PIOMBINO: JINDAL COMPRA GSI, SINDACATI MOLTO PERPLESSI
Piombino (LI) – C’è fibrillazione fra i sindacati per la notizia che Jsw Steel Italy ha stipulato un accordo di acquisto di azioni con Industrial Development Corporation, Sud Africa per acquisire il 30,73% della partecipazione di Gsi Lucchini S.p.A., versando in contanti un milione di euro. Acquisizione effettuata per rafforzare la presenza nei mercati esteri dei mezzi di macinazione. La controllata italiana di Jsw Steel detiene già il saldo del 69,67% del capitale di Gsi. Questa mossa non tranquillizza però i sindacati che stanno attendendo la decisione di Jindal sull’ultimatum dato dal Ministro Patuanelli su Piombino.
Fim, Fiom e Uilm stanno infatti lavorando per ottenere il rispetto dell’ultimatum del ministro. «La situazione in cui si trova il sito siderurgico di Piombino ha necessità di poter disporre di un immediato piano di investimenti pubblici e privati che, insieme all’impegno delle Istituzioni, veda la convinta e concreta disponibilità dell’attuale proprietà, troppi sono i mesi trascorsi senza un vero piano di rilancio dello stabilimento, che rischia di vedere i propri impianti non più adeguati sul piano produttivo rispetto agli standard di qualità richiesti dal mercato, così come alla fondamentale esigenza di un recupero di marginalità delle proprie produzioni.
Il Governo può e deve porre la proprietà di fronte alla scelta di chiarire i suoi obiettivi su Piombino e concretizzare l’ingresso di Invitalia a cui fino ad ora ha dato solo una disponibilità informale, oppure percorrere soluzioni alternative, senza escludere l’individuazione di possibili nuovi partner imprenditoriali che, affiancati dall’intervento diretto dello Stato in qualità di soggetto di stimolo, supporto e controllo, consenta di superare il perdurare di questa situazione di incertezza».
L’ingresso di Invitalia nel capitale sociale – secondo Fiom, fim e Uilm – diventa quindi fondamentale per dare concretezza ad una prima fase di revamping degli impianti non più rinviabile.
L’UGL Metalmeccanici è anche più drastica: «La notizia dell’acquisizione da parte di Jsw della totalità azionaria di Gsi, a pochi dalla convocazione del Ministero del 30 Dicembre, è un segnale gravissimo. Il pieno controllo della Gsi fa ben capire l’intenzione della multinazionale: ovvero tenersi l’unica porzione di fabbrica con bilancio positivo e lasciare in balía della disponibilità del Governo nel mettere soldi o, in caso contrario, licenziamenti collettivi. Altra ipotesi non meno grave, la possibile delocalizzazione di Gsi o l’inizio del cosiddetto ‘spezzatino’, ovvero tenere la parte redditizia abbandonando il resto, lavoratori inclusi».