LUCCHINI-CEVITAL: LA PRESENTAZIONE DEL PIANO SLITTA AI PRIMI DI MAGGIO

Lo stabilimento piombinese

Lo stabilimento piombinese attuale

Roma – Cevital ha presentato oggi al Mise con il viceministro Claudio De Vincenti (proprio mentre Renzi annunciava che De Vincenti è il nuovo sottosegretario alla presidenza) il suo piano industriale che però, secondo le prime impressioni di chi ha potuto visionare la bozza presentata da Cevital di una ventina di pagine, le garanzie industriali fornite dai nordafricani sarebbero ancora insufficienti. Per questo il ministero ha concesso altri venti giorni  di tempo per preparare  un Piano industriale dettagliato, con la firma del  contratto definitivo d’acquisto che slitta a giugno dopo le elezioni regionali. Domani, 10 aprile, si svolgerà l’assemblea informativa dei sindacati in piazza Gramsci a Piombino.

All’incontro oltre al vice ministro allo sviluppo economico Claudio De Vincenti e al sottosegretario al lavoro Teresa Bellanova, era presente il presidente della Regione Enrico Rossi, l’assessore regionale alle attività produttive, Gianfranco Simoncini, il sindaco di Piombino, Massimo Giuliani, il presidente dell’autorità portuale Luciano Guerrieri. Cevital era rappresentata dal presidente Issad Rebrab e dal rappresentante di Cevital in Italia, Farid Tidjani.

Rispetto alla pagina programmatica consegnata un mese fa ai sindacati, visto che Cevital ha garantito per tutto il mese di marzo l’ipotesi di riaccensione dell’altoforno poi naufragata, è comunque stato un passaggio importante. Per questo motivo i sindacati, come si legge sul Sole 24 H e su SiderWeb, sono orientati a concedere ai nordafricani ancora tempo, in attesa di maggiori dettagli, sia industriali che finanziari, nell’ottica di riassorbimento di tutti i dipendenti diretti (senza contare le necessarie garanzie per l’indotto). Lunedì prossimo riprenderanno le trattative sul passaggio degli organici alla nuova azienda e sulle condizioni economiche, mentre gli algerini hanno chiesto ancora due settimane di tempo per fornire i dettagli del loro progetto.

Cevital ha ribadito le garanzie sulla sostenibilità economica del loro piano (in parte con risorse proprie e in parte con il ricorso al credito bancario) specificando che per la parte siderurgica prevedono un investimento di 300 milioni. Diciassette saranno spesi subito dopo la firma del contratto definitivo per rimettere a posto i laminatoi. Per il vecchio altoforno e la cokeria è in programma lo smantellamento e la sua sostituzione con due forni elettrici. Il primo inizierà a funzionare nel 2016 e a produrre acciaio nel 2017 con una produzione che dovrebbe raggiungere le 430.000 tonnellate annue. Il secondo dovrebbe entrare in funzione nel 2018 portando la produzione a 2 milioni di tonnellate annue.

Confermate le indiscrezioni relative ai contatti di Cevital con i cinesi della Chec per la costruzione di una nuova banchina in porto e con i giapponesi della Mitsui per la parte logistica, che farà la parte del leone, con più di 20 milioni di tonnellate di merci movimentate in porto e 500 mila container all’anno a regime, recuperando l’area degli attuali carbonili. Manca da approfondire con i ministeri interessati il costo dell’energia e l’uso degli ammortizzatori sociali. Il Mise si sta comunque attivando con gli altri ministeri per valutare la possibilità di prorogare la solidarietà da parte dell’amministrazione straordinaria e poi agganciarla con quella di Cevital. Per quanto riguarda bonifiche, smantellanamenti dei vecchi impianti e costruzione dei nuovi, Cevital si è impegnata, per quanto possibile, a privilegiare le imprese locali.

