PIOMBINO: RECUPERATE DUE NUOVE ECOBALLE NEL GOLFO DI FOLLONICA

la prima ecoballa

la prima ecoballa

Piombino (LI) – Sono state individuate, ed una già issata a bordo, due nuove ecoballe nel golfo di Follonica nelle vicinanze dei “gabbioni” ittici. Sale a 32 il numero degli enormi cilindri, composti da rifiuti compattati, recuperati grazie all’azione sinergica tra Protezione Civile, Ispra, Guardia Costiera, Cnr e Marina Militare, fortemente sostenuta dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa. (15 Ecoballe recuperate dalla  dichiarazione dello stato di emergenza  (circa 19 tonnellate), e 17 Ecoballe spiaggiate o recuperate accidentalmente da pescherecci nel corso degli anni).

La prima era in fase di galleggiamento e questa mattina è stata urtata da un motopeschereccio. La nave della Marina Anteo, che era nei paraggi si è diretta immediatamente verso il rifiuto e lo ha issato a bordo. Nel frattempo è stata individuata un altra ecoballa sempre nel golfo, e in questo momento i sub della marina stanno issandola a bordo.

l’ecoballa in mare

Complessivamente sono 56 le balle di rifiuti, dal peso di circa 1,2 tonnellate, disperse in mare nel 2015 dalla motonave Ivy. In quasi cinque anni, gli sporadici interventi di recupero avevano consentito di ritrovare appena 16 di tali contenitori. Ma il rischio di deterioramento e dispersione degli imballaggi sui fondali toscani, hanno indotto il ministro Costa ad intraprendere l’operazione che in appena tre mesi ha portato all’emersione di altre 16 ecoballe, e individuare gran parte delle restanti 24 in via di recupero.

«La nostra è una corsa contro il tempo – spiega l’ammiraglio Aurelio Caligiore, alla guida del coordinamento tecnico/scientifico dell’operazione –, lavoriamo in maniera assidua e costante, individuando e recuperando le ecoballe per evitare il rischio di dispersione in mare dei rifiuti per effetto dell’erosione e delle correnti». Individuate e imbracate, le ecoballe vengono caricate con estrema prudenza a bordo delle navi della Marina Militare, proprio per evitare ogni forma di dispersione di materiale inquinante, mentre le navi della Guardia Costiera provvedono ad effettuare una cintura di sicurezza nell’area di recupero.
Una volta a terra, le ecoballe finiscono al vaglio di una società specializzata, individuata dalla Regione Toscana, responsabile del successivo conferimento in discarica».

Alcuni giorni fa, dopo più di cinque anni, la Capitaneria di porto di Marina di Carrara su disposizione del Reparto Ambientale Marino ha notificato al Comandante della IVY 1 (il nuovo nome della IVY che ora batte bandiera panamense), quanto già indicato in un provvedimento prodotto nel 2018. Un passaggio formale, ma importante,per richiamare l’armatore turco e il proprietario della nave, Wakes & Co e IVY Shipping Ltd, alle proprie responsabilità in relazione alle spese per le operazioni di recupero nel golfo di Follonica (ancora in corso) che verrnno addebitate, a termini di legge, all’armatore turco e al proprietario della nave, che insieme al comandante sono responsabili in solido.

Il proprietario della nave rispetto all’epoca dei fatti è lo stesso, mentre l’armatore e la bandiera sono cambiate (Isole Cook nel 2015, Panama dal 2017). Lo Stato italiano, supplendo all’inerzia dei responsabili della dispersione del carico, quantificherà quindi a loro le spese sostenute con un’applicazione tardiva del principio che chi inquina paga.

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Scritto da il 6.11.2020. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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