PIOMBINO FIRMA DEL PROTOCOLLO SINDACATI-CEVITAL IL 3 GIUGNO

i sindacati in un incontro con la Cevital

i sindacati in un incontro con la Cevital

AGGIORNAMENTO: Piombino (LI) – Riceviamo e pubblichiamo dal Gruppo di Minoranza Sindacale sull’accordo raggiunto a Roma tra sindacati e Cevital. In fondo all’articolo è scaricabile il Piano industriale ed i verbali dell’accordo.

«Esprimiamo apprezzamento nei confronti delle OO.SS che , da quanto risulta, non hanno ceduto alle pretese aziendali  sotto il pesante ricatto occupazionale e hanno cercato di raggiungere un’intesa che dovrebbe salvaguardare parte dei diritti acquisiti . Ciò dimostra che, come da sempre noi abbiamo sostenuto, quando il sindacato svolge il proprio ruolo riesce ad ottenere risultati .

Ma c’è una novità di queste ultime ore, che sono anche le ultimissime ore della campagna elettorale, impossibile non rilevarlo. Abbiamo appena appreso che  nella notte è stato firmato un verbale e che l’incontro è stato aggiornato al 3 giugno a Piombino per la stesura definitiva dell’ accordo e che le assemblee e il referendum saranno svolti subito dopo. Non capiamo perché  sia stato di nuovo cambiato il percorso che era stato illustrato alla stampa dai rappresentanti sindacali, i quali si impegnavano per il 3 a fare un primo passaggio tramite assemblee informative ai lavoratori, e dopo il ritorno al Mise le assemblee finali, seguite dal referendum alla presenza dei segretari nazionali. Ciò  avrebbe permesso ai lavoratori di approfondire  i contenuti dell’accordo e di votare con cognizione di causa .

Se tutto viene schiacciato nelle giornate del  3/4 giugno, ribadiamo che invece occorre che sia dato il tempo necessario affinché i lavoratori abbiano la possibilità  di decidere  avendo chiaro tutti i dettagli dell’accordo e del piano industriale. In caso contrario si svuoterebbe il senso di democrazia diretta del referendum e lo si ridurrebbe a un mero plebiscito (prendere o lasciare), poiché verrebbe a mancare la possibilità per i lavoratori di esprimere consenso o dissenso visto che il pronunciamento non cambierebbe l’esito oramai  raggiunto e sottoscritto da tutti : organizzazioni sindacali e istituzioni .

Pertanto proponiamo   che:

  • si svolga, al più presto e comunque prima della firma definitiva, un’Assemblea unica dei lavoratori diretti e dell’indotto, con il supporto di tecnici per agevolare la comprensione del piano industriale;.
  • sia definito e reso pubblico il cronoprogramma con i numeri effettivi dei lavoratori diretti e indotto  e relativi steps del loro reingresso lavorativo;
  • si cominci a parlare nello specifico delle  bonifiche dicendo quante persone potranno essere formate adeguatamente per esservi reimpiegate, pur sapendo che occorreranno professionalità specifiche;.
  • si dettaglino le garanzie  chieste e ottenute  dal sindacato  e dalle istituzioni  nel caso in cui il progetto siderurgico Cevital venisse abbandonato prima della completa realizzazione del piano industriale; la storia di Piombino e delle scelte del passato insegnano molto a questo territorio, come pure i numerosi fallimenti dei patti territoriali
  • referendum e assemblee siano aperte a tutti, dipendenti diretti e dell’indotto, in nome dell’unità dei lavoratori.

Occorre poi un protocollo di intesa con i comuni del territorio per consistenti agevolazioni su tasse e tariffe locali. Bisogna infatti tenere conto che tutti i lavoratori stanno subendo da lungo tempo una situazione pesantissima, e segnatamente quelli dell’indotto non hanno neppure coperture come la cassa integrazione, mentre si stima che 300 persone sono già in mobilità e cioè a tutti gli effetti licenziati. Proponiamo infine che si valuti in modo approfondito la possibilità di impiegare, con conseguente integrazione del reddito, i lavoratori e le lavoratrici posti in cig o in mobilità, nelle attività socialmente utili – ovviamente non sostitutive di altri posti di lavoro».

