati avviati i contatti per individuare gli advisor cui conferire gli incarichi per lo svolgimento delle attività di due diligence .

Con riferimento al passaggio dei dipendenti ancora in carico a Lucchini e Lucchini Servizi, Aferpi confermava nella relazione gli impegni contrattuali “In merito si sta discutendo con le istituzioni al fine di trovare il modo di utilizzare gli ammortizzatori sociali che diano il miglior sostegno economico ai lavoratori (contratto di solidarietà) compatibilmente con la situazione della società (disponibilità di risorse finanziarie adeguate al fabbisogno di capitale circolante per l’equilibrio industriale). “Il passaggio del personale si è verificato come da contratto.

E’ ovvio che le nuove assunzioni portano la forza lavoro totale di Lucchini a livelli che diventa assai difficile il mantenimento della percentuale minima prevista dal contratto di solidarietà in carenza di volumi produttivi rispetto alle previsioni. Fino ad agosto la percentuale minima era stata rispettata e la percentuale media si attestava al 34%.

AFERPI inoltre ribadiva “che la gestione 2016, come già comunicato nelle precedenti relazioni, sta generando risultati inferiori rispetto al budget, principalmente a causa delle limitate disponibilità finanziarie conseguenti alla mancanza di linee di credito, che non consentono adeguati approvvigionamenti.”

In data 31 ottobre il Commissario ha inviato una lettera al Presidente di Aferpi e Cevital, Mr Rebrab, per riepilogare i risultati della riunione con il Ministro del 26 ottobre 2016 in cui da un lato si sottolinea che gli impegni assunti dalle Istituzioni sono stati ottemperati (tra queste anche  l’adozione del nuovo regolamento urbanistico della città di Piombino per renderlo coerente con il Master Plan di Aferpi e Piombino Logistics che di fatto sembra rientrare negli gli accordi tra Aferpi e Governo, ndr.) mentre da parte della Società ci sono evidenti ritardi. Non solo, si è avuto notizia dell’interessamento di Cevital per l’affitto della società Leali Steel che potrebbe modificare sostanzialmente il piano industriale di Aferpi.

Nella lettera si sottolinea che il Ministro ha invitato Aferpi  a:

– aggiornare e completare il Piano Industriale eliminando le incertezze, che oggi bloccano il Progetto, relativamente al valore degli investimenti, alle modalità e al valore dell’apporto di capitale da parte di Cevital, alla struttura del finanziamento necessario e ai tempi di definizione del Progetto; sarà necessario presentare il piano fortemente modificato rispetto a quello iniziale per sua approvazione alle Istituzioni firmatarie dell’accordo di programma;

– sospendere il progetto Leali Steel fino a che ne non siano illustrate al Governo, alla Regione, al Comune di Piombino e ai Sindacati, per loro condivisione, le modalità di acquisizione e gli effetti sul piano industriale.

Il Ministro, nelle more della presentazione del Piano rivisitato, intendeva sospendere l’attività di supporto delle Istituzioni e riprenderla a valle della prossima riunione prevista nel dicembre 2016.

La risposta del Presidente di Aferpi in data 7 novembre riepiloga il lavoro fatto e si sofferma sui tempi lunghi di risposta dei fornitori per impianti ancillari a quelli tecnologici (carroponti, capannoni, opere civili, trattamento acque, sottostazione e distribuzione elettrica, montaggi), ritardi non imputabili ad Aferpi “ qui a portuant fourni un maximum d’efforts pour conclusion positive du processus “ inserendo anche un manager di esperienza nel ruolo di general project manager”.

Mr Rebrab sottolinea che “ va concesso il tempo necessario allo svolgimento di un buon lavoro” e che sono in corso le due dilgence di business e quella tecnologica ma che non è stato possibile avviare, in particolare, quella relativa al costo dell’energia per il forno elettrico di cui manca la documentazione governativa.

Quanto al tema Leali Steel dichiara non ha avuto contatti con la stampa e che comunque si tratta di un approccio di studio e quindi la comunicazione alle Istituzioni sarebbe stata prematura. Comunque Aferpi ed il suo azionista stanno esaminando tutte le possibili “soluzioni alle difficoltà industriali” della società.

