CAMPIGLIA E SUVERETO VERSO LA FUSIONE?

campiglia_marittima1Campiglia M.ma (LI) – Ipotesi di fusione tra i comuni di Campiglia M.ma e Suvereto. Il sindaco Rossana Soffritti e la giunta incontrano questa settimana le rappresentanze sociali per informare sul percorso istituzionale voluto principalmente dal PD, che si aprirà a Campiglia sabato 6 aprile con il consiglio comunale aperto durante il quale si discuterà nell’unico punto all’ordine del giorno, sull’approvazione di un documento relativo alle fusione presentato dalla coalizione di maggioranza Campiglia Democratica come base di partenza per il percorso che alla fine, con un referendum tra la popolazione dei due territori, si esprimerà per il sì o per il no al comune unico.

Mercoledì 3 aprile alle 11.00 l’incontro con i sindacati e le associazioni di categoria nel palazzo comunale a Campiglia e giovedì 4 aprile alle 18.00 incontro con le associazioni sportive, culturali e sociali, nella sala Sefi in via della Fiera a Venturina. Senza dubbio il tema è di quelli epocali e ha già visto l’esprimersi di diverse posizioni sulla stampa.

Il consiglio comunale di sabato mattina, ore 9.00 nella sala consiliare A. Montomoli a Campiglia M.ma, potrà dare il là, o meno, al percorso per l’eventuale fusione tra i due comuni collinari della Val di Cornia. Se sì, ci saranno poi alcuni mesi durante i quali i cittadini dei due comuni potranno approfondire e riflettere se a loro parere è giusto abolire i due comuni e costituirne uno nuovo che li sostituisca: con un unico sindaco, unico consiglio comunale, unica giunta, rappresentanze garantite così come il decentramento degli uffici e gli accessi on line all’amministrazione comunale, il passo successivo è  il referendum. Il punto all’ordine del giorno del consiglio di sabato recita “Istanza per iniziativa legislativa per l’istituzione di nuovo comune a seguito di fusione dei comuni di Campiglia Marittima e di Suvereto (LI), ai sensi dell’art. 62 della legge regionale della Toscana del 27.12.2011 n. 68 e successive modifiche”.

Pubblichiamo integralmente il commento della lista civica “Comune dei Cittadini” e a seguire quello di Giuliano Parodi di UPS. Dal PD nulla ci è pervenuto, ma saremo ben lieti di pubblicare anche un loro commento.

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Ecco il commento integrale del Comune dei Cittadini.

«Il 6 aprile il Consiglio Comunale di Campiglia voterà l’autorizzazione al Sindaco per chiedere alla Regione di avviare il processo per la fusione dei Comuni di Campiglia e Suvereto.  Il nuovo Comune si chiamerà CAMPIGLIA-SUVERETO.  Si arriva ad una decisione così importante senza neppure aver convocato l’apposita commissione consiliare. E’ uno scandalo.

Ci chiediamo, e chiediamo ai cittadini, come possa chiamarsi “democratica” una maggioranza che non sente il bisogno di confrontarsi neppure sullo scioglimento del proprio Comune.  E non basta dire che tanto ci sarà il referendum: già decidere di andare al referendum è una decisione politica fondamentale.

Chiediamo ai cittadini cosa ne pensano. La risposta ricorrente è che non ne sanno nulla e che, in ogni caso, la fusione tra Campiglia e Suvereto non risolverà nessuno dei problemi che assillano famiglie e imprese.  Del resto nei programmi elettorali del PD c’era la proposta di istituire l’Unione di tutti i Comuni della Val di Cornia, non la fusione di Campiglia e Suvereto.

Manifestano poi sconcerto per il fatto che Piombino stia discutendo da solo il trasferimento nella provincia di Grosseto, mentre San Vincenzo e Sassetta si associano ai Comuni della bassa Val di Cecina come Castagneto e Bibbona.