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Rossi dopo l’incontro a Roma con Cevital: “Così riparte Piombino”

ROMA – “Oggi per Piombino è un giorno importante. Cevital ci ha presentato le linee guida del suo piano industriale. Le prospettive di sviluppo e di recupero della piena occupazione ci sono tutte. La Regione farà fino in fondo la sua parte per seguirne l’applicazione e il rispetto dei tempi e degli impegni. E’ stato delineato un percorso che dovrà portare entro i prossimi due o tre anni a tornare a produrre acciaio fino a 2 milioni di tonnellate l’anno. La siderurgia rimarrà a Piombino, che vedrà ampliate le sue potenzialità nel settore della logistica e in quello alimentare, una scelta capace di produrre a regime oltre mille posti di lavoro in più”.

E’ questo il primo commento del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al termine dell’incontro che ha avuto questo pomeriggio con i vertici di Cevital a Roma presso il Ministero dello sviluppo economico.

Il passaggio di proprietà tra la Lucchini e Cevital è previsto agli inizi di giugno, al termine della gestione commissariale. Per il vecchio altoforno e la cokeria è in programma lo smantellamento e la sua sostituzione con due forni elettrici. Il primo inizierà a funzionare nel 2016 e a produrre acciaio nel 2017 con una produzione che dovrebbe raggiungere le 430.000 tonnellate annue. Il secondo dovrebbe entrare in funzione nel 2018 portando la produzione a 2 milioni di tonnellate annue.

Ma dal giugno prossimo saranno subito riattivati i tre laminatoi in grado di dare lavoro a molti degli attuali addetti.

“Per gli altri – aggiunge il presidente Rossi – dopo un primo periodo di cassa integrazione, è previsto il graduale riassorbimento, dopo un’apposita fase di formazione, per provvedere allo smantellamento del vecchio altoforno. Del resto non appena l’area sarà liberata e bonificata potranno iniziare le operazioni per realizzare lì il polo agroalimentare e la piattaforma logistica”.

Nei prossimi giorni il Governo e Cevital approfondiranno la questione del costo dell’energia e riprenderà la trattativa sindacale. Cevital ha illustrato il suo piano di investimenti e fornito le garanzie finanziarie per sostenere l’intera operazione, parlando del coinvolgimento di altri soggetti internazionali interessati alla logistica portuale e ad ulteriori investimenti sulle banchine.

“L’impegno delle istituzioni – è la conclusione del presidente Rossi – ed una lotta sindacale responsabile stanno dando i propri frutti, rispondendo positivamente ai timori di una perdita di posti di lavoro. Avremo una fase di transizione, ma alla fine sono convinto che il saldo occupazionale per Piombino sarà positivo”.

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1 milione e mezzo tra Piombino, Livorno e Massa Carrara per incentivi assunzioni

FIRENZE – Più risorse per le imprese che assumono nelle aree della Toscana dove la crisi ha colpito più duro. Lo ha stabilito la giunta che, all’interno del bando per gli incentivi all’occupazione rifinanziato per circa 5 milioni di euro per il 2015, ha inserito una riserva di 1,5 milioni di euro che potranno essere richiesti come contributo dalle imprese insediate nei territori di Piombino, con i Comuni del polo siderurgico di Campiglia Marittima, San Vincenzo, Sassetta e Suvereto; Livorno, con i Comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo; Massa Carrara, con tutti i Comuni compresi nella Provincia.

“Entro il prossimo maggio uscirà il bando e imprese o datori di lavoro potranno fare domanda – assicura l’assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini – in particolare per le tre aree di crisi abbiamo previsto 500 mila euro per ciascuna area, che andranno a finanziare incentivi alle assunzioni, attività di outplacement e riqualificazione dei lavoratori legati a riconversione industriale e ristrutturazioni aziendali. E’ una decisione che si inserisce nel quadro degli interventi pensati per rilanciare lo sviluppo nei territori dove la crisi ha acuito fattori di debolezza sttutturali e che, per questo sono da tempo oggetto di particolari attenzioni da parte della Regione”.

Il bando prevede, grazie a 5 milioni di risorse del Por Fse 2014-2020, contributi per chi assume lavoratori disoccupati, persone che hanno perduto il lavoro in prossimità della pensione, disabili e svantaggiati, donne disoccupate con più di 30 anni, laureati e dottori di ricerca.