Ribadisce che “il Governo e la Regione Toscana dovrebbero mettere a disposizione del Progetto ogni energia per indurre il sistema creditizio italiano a concedere gli affidamenti per garantire la continuità produttiva nelle more della definizione degli investimenti e del relativo finanziamento”. Sollecita inoltre l’ingresso nel capitale di istituzioni finanziarie palesato in precedenti incontri governativi al fine di dare garanzie e fiducia al sistema bancario..

Il Presidente Rebrab nulla dice circa l’apporto di capitale da parte del gruppo Cevital né i tempi per la sua esecuzione (Completamento dell’aumento a 100 milioni e 50 milioni di finanziamento). Il tema è assai rilevante per lo sviluppo del progetto.

La mancanza di finanziamenti per il circolante potrebbe portare ad un sostanziale blocco dell’attività produttiva nei primi mesi del 2017 con necessità di verifica dell’impegno (ex art 63 comma 2 del DLgs 270/99 riportato nel contratto di compravendita) di “proseguire per almeno un biennio le attività imprenditoriali“.

«Infine – conclude il Commissario della Lucchini Nardi – come richiesto dal Ministro, Aferpi deve presentare il piano definitivo anche tenuto conto dei sostanziali cambiamenti apportati nel corso degli ultimi 18 mesi motivati da Aferpi con ragioni di mercato, pesante revisioni dei costi di investimento (più che raddoppiati rispetto alle previsioni inziali), complessità della progettazione (effettuata) e dei tempi lunghi per permessi e autorizzazioni necessarie per l’attuazione del Piano (in corso di completamento)».

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Prossimi impegni previsti per AFERPI in termini di comunicazione:

30/novembre – 5 dicembre quarta relazione per il Commissario Straordinario

6 dicembre 2016 : relazione sullo stato di avanzamento del Progetto in Consiglio Comunale di Piombino

Dicembre incontro al MISE su continuità produttiva e nuovo cronoprogramma Progetto Industriale e ipotesi di finanziamento del progetto.

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COSA PREVEDEVA IL PIANO AFERPI:

L’obiettivo strategico del Piano prevedeva, ricorda il Commissario Nardi, a regime una produzione/vendita di 2 milioni di ton di prodotti finiti con acciaio prodotto da due forni elettrici.

Il Piano prevedeva 4 fasi:
1) entro il 2017, produzione di laminati per 1 milione di ton, acquisto dei semiprodotti e revamping del treno vergella e del Treno barre;
2) entro il 2017, installazione di un forno elettrico da 1 milione di ton con progressiva sistituzione dei simiprodotti d’acquisto;
3) dopo il 2017 installazione del nuovo Treno rotaie e travi;
4) dopo il 2017, installazione di un forno elettrico da 1 milione di ton.

Il personale del settore siderurgico veniva indicato in 1.450 unità nel 2017, il personale non utilizzato si ipotizzava venisse impiegato per l’attività logistica, smantellamenti e agroalimentare.

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La relazione integrale può essere letta aquesto indirizzo:
http://archivio.lucchiniamministrazionestraordinaria.it/Relazione%20finale%20ex%20art.%2061%20c.%203%20DLgs%20270-99.pdf

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Scritto da il 29.11.2016. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

3 Commenti per “AFERPI: NARDI, POSSIBILE BLOCCO DELLA PRODUZIONE NEL 2017”

  1. ciuco nero

    quante buffonate sulla pelle degli operai. operai che comunque continuano imperterriti ad ascoltare e fidarsi sia dei sindacati che li hanno svenduti in cambio di promesse mai mantenute sia delle istruzioni che in campagna elettorale vedevano l algerino come il . messia. domenica si vota… fate voi….

  2. cotonese puro

    Ciuco non vedo l’ora di essere a Lunedì e spero di cuore di constatare che a Piombino è suonata la sveglia ma ne dubito davvero.
    Verissimo che la Velo fa comparse solo col vento in poppa, ma almeno lei è a Roma, il nostro sindaco coach invece dov’è?
    Intanto è arrivato il Luna Park, eventualmente pagliacci per fare una giostra ne abbiamo anche troppi.

  3. ciuco nero

    ahhahah cambiare a piombino?? noo mai.. sono convinto che a piombino il si al referendum avrà vita facile. il piombinese NON vuole la verità. meglio vivacchiare di false speranze…

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    80 mesi, 27 giorni, 20 ore, 43 minute fa

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