CONFESERCENTI: «PIOMBINO, CITTA’ AI LIMITI DEL COLLASSO»

Antonio Baronti e Alessandro Ciapini

Antonio Baronti e Alessandro Ciapini

La Confesercenti provinciale ha presentato il suo documento programmatico in vista delle prossime elezioni amministrative, e senza mezzi termini ha fatto capire che la situazione in provincia di Livorno, e più in particolare in Val di Cornia è molto preoccupante. Presenti il direttore provinciale della Confesercenti Alessandro Ciapini, il presidente della Confesercenti Piombino Antonio Baronti e il vice presidente piombinese Roberto Niccolini.

Gli  operatori economici provano a fare un vademecum comune per comune per guidare la futura amministrazione avviando un processo virtuoso che porti alla più ampia concertazione tra i vari soggetti deputati al rilancio dell’economia del territorio.

Il direttore provinciale Alessandro Ciapini ha voluto illustrare la situazione generale chiarendo che «purtroppo non abbiamo molto tempo davanti: il nostro paese e le nostre comunità locali, al di là del crisi presente, rischiano di non poter essere in grado neanche di mettere in campo le condizioni strutturali minime ed indispensabili per agganciare la ripresa qualora si appalesasse. D’altro canto, il livello amministrativo locale è quello dove maggiormente produttivi possono essere taluni modesti interventi di sostegno e agevolazione per le piccole e medie imprese. Ecco perché con estrema determinazione rivendichiamo la necessità di riattivare concrete ed efficienti politiche di concertazione, che siano in grado di garantire il confronto tra le esigenze degli operatori economici e gli strumenti di governo del territorio a disposizione dei Comuni».

«L’appuntamento elettorale che ci attende – ha continuato Ciapini – nel corso di questa primavera diviene, in quest’ottica, un’occasione per dare un segnale preciso agli operatori economici ed all’economia locale nel suo complesso: bisogna cioè che le nuove amministrazioni siano in grado di dimostrare la volontà di condividere insieme agli attori economici del territorio un percorso di crescita, capace di prendere atto delle profonde modificazioni sociali ed economiche che hanno stravolto gli equilibri preesistenti e di traguardare un futuro certamente complesso, che metterà tutti, nessuno escluso, di fronte alle proprie responsabilità».

Per quanto riguarda la città di Piombino ha preso la parola Antonio Baronti, che senza mezzi termini ha commentato che «la città  sta vivendo in questo momento ai limiti del collasso. Alla crisi delle acciaierie che si protrae da anni si è sommata la crisi economica che ha investito tutta l’Italia. Il polo siderurgico che per decenni ha animato il panorama economico della Val di Cornia recitando la parte del leone oggi ha drasticamente diminuito la sua importanza. L’indotto legato alla siderurgia è sceso dal 90% al 10-15 %».

Continuando nella sua analisi Baronti ha poi affrontato il tema del tessuto sociale che «ancora tiene, ma rischia di cedere da un momento all’altro e per contro il territorio non ha trovato valide alternative; il turismo, del resto, è ancora in embrione, troppo legato alla stagionalità e non capace di sostituirsi a pieno come motore trainante per l’economia. In questo senso riteniamo che la prossima tornata amministrativa dovrebbe essere oltre che una legittima competizione politica un’occasione valida per definire le nuove strategie e ridisegnare il futuro. In ragione di questo sarebbe fondamentale che i Candidati alla carica di Sindaco (ed anche le diverse forze politiche in competizione) offrissero nel confronto elettorale una “visione” della città del futuro fatta di scelte fondamentali e priorità».

Baronti indica anche quali sono i punti cardine per una ripresa economica: una ampia concertazione, un assessore alle attività produttive con una marcia in più, lo sviluppo portuale, una maggiore promozione del territorio e una minore minore fiscalità locale.

«Chiediamo ai Candidati di esprimersi chiaramente sul concetto di Concertazione dopo le cosiddette”liberalizzazioni” (secondo noi negative da ogni punto di vista) portate avanti in questi anni dai vari governi nazionali, lo strumento della concertazione ha subito anche a livello locale un drastico ridimensionamento; crediamo che invece lo strumento debba essere rilanciato con forza come unico momento di consapevole governo del territorio e se ci fosse qualcuno che lo ritiene obsoleto o addirittura inutile non potrebbe che trovare che la nostra ferma contrarietà. Le associazioni devono essere chiamate a tavoli di discussione e devono avere parte attiva nella governance del territorio del quale sono termometro e misura».

«Chiediamo ai Candidati di esprimersi sul ruolo dell’assessorato alle attività produttive ritenendo opportuno che sia centrale. L’assessore alle attività produttive dovrà essere parte attiva nel processo di gestione della città e capace di traguardarla fuori dal momento di crisi rendendosi interlocutore qualificato delle aziende».

«Lo sviluppo del porto e il suo ruolo all’interno della città diventano un punto strategico. L’autorità portuale sta completando i lavori di ampliamento e adeguamento del porto ma anche qui è necessario disegnare le linee di sviluppo della città in termini di viabilità e infrastrutture».

«Non è presente una rete pubblica di collaborazione per il turismo. Occorre che i privati e il pubblico si muovano in maniera sinergica per la promozione del territorio. Soprattutto in un momento di scarse risorse a disposizione diventa fondamentale fare squadra e coordinare gli eventi e le iniziative per riuscire a migliorare la competitività dell’offerta commerciale e turistica della città . E’ necessario lavorare in maniera sinergica e creare un brand dell’intero territorio. Servono progetti che accomunino e devono essere i soggetti pubblici a fare proposte lungimiranti».

«Per quanto di competenza chiediamo alla prossima amministrazione di intervenire, nell’ ambito della fiscalità locale, con una politica che guardi con più attenzione alle difficoltà ed alle esigenze delle imprese; in altre parole si tratta di impostare una politica fiscale che sposti il più possibile il carico tributario da chi realmente produce e lavora a chi è detentore di rendite parassitarie con una particolare attenzione agli immobili che hanno carattere strumentale: in questo contesto segnaliamo con particolare convinzione la necessità di aprire un ragionamento profondo sui costi del Servizio Raccolta Rifiuti Solidi Urbani che rischia di diventare un onere insostenibile ed intollerabile per le nostre Imprese».

Confesercenti in quest’ottica ha lanciato una serie di domande ai candidati sindaco di tutti i comuni della provincia di Livorno. Per quanto riguarda la Val di Cornia le tematiche sono abbastanza comuni, ed eccetto situazioni specifiche di un solo comune affrontano i temi riasunti nell’articolo dal presidente della Confesercenti di Piombino (concertazione, assessorato alle attività produttive, la promozione turistica, la difficolta delle imprese, la tassa di soggiorno, la contraffazione delle merci e le sagre e feste).

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Scritto da il 5.5.2014. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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