GORDIANO LUPI AD ANAGNI PER “DIMENTICARE PIOMBINO”
Piombino (LI) – Nessuno è profeta in patria, e così anche Gordiano Lupi, scrittore e cofondatore del Foglio Letterario, mentre presenta in Toscana e Lazio il suo libro, viene “dimenticato” proprio dalla sua città nel cartellone di “Ottobre libri”. “Dimenticare Piombino” quindi, e l’autore, con grande dolore, ha deciso di smettere di regalare alla biblioteca comunale della città i libri editi da “Il Foglio Letterario”.
Il circolo culturale Acta est fabula ha organizzato un incontro con lo scrittore Venerdì 17 ottobre, quando sarà presentato al pubblico il libro “Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino”. La cultura unisce quindi Piombino e Anagni, la “città dei papi” in provincia di Frosinone.
Presso la sala Hernica Saxa Lupi incontrerà gli appassionati per parlare della sua ultima opera “Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino” (A.Car. Edizioni, 194 pg), libro presentato nell’edizione 2014 del Premio Strega. Un’opera che sta riscuotendo molto successo nel quale vengono descritti con mirabile abilità letteraria il mondo del calcio, del lavoro, dell’immigrazione con il filo costante del ricordo, del passato che si imbatte silenziosamente prepotente nel presente del protagonista della storia.
Nel frattempo Lupi, in qualità editore del “Foglio Letterario”, ha deciso di non regalare più i libri della sua casa editrice alla biblioteca di Piombino per la disattenzione del comune che a differenza di quelli limitrofi non ha tenuto in considerazione l’attività del “Foglio Letterario”.
«Con la presente – ha comunicato al Comune di Piombino Lupi – veniamo a comunicare disdetta unilaterale della fornitura gratuita di nostri libri alla Biblioteca Comunale, cosa che è in atto dal 1999, nella più totale indifferenza. Ultimo evento spiacevole di una lunga serie, il programma Ottobre Libri 2014, all’interno del quale non si è pensato di inserire un libro dedicato a Piombino come “Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino”, selezionato al Premio Strega e recensito in termini lusinghieri da decine e decine di periodici. Al contrario, il libro e il suo autore sono stati invitati – nel mese di ottobre – al Liceo di Grosseto, alla Biblioteca di Massa Marittima, ad Anagni e a Follonica[…]».
Credo che il signor Lupi possa lamentarsi di tutto meno che di essere un intellettuale dimenticato dalla sua città. Lui e la sua (meritoria) Casa Editrice trovano spesso spazio sui giornali, nelle iniziative pubbliche, nei dibattiti, ed ormai da anni, rappresentanti anche di una generazione che mi pare ben presente nella vita pubblica del comprensorio.
Ben altro segnale avrebbe dato se alla sacrosanta polemica con le istituzioni locali fosse comunque proseguita la collaborazione con la Biblioteca Comunale, i cui frequentatori di tutto avrebbero bisogno tranne che di cadere vittime di battaglie personalistiche e di vedersi sottrarre la possibilità di entrare in contatto di un’opera letteraria, che come si dice “male non fa”.
Peccato, ma come afferma lo stesso Giovanni commentando queste situazioni, ce ne faremo una ragione…
Si ce ne faremo una ragione… Bisogna comunque rilevare che finché “Ottobre piovono libri” era diretta dal suo ex collaboratore ed ex amico Andrea Panerini, nonostante i risentimenti personali, lui era stato regolarmente e puntualmente invitato. Qui forse non si tratta solo di invidie da strapaese (anche quelle ci sono, basta vedere come è trattato da lebbroso lo stesso PanerinI) ma anche di competenza e professionalità.
Io non sono d’accordo con quanto su scritto perché è troppo comodo per il comune dare visibilità a chi gl8 pare, compresi personaggi dubbi, mentre a chi lavora da anni come al solito calci nel sedere.
Regalare libri alla biblioteca per la casa editrice non è un costo… è piuttosto il gesto per dire voi vi dimenticate di noi… è noi di voi. Piombino è piena di Gordiani lupi… è il cambiamento deve partire dalle istituzioni.
Giordano Lupi è uno scrittore mediocre e come tale va trattato. Non è il solo per la verità perché di Manzoni piombinesi ce ne sono diversi, i più provengono dal mondo politico. Ecco quest’ultimi, se Lupi è mediocre, fanno proprio pena. La crisi della città colpisce anche gli emuli nostrani di Calvino. Che tragedia.