Gruppo di Minoranza Sindacale

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Firma con Cevital al Ministero, Mirko Lami (Cgil Toscana): “Ci sono le basi per rilanciare Piombino. Ri-assunti i lavoratori ex Lucchini”

“Finalmente i lavoratori ex Lucchini di Piombino avranno la garanzia di essere tutti assunti entro fine 2016 e con gli elementi del Contratto Nazionale dei metalmeccanici. Come ogni trattativa, sono stati lasciati alcuni punti che saranno riaffrontati alla data della prima colata di acciaio. Il lavoro fatto in sinergia tra la Confederazione e la categoria ha portato a questi risultati”: è il commento di Mirko Lami (segreteria regionale Cgil Toscana), dopo la firma del verbale di accordo con Cevital al Ministero. Aggiunge Lami: “Un grosso contributo è anche arrivato dalla stretta collaborazione tra confederazione e istituzioni della Regione Toscana e del MiSE. Siamo di fronte al futuro innovativo del comprensorio che, per la prima volta nella storia della città, si indirizza su una diversificazione auspicata da anni. Come previsto, nei prossimi giorni ci saranno le assemblee dei lavoratori e il referendum per convalidare la firma sul verbale di riunione e tramutarlo in accordo sindacale. Ora ci possono essere davvero le basi per rilanciare il comprensorio di Piombino”. L’incontro con Cevital, precisa il sindacalista, “è stato un ‘tour de force’, terminato alle ore 3 di venerdì con un risultato che non sembrava così scontato, ma che contiene il contratto nazionale, la mensa, la Cassa Mutua integrativa per gli iscritti, gli scatti di anzianità, le maggiorazioni notturne superiori al CCNL ma soprattutto contiene l’assunzione di tutti entro dicembre 2016 e di conseguenza l’opportunità di lavoro”.

Lami tocca anche altre due importanti vertenze: quella della Smith di Saline di Volterra e quella della People Care di Collesalvetti. “Questa settimana è stata piena di incontri con il MiSE per cercare di salvare i lavoratori ed il lavoro. Il primo incontro è avvenuto martedì per la Cevital, ma è terminato nel tardo pomeriggio, senza nulla di concreto. Poi mercoledì mattina siamo ripartiti per incontri con Cevital che si sono prolungati nel pomeriggio, ma senza niente di concreto. Nel tardo pomeriggio di mercoledì c’è stato il primo incontro al MiSE per la Smith di Saline di Volterra, da cui è scaturito che, entro la metà di giugno, l’AD porterà in sede ministeriale un Piano Industriale che abbia solidità e capacità”. Quanto al caso-People Care, Lami spiega: “Giovedì mattina si è aperto un confronto, sempre al MiSE, sulla People Care di Collesalvetti ma anche qui, nonostante un successivo incontro nel pomeriggio, niente di fatto. Solo degli abboccamenti da parte di una azienda, e che devono essere verificati”.

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PIANO INDUSTRIALE E VERBALI SINDACATI/CAVITAL

Pubblichiamo (fonte Stile Libero News)  i testi scaricabili facendo presente che nel Piano industriale mancano le pagine dedicate alle forme di finanziamento degli investimenti:

Piano industriale per la rinascita del sito di Piombino,
verbale d’incontro del 29 aprile,
verbale di riunione del 29 maggio.

 

Scritto da il 30.5.2015. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “PIOMBINO FIRMA DEL PROTOCOLLO SINDACATI-CEVITAL IL 3 GIUGNO”

  1. Fabio Falorni

    Aspettiamo ancora perchè finchè la firma non c’è può essere rimesso tutto in discussione, sia da una parte che dall’altra..
    Io non mi fido più di nessuno……

    In merito a notizie apparse sulla stampa di oggi, provenienti anche da ambienti sindacali, in relazione al raggiungimento di una ipotesi d’accordo tra Cevital e le organizzazioni sindacali sulle acciaierie di Piombino, vogliamo precisare che quello sottoscritto dalle parti nella giornata di ieri è solo un verbale d’incontro.
    Come Fiom ci auguriamo che nell’incontro previsto per il prossimo 3 di giugno si possa arrivare a sottoscrivere un’ipotesi di accordo, per la quale al momento permangono ancora delle criticità.

    Ufficio stampa Fiom-Cgil
    Roma, 30 maggio 2015

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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