IL GOVERNO TAGLIA DEL 10% L’INTEGRAZIONE AI CDS

Un momento di un'assemblea Lucchini

Un momento di un’assemblea Lucchini

Nel decreto “milleproroghe” di fine anno il governo Renzi, a differenza degli anni precedenti, non ha aggiunto nessun contributo ad integrazione dei contratti di solidarietà.

L’integrazione della retribuzione persa a causa della riduzione dell’orario di lavoro legata ai contratti di solidarietà, per legge dovuta alla cassa integrazione guadagni straordinaria, è pari al 60%, ma fino al 2013 i lavoratori in cds avevano beneficiato di un aiuto pari all’80% della retribuzione persa, grazie a un’integrazione del 20% da parte del governo che dal 2014 era scesa al 10% come previsto dalla Legge di stabilità. Ne nella Finanziaria del 2015, ne nel “milleproroghe” è stato introdotto alcunché.
Una brutta sorpresa per quasi tremila lavoratori piombinesi, che a Gennaio prenderanno il 10% in meno. Da febbraio invece arriverà una parte degli arretrati dalla Regione, che solo il 30 dicembre ha deliberato il proprio contributo.

____________________________

CALLAIOLI (PRC): «IL GOVERNO RENZI E’ NEMICO DEI LAVORATORI»

«Per chi non l’avesse ancora capito questo governo è assolutamente asservito agli interessi delle multinazionali e del grande capitale».

«Come ultimo regalo (già con il jobs act ci pareva abbastanza) il governo ha deciso che dal 1° gennaio i contratti di solidarietà di tipo A assistiti da Cigs non saranno più integrati al 70%, ma al 60%. Fino al 2013 i lavoratori in solidarietà percepivano l’80% della retribuzione persa, grazie a una maxi integrazione del 20%, scesa già al 10% nel 2014. Nella Finanziaria del 2015 non è stato introdotto alcun allungamento, per cui l’ultima spiaggia era rappresentata dal Milleproroghe, ma non c’è stata alcuna proroga. Questo inciderà non poco sulla nostra realtà industriale, dove una gran parte dei lavoratori delle fabbriche attualmente sono in solidarietà nel’attesa degli interventi salvifici di Cevital, interventi questi legati al ticket assunzioni progressive /solidarietà e cassa integrazione. A questo punto quindi, dato che negli anni previsti da Rebrab per la realizzazione del suo progetto industriale, le risorse economiche dei lavoratori diminuiranno ancora, forse sarebbe il caso di smettere di ringraziare ed affrontare il problema.

Per passare dal territoriale al nazionale, continuano a dirci che l’Italia è in crisi a causa della spesa pubblica. E’ falso. Innanzitutto si dovrebbero fare dei distinguo fra gli sprechi pubblici delle tangenti (per i quali un chilometro di autostrada in Italia costa 4 volte di più che in un altro paese europeo) e le sacrosante spese dello Stato Sociale. Detto questo però, l’Italia è in crisi soprattutto per la diversa distribuzione della ricchezza determinata dalle politiche iperliberistiche volute dall’attuale governo. Il fiscal compact, il patto di stabilità e tutte le altre misure volte a diminuire le risorse a disposizione dello Stato e dei cittadini, in realtà servono solo a spostare la ricchezza dallo Stato ad altri universi economici che vogliono solo appropriarsi dei beni pubblici per farli pagare ai cittadini che ne sono i legittimi proprietari. Se gli istituti previdenziali sono in crisi è perché perdiamo centinaia di migliaia di posti di lavoro ogni anno, e con gli stipendi dei lavoratori se ne vanno altrettanti gettiti Inps, Inail, Irpef etc.

La prima cosa da fare sarebbe difendere il patrimonio industriale del paese con una politica industriale seria e avveduta. Ma il governo Renzi e quelli che lo hanno preceduto non fanno programmazione industriale da troppo tempo, in compenso trovano miliardi da spendere in cacciabombardieri F35».

Fabrizio Callaioli
Rifondazione Comunista

Scritto da il 4.1.2015. Registrato sotto Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “IL GOVERNO TAGLIA DEL 10% L’INTEGRAZIONE AI CDS”

  1. Mario Rossi

    Ma scusate e tutti quelli che vengono mandati a casa dalla mattina alla sera con un sms e magari non hanno nemmeno diritto alla disoccupazione perchè li hanno obbligati ad aprire PIVA???? Loro non hanno diritto al 70 % dello stipendio????Non hanno mutui da pagare???
    Si chiamano per chi non lo sapesse PIVA atipiche che di fatto svolgono lavoro subordinato senza garanzie di alcun tipo dalla malattia a gli ammortizzatori sociali.
    Ben vengano questi tagli speriamo siano destinati a politiche attive per creare posti di lavoro e non per mantenere a casa migliaia di persone.
    Volete avere più soldi???? Andate a lavorare come fanno tutti i cittadini di serie B senza diritti che appena vengono mandati a casa devono iniziare a correre per trovare un nuovo lavoro.
    Troppo bello restare a casa con il 70 % di stipendio magari con 1300-1400 € netti alla faccia di chi non ha nessun diritto, milioni di euro spesi per mantenere operai di fabbriche stra-fallite senza futuro.

Scrivi una replica

DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    87 mesi, 4 giorni, 16 ore, 55 minute fa

Pubblicità

Galleria fotografica

CorriereEtrusco.it - testata giornalistica registrata al Tribunale di Livorno al n.19/2006. Direttore Responsabile Giuseppe Trinchini. C.F. TRNGPP72H21G687D
I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.
Tutti i loghi e i marchi sono dei rispettivi proprietari. I commenti sono di chi li inserisce, tutto il resto copyright 2018 CorriereEtrusco.it