PARCHI: IL COMUNE DI PIOMBINO INCASSA 500 MILA EURO, GLI ALTRI PAGANO

Il parcheggio di Perelli 3

Il parcheggio di Perelli 3

Riportiamo un comunicato dalla lista civica campigliese “Comune dei Cittadini che accusa l’amministrazione Piombinese di lucrare dai parchi oltre 500.000 euro, mentre non solo gli altri Comuni pagano, ma anche i servizi peggiorano. Ma la cosa singolare è che tutto questo si scontra con oltre 4 milioni di euro di debiti che il comune ha collezionato nella precedente legislatura Anselmi.

«Ma davvero Sindaci e maggioranze di Campiglia, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta – inizia il comunicato – sono disposti a tollerare ancora la prepotenza politica del Comune di Piombino che, nel 2012, con un atto d’imperio in contrasto con convenzioni e contratti sottoscritti, decise di appropriarsi delle entrate delle aree di sosta dei parchi della Sterpaia e di Baratti, fino ad allora introitati dalla Società Parchi di cui sono soci tutti i Comuni della Val di Cornia?

Davvero c’è ancora qualcuno disposto a sostenere che la motivazione fu la supposta impossibilità della Società Parchi a gestire quei parcheggi, in quanto attività commerciale da riservare al mercato, dal momento che lo stesso Comune non esitò un attimo a riassegnarglieli in gestione senza gara? Nessuno ha nulla di dire neppure dopo aver approvato, solo pochi giorni fa, un contratto di servizio per il triennio 2015-2017 il quale prevede che la Parchi potrà gestire “servizi di parcheggi a pagamento” (art.1, comma 2, punto 7)?

La verità viene oggi dagli stessi amministratori di Piombino, quando affermano che quel Comune versa in gravi condizioni di bilancio ed è costretto a rastrellare soldi ovunque, compresi i parchi.

Del resto sono i numeri a parlare chiaro. Quando, nel 2012, il Comune di Piombino si appropriò degli incassi dei parcheggi di Baratti e Sterpaia, quel tipo di entrate aumentò di circa 1.600.000 euro. Dal 2012 ad oggi è lecito immaginare che quelle cifre siano cresciute e comunque lo saranno nel 2015 per effetto dell’aumento del 42% della “parking pass” residenti.

Più semplice è calcolare i costi che sosterrà Piombino nel 2015: riconoscerà alla Parchi un corrispettivo di 511.755 euro (iva inclusa) per la gestione dei parcheggi che non avrebbe potuto gestire e verserà un contributo di 646.000 euro a copertura delle spese generali di gestione dei parchi di San Silvestro, di Baratti-Populonia, della Sterpaia, di Rimigliano e del Museo Archeologico di Cittadella.

Dunque, nel 2015 il Comune di Piombino lucrerà dai Parchi e dai Musei circa 500.000€, mentre gli altri Comuni pagheranno rispettivamente: Campiglia 131.000, San Vincenzo 100.000, Suvereto 40.000 e Sassetta 3.000 euro.   Inoltre, se si esclude Piombino che lucra, tutti gli altri pagheranno di più per offrire a cittadini e turisti parchi con minore qualità, visto che nell’insieme i Comuni stanno riducendo drasticamente le risorse assegnate alla Società Parchi. Inoltre ora i loro cittadini pagheranno di più anche la parking pass.

Che deve ancora accadere per fermare quello che è ormai un disastro politico, amministrativo e finanziario? Facciamo appello a tutte le forze presenti nei Consigli Comunali della Val di Cornia, comprese quelle di maggioranza, affinché si discuta con urgenza il modo per ripristinare corrette relazioni tra i Comuni e per rilanciare un’esperienza che, di questo passo, è davvero destinata ad un ulteriore declino».

Comune dei Cittadini

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Scritto da il 9.4.2015. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “PARCHI: IL COMUNE DI PIOMBINO INCASSA 500 MILA EURO, GLI ALTRI PAGANO”

  1. renzo moschini

    Piombino per il pelo ma non il vizio. Ricordo lontane e meno lontane polemiche con espoenenti del Pd piombinese sui parchi alcuni dei quali hanno brillato al peggio anche nel corso del recente dibattito sul piano del paesaggio nelle polemiche con la Marson. Neppure la recente approvazione della nuova legge regionale sulle aree protette li ha smossi da posizioni che fanno più danni della grandine non solo alle aree protette della Val di Cornia e dintorni.
    Renzo Moschini

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