UILM: ROTAZIONE ED AMMORTIZZATORI PER LA RIPARTENZA AFERPI

la vista dal Cotone

Piombino (LI) – La segreteria ed RSU UILM di Aferpi e Piombino Logistics invia una nota sul riavvio dello stabilimento che riportiamo integralmente. Ci chiediamo come sempre  quando si smetterà di parlare di ammortizzatori sociali e si inizierà ad affrontare seriamente il tema delle bonifiche e della diversificazione.
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Oggi ci siamo riuniti con tutta la Rsu Aferpi e Piombino Logistics per fare un punto della situazione dopo l’arrivo a Piombino della nuova proprietà Jindal. La prima preoccupazione emersa è quella della garanzia della proroga degli ammortizzatori sociali sia sulla durata per l’intero piano industriale Jindal che sul loro valore economico, senza dimenticare la necessità per Piombino di avere soluzioni straordinarie per un indotto sempre più martoriato.

Occorre un incontro urgente con il Ministro Di Maio a cui chiediamo la proroga del decreto dell’attuale Cigs speciale per evitare di perdere ulteriori fette di salario e auspichiamo che venga rispettato l’impegno preso dal Senatore De Falco e dal Sottosegretario Galli per una celere convocazione al Ministero del Lavoro. Quella è per noi la sola Sede per ottenere le necessarie garanzie.

A breve scadranno gli ammortizzatori sociali di varie vertenze di altre grandi aziende italiane e sarà più chiaro come questo Governo intende salvaguardare i posti di lavoro in Italia e nella Siderurgia.

Senza risposte metteremo in atto le adeguate iniziative e ricordiamo che per il rinvio di una convocazione fu occupata la sede del Comune e portammo 10 pullman di lavoratori sotto il Ministero a Roma.

All’azienda come UILM chiediamo di avere quanto prima le date di ripartenza anche del treno vergella e del treno barre perché con un’adeguata e corretta rotazione del personale potrebbero rientrare in stabilimento molti altri lavoratori da troppo tempo inattivi.

L’ingresso di 36 lavoratori, a cui tra l’altro sono già state ridotte le giornate di lavoro su indicazione della proprietà indiana, visto i costi lievitati nei mesi di Luglio e Agosto, sono solo un piccolissimo segnale positivo ma che deve trovare continuità iniziando a fare ruotare più personale partendo dai posti di lavoro dove sembra ci sia al momento un po’ di continuità.

È inaccettabile come UILM che da una parte si pretenda di ridurre costi e dall’altra si chieda di fare straordinari, considerando le migliaia di lavoratori in attesa di rientrare in stabilimento.

I problemi nello stabilimento da affrontare sono anche molti altri (orario pullman, acqua calda, sanificazione degli spogliatoi, manutenzioni e sicurezza nei reparti e molti altri) ma questo è comunque il segno che lo stabilimento, seppure molto lentamente, sta tornando in vita.

Riteniamo gravissimo che, dopo avere sbandierato a tutti che la fermata dell’altoforno avrebbe permesso a Piombino di diversificare partendo da nuove attività sul porto (in cui sono stati fatti ingenti investimenti pubblici), invece di sviluppare nuove opportunità e creare nuova occupazione, si perdano traffici e posti di lavoro.

Evidentemente le scelte fatte non stanno dando i risultati sperati.

Questo dimostra che l’acciaio resta un settore indispensabile per l’economia piombinese e quindi tutti, a partire dalla politica e dall’azienda, si attivino per ridurre al massimo i tempi degli smantellamenti e degli investimenti.

Oggi più che mai è evidente che Piombino deve tornare a produrre acciaio!

Scritto da il 6.9.2018. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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