I cittadini sentono che la Val di Cornia non esiste più, che è venuto meno lo sforzo per lavorare insieme sui tanti problemi che affliggono quest’area, primo tra tutti quello di dare prospettive di lavoro ai giovani.

Nonostante le spiegazioni che tenteranno di dare (contributi regionali, sblocco per tre anno del patto di stabilità, ecc,) non sono affatto chiare le ragioni di una decisione così improvvisata. Neppure lo spauracchio del commissariamento di Suvereto regge: entro il 2013 i Comuni sotto 5.000 abitanti devono associare le funzioni amministrative (esclusa l’anagrafe) con altri Comuni contermini, non fondersi. Esclusa l’anagrafe, perché quella comporterà un lavoro complesso, e costoso, per la riorganizzazione degli uffici e dei documenti di tutti i residenti al quale pare che nessuno stia pensando.

Un pasticcio che ci costerà mesi e mesi di discussioni burocratiche, di lavoro aggiuntivo e un referendum prima delle elezioni amministrative del 2014. Si poteva evitare tutto associando le funzioni dei due Comuni entro il 2013 ( già fatto per polizia municipale, viabilità, catasto e personale,) per affrontare poi seriamente il problema della riforma delle istituzioni locali dopo le elezioni amministrative.

Per noi, è noto,  si deve ripartire dalla Val di Cornia, non dal Comune di Campiglia-Suvereto».

Comune dei Cittadini

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Giuliano Parodi, capogruppo di “Uniti per Suvereto”, commenta quello che sarà l’avvio formale della procedura.

«Al di là di qualsivoglia presa di posizione campanilistica, a differenza di quanto avvenga con la costituzione”ex novo”di un comune unico, la gestione associata non mette, infatti, “a repentaglio” l’identità storica e sociale del singolo comune coinvolto, non si può non riconoscere e considerare la profonda diversità, sia per struttura che per finalità, che sussiste tra unione e fusione di comuni.

Tra  pochi giorni i consigli comunali di Suvereto e Campiglia mma approveranno la delibera per richiedere alla Regione Toscana l’adozione di una legge per istituire il nuovo comune.

A quel punto il procedimento è formalmente avviato e potrà essere fermato solo se il voto referendario (ad oggi ipotizzato per Settembre) consegnasse un esito fortemente negativo. Non mi azzardo in previsioni, ma ritengo plausibile che con queste deliberazioni consiliari si superi il “punto di non ritorno”. Il referendum è infatti soltanto “consultivo” – lascia margini agli amministratori per decidere di procedere indipendentemente dal suo esito. Anche se è chiaro che una prevalenza del no al comune unico potrà mettere a rischio il raggiungimento dell’obiettivo.

In vista di questo primo impegnativo passaggio nei consigli comunali si terra un assemblea pubblica organizzata dall’amministrazione  per presentare la proposta di organizzare un processo partecipativo che alimenti il dibattito in vista del referendum.

Anche se, va subito notato, l’apertura di un processo partecipativo richiederebbe la possibilità di un esito aperto, mentre le amministrazioni comunali hanno già deciso: la “fusione” si farà e già operano alla ricerca del consenso sul progetto.

Uniti per Suvereto rilancia la proposta di un Unione dei Comuni allargata a tutta la Val di Cornia e non solo, ma guardando verso nord, i comuni a vocazione agricola-turistica al fine di costituire una massa critica.

Se il progetto Unione a 5 e’ naufragata a causa degli egoismi e la visione miope di alcuni degli attuali sindaci, allora non affrettiamo i tempi con pasticciate fusioni a 2, ma attendiamo il 2014 dove le elezioni amministrative consegneranno a questo territorio sindaci nuovi (essendo 4 su 5 al secondo mandato) e magari nuovi margini di trattative e visioni programmatiche ad ampio respiro, non condizionate dai personalismi, ma per il bene comune».

Giuliano Parodi
capogruppo UpS

 

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Scritto da il 2.4.2013. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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