Per me replicano i fatti. Basta dare un’occhiata a http://www.infol.it/lupi per avere un minimo di cognizione di quel che ho fatto. Basterebbero le traduzioni di classici ispanici – fatte da autodidatta, senza aver frequentato scuole – basterebbe il Premio Camaiore per la traduzione di Pinera, basterebbe la selezione Strega per Calcio e acciaio. Non solo. Le decine di recensioni, dal Manifesto a la Stampa, passando per Repubblica. Basterebbe il lavoro a la Stampa per sette lunghi anni, la scoperta della Sanchez, di talenti giovani che adesso pubblicano per Rizzoli e Bompiani. Basterebbero i libri di cinema, le collaborazioni prestigiose, un film che adesso esce da un mio racconto… E limitandoci a Piombino, un libro come Piombino leggendaria che ha venduto 1.500 copie!
Se fosse scrittura mediocre, lo avrebbero comprato?
Il problema è questo: piaccia o meno, Gordiano Lupi è una delle punte di diamante della cultura piombinese. Ha tradotto dallo spagnolo poesia e narrativa di alto livello, ha scoperto la famosa blogger cubana YS (e ha avuto anche il coraggio di separarsene quando ha creduto che non incarnasse le idee che avrebbe dovuto propugnare, e anche solo per questo è da considerare una mosca bianca nella terra italica dell’opportunismo e dello schieramento ad hoc), ha scoperto autori italiani diventati poi famosissimo come (un nome per tutti) Lorenza Ghinelli, ha pubblicato libri di qualità, è riuscito a mandarne alcuni allo Strega, ha scritto di cinema, e soprattutto ha fatto molto per la città di Piombino, sempre presente nella sua direzione editoriale.
Un giudizio negativo su Gordiano Lupi come scrittore è legittimo come è legittimo il contrario, ma nei commenti più sopra mi pare di leggere più animosità e livore che obiettività. Caplcio e Acciaio meriterebbe dalla città di Piombino il riconoscimento (minimo) di opera che parla della città e del suo passato, e questo al di là della qualità giustamente opinabile.
Credo che le autorità di Piombino abbiano perso un’occasione.
E le occasioni non ritornano.
Traduzione di classici ispanici ! Hai detto da geroglifici egizi, ma per favore L’Avallone allora è l’erede del Manzoni. Seri, bisogna esseri seri. Vince è solo uno […] che non conosce l’italiano, per questo ammira Gordiano Lupi, un analfabeta.
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Giuseppe Trinchini
Uno che crede che tradurre Cabrera Infante sia semplice si commenta da solo. Non lo ha mai letto, quindi. Penso che per me la questione sia chiusa. Non devo essere ammirato, le persone da ammirare sono ben altre. Soltanto rispettato per il poco che ho fatto. Per esempio, la riscoperta di Zelli a Piombino è merito mio, del Foglio Letterario, di Panerini che allora con me lo mandava avanti. Eppure, chi lo ricorda?
io infatti non ho citato Panerini per fare un dispetto a Lupi, sulla cui opera non me la sento di dare giudizi e nemmeno sui rapporti che intercorrono tra i due. Ho solo rilevato che finché Panerini dirigeva Ottobre piovono libri le case editrici locali (Il Foglio, La Bancarella…) erano state coinvolte mentre ora no, e questo secondo me è un autogoal e una limitatezza professionale di chi organizza oggi queste rassegne a Piombino.
Ho fatto una piccola ricerca e ho scoperto che l’ottobre piovono libri nel quale veniva invitato Gordiano Lupi non era quello organizzato dal comune di Piombino, ma quello parallelo della Pro Loco di cui era presidente il direttore Trinchini.
Sarebbe interessante capire se Lupi sia mai stato invitato ad un Ottobre Libri organizzato dal comune… se ciò non fosse mai avvenuto la cosa allora sì, sarebbe davvero molto imbarazzante…
Mai invitato. Luca. Mai. Invece, sono stato invitato da Panerini e Trinchini, confermo. Inoltre, quando mi si nomina Panerini non si fa un dispetto a Lupi, che riconosce molti meriti ad Andrea. Il Foglio è nato grazie a lui e alla sua intraprendenza giovanile. Io l’ho fatto crescere, adesso siamo con PDE e qualcosa abbiamo fatto, solo chi è roso da invidia o ha altri problemi non ce ne darà mai atto. Se non ci fosse stato Panerini, adesso non saremmo qui. Ma Piombino, il Comune, la politica, le istituzioni, non hanno NESSUN MERITO in questa cosa. Che in futuro non se ne prendano, per favore, ché non ne hanno. Ma lo sapete che la festa dei 15 anni l’abbiamo fatta in un pub di Livorno? Andrea Panerini era invitato e mi avrebbe fatto piacere se fosse venuto. L’assessore alla cultura no, invece. Stia a casa con i suoi khmer rossi.
