LETTERE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 15 GENNAIO 2012

DOMANDE SCOMODE DAI LAVORATORI DI SCARLINO ENERGIA

Follonica – In merito alla notizia riportata oggi dagli organi di stampa, le RSU e i lavoratori di Scarlino Energia  chiedono al Sindaco Eleonora Baldi di confermare tale fatto.
Chiedono  cioè se il Comune di Follonica abbia davvero firmato il documento per  il conferimento dei propri rifiuti presso l’Impianto di produzione di  CDR delle Strillaie. Tale firma avrebbe portato alla  realizzazione del  sistema integrato dei rifiuti della zona mediante l’attività del nostro impianto, un’attività che lo stesso sindaco sa bene essere stata  fermata da un ricorso al TAR, e da una sentenza contro la sospensiva  concessa il 7/12/2011 dal Consiglio di Stato, presentati  dall’Amministrazione Follonichese.

Viene anche chiesto, a seguito  dell’incontro avuto con il Sindaco nel dicembre scorso, nel quale  era  stata espressa  solidarietà  nei confronti dei lavoratori, quale sia l’effettiva strategia del Comune di Follonica per la gestione dei rifiuti e in che modo tale Amministrazione intenda garantire   l’occupazione in questo territorio.

Inoltre chiediamo, tornando indietro negli anni, quale coerenza vi sia, tra la scelta dei  conferimenti alle Strillaie e il programma elettorale del 2009 nel  quale si sosteneva che “l’esigua quantità dei rifiuti prodotta in provincia di Grosseto potesse essere smaltita senza  ricorrere alla  produzione di CDR e all’incenerimento”.

Chiediamo  infine, sempre in merito al programma elettorale delle forze del centrosinistra che hanno sostenuto il candidato Elenora Baldi nel 2009, in quale fase si trova il progetto del “Porta e porta” e la strategia  dei rifiuti zero, che da programma sarebbe quello di “raggiungere il 75% di differenziata entro il 2012 sul territorio comunale con un significativo risparmio sul costo di smaltimento dei rifiuti e una conseguente riduzione delle tariffe a carico dei cittadini”.

Le RSU e I lavoratori  di Scarlino Energia

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RISPOSTA AL SIG. PASCUCCI E AL GRUPPO DI SOCI DEL MARESI

Follonica – Il giorno 13 gennaio il sig. Valerio Pascucci quale rappresentante di un gruppo di soci della cooperativa MareSi ha rivolto a mezzo stampa un invito a tutte le forze politiche perche’ si adoperino per una soluzione negoziale rapida per poter salvare la prossima stagione. Egli aggiunge inoltre una inequivocabile frase che dice: “l’appello e’ rivolto in particolare alla politica vera, quella che si muove nell’interesse primario della collettivita’”. Questa frase ci ha particolarmente colpito e ha generato in noi la voglia di intervenire proprio in virtu’ del fatto che il nostro fine, come comitato civico “La Libellula”, e’ proprio quello di far nascere a Follonica una nuova lista civica completamente autonoma dal condizionamento dei partiti e che sia motivata dagli stessi nobili fini.

Del resto da tale frase si puo’ estrapolare tramite un ragionamento inverso, che la politica di oggi e’, per larga parte, non “vera” e quindi che si muove nell’interesse primario di singoli o delle lobby. Continuando a leggere si apprende che l’Amministrazione comunale per siglare l’intesa che autorizzi l’apertura delle strutture MareSi’e Veliero pretende che la gestione sia esterna anziche’ affidata alle stesse cooperative. In effetti questa pretesa non ha nessuna ragione di fondamento in qualunque norma giuridica e pertanto non puo’ che creare delle perplessita’. Ma quale intento reale ha questa richiesta? Il Comune di Follonica a chi vorrebbe veder affidata la gestione se non alle stesse cooperative? Come fa un’ Amministrazione a fare una richiesta del genere senza far sorgere dubbi sulla sua effettiva trasparenza? Ovviamente non possiamo trarre conclusioni affrettate avendo ascoltato soltanto una sola campana.

Ci piacerebbe pertanto che il Sindaco facesse chiarezza, in modo da fugare ogni dubbio ai cittadini che essa stessa rappresenta (compresi i soci follonichesi dei villaggi) e nel cui unico interesse dovrebbe agire. In ogni caso vogliamo esprimere al sig. Pascucci la nostra comprensione perche’che tutta questa storia avrebbe potuto essere risolta senza tanto clamore e senza che a rimetterci di tasca propria fossero proprio i soggetti piu’ deboli e meno colpevoli.

Comitato Civico La Libellula
Il Direttivo

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LA NUOVA ZONA ARTIGIANALE DEL GAGNO E L’INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

Piombino – La mia casa si trova al Gagno. E’ un appartamento sito nel vecchiopodere sito appena sotto la rotonda che porta anche alle Terre Rosse. Ci abitano 5 famiglie. Abbiamo, tra i vari inquinamenti presenti, una discreta presenza di “smog” elettromagnetico. Infatti a lato sud abbiamo la linea dell’alta tensione e a nord quella della media tensione entrambi praticamente appena fuori del bordo del tetto (in linea d’aria) .

