M5S: «DIRITTI E ROVESCI SUL FUTURO LUCCHINI-CEVITAL»

L'altoforno Lucchini ormai spento

L’altoforno Lucchini ormai spento

Piombino (LI) – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dal Movimento 5 Stelle di Piombino sul futuro degli operai Ex Lucchini.

«Purtroppo le ultime vicende riguardanti l’ipotesi di riaccensione di AFO e Cokeria, oltre a essere il sintomo di una certa “indecisione”, hanno fatto calare l’attenzione generale su di un altro tema connesso alla trattativa Lucchini-Cevital: i diritti dei lavoratori.

Recentemente è circolata sul web una parte di una proposta di accordo da parte di CEVITAL ed i suoi contenuti non possono che suscitare, qualora si concretizzassero, estrema preoccupazione per il mantenimento di alcuni diritti essenziali dei lavoratori.  Al netto della pesante riduzione di salario derivante dalla perdita della contrattazione di 2° livello e degli scatti di anzianità, restano da decifrare le conseguenza di alcuni punti che rischiano di passare in secondo ordine.

Citiamo testualmente: ”I dipendenti dovranno dichiarare con verbale ex art. 410 cpe e 2113 cc. la loro disponibilità ad essere ricollocati presso altre Società facenti capo al gruppo Cevital, anche operanti in altre attività produttive,commerciali e logistiche”.

Anzitutto occorre premettere che quanto citato non riguarda gli esuberi, come sarebbe logico attendersi, ma i 1863 dipendenti che Cevital intende mantenere in forza, quindi lo scenario che si profila potrebbe essere disastroso. Qualora Cevital non fosse in grado entro 2 anni (tempo per il quale l’azienda è obbligata a mantenere in forza i dipendenti ai sensi dell’art. 2112 del cc., anche attraverso la cassa integrazione guadagni) di realizzare gli investimenti necessari al mantenimento dei citati livelli occupazionali, sarebbe libera di avviare un piano di mobilità interna anche verso impianti siti all’estero. Mobilità che per la maggior parte dei dipendenti avrebbe conseguenze disastrose ed in casi estremi porterebbe ad un licenziamento volontario.

Inutile dire che occorre inderogabilmente mettere nero su bianco il limite di trasferimento in attività nei siti industriali di Piombino. Anche perché la presentazione del piano industriale, per quanto indispensabile per aprire qualsiasi tipo di ragionamento, non è di per se garanzia delle sua effettiva realizzazione e Severstal in questo frangente ci ha insegnato molto. Altro aspetto da analizzare è quali conseguenze potrebbe avere il Jobs Act sui nuovi contratti. La legge Marzano non prevede l’applicazione dell’art. 2112 del cc.

(passaggio diretto), quindi se l’applicazione di tale articolo non è un obbligo di legge, ma il risultato di una contrattazione e se comunque i dipendenti firmeranno un nuovo contratto (peraltro non collettivo, ma individuale su scelta dell’azienda) siamo sicuri che i nuovi assunti saranno esenti dagli effetti dell’assurda riforma chiamata Jobs Act?

Per l’ennesima volta vogliamo ripetere un concetto per noi fondamentale:  Cevital investe propri capitali su Piombino ma noi gli forniamo il nostro territorio ed il nostro know how, quindi nessuna sudditanza. Qui Cevital ha trovato il valore aggiunto necessario per fare impresa ed ogni contrattazione dovrà avvenire da una posizione di parità tra azienda e Istituzioni, senza mai dimenticarsi che i vincoli sul mantenimento del personale possono essere una garanzia della effettiva realizzazione degli investimenti, per ora, solo promessi».

MOVIMENTO 5 STELLE PIOMBINO

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Scritto da il 4.3.2015. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

5 Commenti per “M5S: «DIRITTI E ROVESCI SUL FUTURO LUCCHINI-CEVITAL»”

  1. Mario

    Infatti nessuna sudditanza; Cevital è libera di andarsene quando vuole ed investire e dare lavoro in altri paesi della UE.
    Forse non si è capito che un ex carrozzone di stato è già tanto se è stato “acquistato”; acquistato???? Si perchè si dice che ci sia una caparra di 80 000 €.
    Insomma nulla per un gruppo come Cevital, anzi meno di nulla non se ne sono nemmeno accorti.
    Ma di questo dobbiamo ringraziare la politica ed i sindacati che hanno riempito le fabbriche di persone promettendo qualsiasi cosa pur di essere votati e quando vengono comprate da società estere e devono stare sul mercato da sole si devono fare tagli drastici.
    La colpa non è di Cevital ma della politica.
    “Mamma fabbrica” è fallita anni fa mettetevelo in testa.

  2. lino

    Questo Cevital mette paura perché si presenta credibile ma in realtà farà più danni di Khaled. Il giordano amico dell’Anselmi dopo poco è stato smascherato quale farabutto che era. Questi algerini sono come gli scorpioni. Nella coda il veleno, e infatti ci pizzicheranno dopo le elezioni quando questa massa di coglioni, quali noi tutti siamo, avrà fatto il suo bravo dovere con il voto, in nome della democrazia s’intende.

  3. Sergio Tognarelli

    “ci pizzicheranno dopo le elezioni” dice Lino, ma intanto i nostri cari oligarchi partitocratici saranno stati rieletti e a loro per 4 o 5 anni non li pizzicherà nessuno, cioè avranno i loro bei posti di potere assicurati e garantiti. Ahimè !

  4. Luca

    Se Mamma fabbrica è fallita i piombinesi ora aspettano Babbo Natale… tanto sono convinti che qualcuno alla fine verrà comunque a salvarli… sti coglioni!

  5. sirio malfatti

    PAgherei per sapere davvero cosa stanno confabulando tra tutti, alle nostre spalle!

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