Altro tema: Aldo Zelli. In questi giorni a Piombino hanno consegnato, come ogni anno, il Premio Zelli ai migliori giovani. Ottobre Piovono Libri pure quello. Chi è che a Piombino ha studiato tutta l’opera di Zelli? Chi è il solo ad aver letto editi e inediti e ad aver scritto la sua vita romanzata ne Alla ricerca della Piombino perduta e la sua bibliografia in Per conoscere Aldo Zelli? E’ stato invitato a parlare? Che importanza ha, tanto… http://www.infol.it/lupi/Pubblicazioni_Zelli.htm Sono convinto che se faranno qualcosa su Maribruna Toni non inviteranno né me, né Panerini, né Maggioni, che l’abbiamo riscoperta e ne teniamo viva la memoria.
Ne IL MERDIANO DI MARIBRUNA TONI ho scritto una cosa che chiarisce molti aspetti. La riproduco:
Non sono un critico letterario. Sono un lettore. Amo la poesia di Maribruna Toni perché mi trasmette emozioni, mi fa ragionare sul senso della vita, mi ricorda che una persona diversa da me, alcuni anni fa, ha pensato le stesse cose che io sto vi-vendo. Miracolo della letteratura che si verifica soltanto quando leggiamo un vero scrittore.
Non m’interessa la questione se Maribruna sia stata più grande come pittrice o come poetessa e poi la chiarisce lei stessa in Perché ho scritto, breve pezzo ristampato in questo volume. Maribruna era una pittrice in prestito alla letteratura, ma sapeva far bene il suo mestiere perché catturava illusioni, sogni, respiri del vento, rumori di foglie, forcelle di rami in croce, tramonti, cospargeva di metafore, dava musicalità metrica e costruiva poesia.
Non ho avuto il tempo di essere amico di Maribruna. Sono stato soltanto un suo grande lettore. Tra me e lei c’erano dieci anni di differenza, vivevamo in mondi distanti, percorrevamo strade diverse che non convergevano. Eppure credo di aver sempre visto Maribruna affacciata al terrazzo di viale Regina Margherita, un sorriso che mi rassicurava mentre preparavo gli esami universitari, nel giardino della mia vecchia casa in via del Chiassatello. Maribruna lesse il mio primo libro, quel Lettere da lontano che adesso mi sembra una cosa scritta da un altro, pure se ero io un po’ di tempo fa, non restiamo le stesse persone, cambiamo un poco alla volta, un giorno dopo l’altro. Maribruna lesse e apprezzò, aveva sempre una buona parola per tutti, anche se era la prima ad aver bisogno d’amore e com-prensione. Maribruna era fatta così, metteva in pratica la sua filosofia di vita, viveva le cose che scriveva, sapeva essere buona e donare, non chiedeva niente in cambio, pensava prima agli altri e dopo a se stessa.
A dieci anni dalla morte capita che ricordo Maribruna, ri-vivo una cena al Faraone, io e lei davanti a un vino bianco, dopo una pizza, parliamo di vita e letteratura, di sogni e speranze. Povera Maribruna, non ho avuto il tempo d’esserti amico, un amico vero che comprende, pochi giorni dopo eri a coltivare pensieri sulle stelle. Restano i tuoi libri, le tue poesie, tanti ricordi. Rileggo le cose che dicevi, penso che sei vicina e puoi parlare. Per fortuna la magia della letteratura rende immortali. È stato per non dimenticarti che nel 1999, insieme a Maurizio Maggioni e ad Andrea Panerini, abbiamo fondato Il Foglio Letterario. Capita che oggi ti penso in Paradiso abbracciata ad Aldo Zelli, cavalcate nuvole di sogni, spiate gabbiani impauriti, sfidate un vento che percuote scogliere, sconvolge oasi incantate e dune africane. Il Foglio Letterario è nato per farvi sopravvivere alla morte. Mi chiedo se abbiamo onorato davvero la vostra memoria in mezzo a troppe beghe da piccoli egoisti che di sicuro avreste disapprovato.
Noi ci abbiamo provato, da uomini piccoli quali siamo.
Non siate duri nel giudizio.
Sono troppi anni che non ci vediamo.
Gordiano Lupi
Al massimo uno fra i tanti traduttori di una lingua che anche i ragazzi dell’elementare comprendono. Nulla di più e molto di meno. Si cominci a dire la verità una volta per tutte su questi retorici personaggi di un mondo scomparso.