Recentemente abbiamo visto scavare una buca nel campo di là dalla strada che porta agli ormeggi. Pensavamo levassero la vecchia linea con tralicci di cemento che si trovano lungo l’argine. Poco male, anzi, alcuni di questi denotano chiaramente segni d’usura, un po’di sicurezza in più non fa mai male.

Poi abbiamo visto che la buca che facevano cominciava ad essere un po’ troppo grossa e non era nemmeno nella traiettoria che pensavamo noi. A richiesta mi hanno detto che lì sarebbe stata spostata la linea “media” con dei tralicci in acciaio di circa 15 mt. . In pratica tipo quelli delle pale eoliche. La cosa non era piacevole perché praticamente accanto al caseggiato invece di un bel cipresso si sarebbe ben notato un bel palo di simili dimensioni.

Ho fatto ulteriori richieste e mi hanno informato che tutto ciò era per il nostro bene: infatti il risultato del loro lavoro era che sarebbe stata spostata di una quarantina di metri la traiettoria dell’elettrodotto per diminuire l’inquinamento elettromagnetico sopra le nostre teste.
Quindi l’occhio vuole la sua parte ma alla salute non si comanda. Capita.
Al Gagno poi siamo pieni di contraddizioni . Da questa storiella vorrei però trarre spunto per allargare la visione alla futura zona artigianale nei terreni che sono adiacenti agli
ormeggi e alla ferrovia .
In breve: pare ci siano delle buone premesse urbanistiche per fare lì una zona produttiva dal punto di vista ambientale ed estetico dal valore eccellente . Sarebbe bello che in quei terreni ex FINTECNA fosse possibile evitare la presenza di nuovi tralicci e che l’energia elettrica fosse prodotta coi pannelli solari (magari senza cannoncini per i gabbiani che sporcano gli specchi).
Vorrei, peraltro, augurarmi che non succeda come con la questione “3 corsie per l’accesso a Piombino” dove i cittadini del Gagno sono stati considerati solo dopo il lavoro effettuato. Invito, pertanto, Comune, Quartieri, Autorità Portuale e quant’altri ad effettuare degli incontri con la popolazione confinante non appena si comincia a vedere qualcosa di concreto che si muove.

Mi riferisco all’acquisto da parte dell’Autorità Portuale proprio dei terreni suddetti ed all’utilizzo dell’altra area artigianale confinante dove dovrebbero approdare dei cantieri del Gasdotto GALSI.
Andando ancora più in là: la Val di Cornia ha la presenza ingombrante delle corna dell’ENEL (la centrale di Torre del Sale) . E’ una visuale che stona da molte prospettive . Come zona energetica siamo ormai più che autosufficienti. Sulla produzione ,specie di questi tempi , è bene non sputare ma dal punto di vista strategico per il piano energetico è probabile che se ne possa fare a meno .Una prospettiva poteva essere la conversione a gas della centrale ma visto che così non avverrà
allora forse potremmo utilizzare quei terreni in altro modo.
La riflessione non è semplice : ci sono dei posti lavoro e delle vite che cambiano prospettiva. Quindi io sarei contrario se queste non fossero soddisfatte. Prima il capitale umano poi il capitale economico. Ma la direzione deve essere quella ,ho l’impressione . Forse potrebbe esserci qualche sistemazione possibile con l’operazione del Gasdotto GALSI. In fin dei conti … sempre settore energetico è.

Enrico NANNINI

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EMERGENZA PENITENZIARIA: NUOVA EVASIONE DI 2 DETENUTI, STAVOLTA DA REGINA COELI

Non passa ormai giorno che negli Istituti accadano eventi critici importanti: dalle ripetute aggressioni in danno del Personale Penitenziario a clamorose evasioni.
Stanotte è toccato al carcere romano di Regina Coeli dove, in stile cinematografico anni ’70, 2 detenuti sono evasi.
Le indagini di rito – già avviate – serviranno solo a far emergere nuovamente le carenze strutturali del sistema che ormai, causa gravissime carenze delle dotazioni organiche di Personale di Polizia Penitenziaria, oltre che di problemi dovuti al sovraffollamento detenuti e di eventuali mancati funzionamenti di sistemi elettronici di sorveglianza, non vedono poter garantire adeguatamente quanto il carcere dovrebbe invece assicurare ai Cittadini… la sicurezza !

La CISL FNS auspica solo che – come purtroppo troppe volte accaduto – invece di ricercare le responsabilità generali e complessive di chi consente che il “sistema carcere sia così ridotto”, non si voglia scaricare tutto sugli ultimi “anelli della catena”….. gli Operatori Penitenziari, costretti a farsi carico da soli delle carenze di sistema che loro stessi subiscono.

IL SEGRETARIO GENERALE
Pompeo Mannone

Scritto da il 15.1.2012. Registrato sotto Foto, Lettere, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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