E’ importante sottolineare che il bando avrà valore retroattivo, vale a dire che potranno essere richiesti contributi per assunzioni fatte a partire dal 1 gennaio 2015.

“Contrastare la disoccupazione – spiega l’assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini – favorire l’ingresso dei giovani, delle donne, dei soggetti più fragili dal punto di vista sociale nel mercato del lavoro sono e devono continuare ad essere le nostre priorità. La crisi non è ancora finita e per questo non possiamo rinunciare a mettere in campo strumenti che, anche negli anni più difficili, hanno dimostrato la loro efficacia e che oggi contiamo possano servire ad accompagnare l’uscita dal tunnel e a favorire la ripresa. L’impegno e la sfida per i prossimi anni, sono infatti quello di premere a fondo l’acceleratore sui fattori dello sviluppo, dando continuità e potenziando tutti gli strumenti a sostegno dell’innovazione e degli investimenti delle imprese. Una sfida imp ortante che, senza agire in parallelo sulla tenuta sociale, come abbiamo fatto fino ad oggi e continueremo a fare, risulterebbe impossibile”.

Fonte Regione Toscana

Scritto da il 9.4.2015. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

12 Commenti per “LUCCHINI-CEVITAL: LA PRESENTAZIONE DEL PIANO SLITTA AI PRIMI DI MAGGIO”

  1. roberto

    pura speculazione politica: la cosa verrà tenuta artificialmente in piedi fino alle elezioni regionali, poi tutto svanirà o sarà fortemente ridimensionato. Guarda caso la prossima scadenza viene indicata in fine maggio, stessa data delle elezioni. Fino ad allora nessuno potrà parlare di fallimenti, ma solo di successi e di ottimistiche speranze. Sulla pelle dei lavoratori.

  2. ir gatto

    Si infatti,solo dopo le elezioni diranno che 1000 persone faranno la cassa integrazione x2\3 anni a 800 euro mese.e chi rimarrá lo fará ad un salario più basso e condizioni peggiori.
    Solo dopo le elezioni i ghiozzi capiranno che sono stati SVENDUTI!

  3. Luca

    Basta non votarli… è così semplice…

  4. ir gatto

    @ Luca quello é ovvio! 🙂

  5. Luca

    Ma la cosa STRA comica è che è lo stesso cliché che hanno usato con la CONCORDIA.

    Fino al giorno prima delle elezioni veniva a Piombino. «L’orgoglio di una citta siderurgica come la nostra non può essere tradito».
    Due giorni dopo le elezioni è andata a Genova. E Khaled? Se lo ricorda qualcuno Khaled? Che popolo di creduloni… i personaggi sono sempre gli stessi.

    Anzi abbiamo l’aggravante peché vogliamo mandare in regione il sindaco migliore degli ultimi 50 anni. Migliore di ché non è dato saperlo visti i tonfi che ha fatto la città durante la sua amministrazione…

  6. ir gatto

    Io non credo a nessuno e il mio voto non lo merita nessuno.w la tassa dei parchi!!!

  7. Mario

    Ma lasciare in piedi ľaltoforno ed utilizzarlo come Polo culturale come è stato fatto con successo in altre paesi europei ???
    Non c`é una visione un progetto unitario si va avanti ad annunci senza uno straccio di progetto.
    La colpa è della politica, in questo caso locale sia a livello regionale dove ľunico interesse è mantenere la poltrona e dove a livello locale sappiamo bene chi compone giunta e consiglio e soprattutto è sindaco.
    Solo annunci questao è il massimo che i nostri politici riescono a fare, mai uno che si esponesse in prima persona battendosi per una sua idea.
    Il nulla si naviga a vista.
    Alle prossime elezioni rivotate le stesse persone miraccomando.

  8. silvia

    Alle prossime elezioni non voto NESSUNO
    caro Mario .
    piuttiosto

  9. silvia

    Alle prossime elezioni non voto NESSUNO
    caro Mario .
    OPPURE piuttiosto LEGA NORDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    87 mesi, 13 giorni, 1 ora, 1 minuto fa

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