CONCORDIA: CLINI NON MOLLA, MA ORMAI HA I GIORNI CONTATI
Due neoparlamentari del Pd, Michele Anzaldi e Lorenza Bonaccorsi, in merito alle dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Clini sul possibile smaltimento della Costa Concordia a Piombino pongono delle questioni a cui il ministro risponde a stretto giro di posta. Il sindaco di Civitavecchia è felice di essere tornato in pista e GreenPeace chiede che sia un governo legittimamente in carica a prendere decisioni da 150 milioni di euro.
“Il ministro Clini considera il relitto della Costa Concordia un rifiuto? Si tratterebbe del piu’ costoso della storia, da oltre 150 milioni di euro, ovvero il costo minimo per adeguare il porto di Piombino allo smaltimento”. E’ quanto dichiarano i neoparlamentari del Pd Michele Anzaldi e Lorenza Bonaccorsi, in merito alle dichiarazioni del ministro dell’Ambiente sul possibile smaltimento della Costa Concordia a Piombino.
“Restano incomprensibili i reali motivi – proseguono due i parlamentari Pd – che spingono il governo dimissionario guidato da Mario Monti a prendere un a decisione del genere nei suoi ultimi giorni di mandato, tra l’altro in periodo di ordinaria amministrazione. Sono stati avanzati, peraltro, anche problemi di ordine burocratico-amministrativo. Si fatica a capire, in tema di spending review, quale risparmio di spesa ci sia nel realizzare una ‘discarica’ ad hoc per il ‘rifiuto’ Concordia, una decisione che non ha precedenti che il ministro Clini continua a sostenere. Piombino, infatti, non e’ dotato di banchine adeguate, fondali adatti, personale specializzato per un’operazione del genere e strutture attrezzate. L’adeguamento, tra l’altro, sarebbe completamente a carico dello Stato, mentre lo smaltimento del relitto deve essere garantito dalla Costa Crociere”.
“Il governo ha il dovere di fare chiarezza – aggiungono Anzaldi e Bonaccorsi – e rendere pubblica la valutazione di convenienza economica di tutta questa operazione. Andrebbe chiarito, tra l’altro, perche’ Piombino e’ ritenuto il porto piu’ vicino, quando alla medesima distanza si trova quello di Civitavecchia, cosi’ come va spiegato perche’ non e’ stato indicato il piu’ attrezzato Livorno, qualora il relitto vada mantenuto nella regione Toscana. Non e’ stata ancora data alcuna spiegazione, inoltre, alla bocciatura di porti come Genova e Palermo, gia’ attrezzati per lo smaltimento senza dover impiegare i 150 milioni di euro necessari a Piombino e senza rischiare di ritardare lo sgombero del relitto dal mare del Giglio, allungando ancora di piu’ i tempi dopo il gravissimo danno subito da abitanti e imprese dell’isola”.
__________________________
Gli onorevoli Michele Anzaldi e Lorenza Bonaccorsi si chiedono «”ma perche’ Clini vuole Piombino? ‘vuole realizzare una ‘discarica’ ad hoc da oltre 150 mln?” Non so dove i due parlamentari abbiano trascorso gli ultimi 14 mesi, a partire dal 13 gennaio 2012, e sulla base di quali stravaganti informazioni possano rivolgere una domanda del genere al ministro dell’Ambiente».
Il ministro Corrado Clini replica cosi’, con una nota, alle perplessita’ manifestate negli ultimi giorni da alcuni parlamentari del Pd sulla destinazione del relitto della Costa Concordia per il quale il governo ha messo a punto l’ipotesi del porto di Piombino. ”Il relitto – spiega Clini – e’ un rifiuto che secondo le direttive europee e le convenzioni internazionali non puo’ essere ‘portato a spasso’ nel Mediterraneo, ma deve essere recapitato nel sito piu’ vicino per essere bonificato e ‘smaltito”’.
«Non sono richieste lauree specialistiche – continua Clini – per comprendere che lo smantellamento della Concordia e’ un’operazione che richiede nello stesso tempo adeguate infrastrutture portuali e industriali”. ‘La Regione Toscana – spiega Clini – non solo ha indicato il sito piu’ vicino, il porto di Piombino, ma ha anche presentato un progetto puntuale per lo smantellamento ed il recupero dei materiali della nave valorizzando allo scopo le infrastrutture industriali e le competenze dell’area siderurgica».
Al progetto presentato dalla Regione Toscana la Costa ha replicato indirettamente avanzando l’idea di portare il relitto in un porto extraeuropeo, per venderlo a soggetti che operano al di fuori delle regole e dei controlli stabiliti dalle direttive europee. Il ministro dell’Ambiente – ha subito chiarito di non poter accettare, neppure come ipotesi, la proposta di Costa.
Sullo smantellamento del relitto intervinene anche Greenpeace. Quello che e’ importante – si legge in una nota – e’ che alla vergogna del naufragio non si aggiunga un’occasione di spreco di risorse pubbliche in nome della solita emergenza. Quindi, ammesso e non concesso che Piombino sia l’opzione migliore appare discutibile che la decisione venga presa da un governo ‘in ordinaria amministrazione’ senza nemmeno avere ipotesi di fattibilita’.
____________________________
Il sindaco di Civitavecchia Tidei esulta per essere tornati in pista sul caso “smantellamento Concordia”. Il primo cittadino avrebbe infatti contattato il neo presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per sollecitare pressioni sul Governo affinché venga valutata la possibilità di trasportare la nave Concordia a Civitavecchia. E dall’incontro Zingaretti-Clini quello che sarebbe emerso è che “non esiste alcun decreto dove si identifica Piombino come porto dove smantellare la Concordia, ma solo un’intesa”. Motivo per cui “la pista di Civitavecchia si riapre”. Ma dalle dichiarazioni del ministro Clini, dopo l’intervento dei neo parlamentari del Pd Michele Anzaldi e Lorenza Bonaccorsi, così non sembrerebbe.
PIOMBINO LETTERA A «LA NAZIONE» DEL MINISTRO CORRADO CLINI
«Ecco tutto il percorso per smaltire la Concordia» «Abbiamo redatto tutti gli atti alla luce del sole»
di CORRADO CLINI*
GLI ONOREVOLI Anzaldi e Bonaccorsi, dopo aver affermato che il “Ministro Clini vuole realizzare a Piombino una discarica da 150 milioni euro, chiedono la “massima trasparenza Roma sulla rimozione del relitto della Costa Concordia per quanto riguarda i tempi di rimozione e l’ indicazione del porto di Piombino come destinazione per lo smaltimento, poichè sono in discussione milioni di euro a carico dei cittadini italiani”.
SONO costretto di nuovo ad intervenire, sulla base degli atti che sono pubblici dal 13 gennaio 2012.
1. Ho imposto alla Costa Crociere 40 prescrizioni puntuali per la gestione delle operazioni di recupero del relitto, al fine di assicurare la protezione del prezioso ambiente marino del Giglio e dell’arcipelago toscano.
2. Ho sempre chiarito in modo formale che – nel rispetto del principio “chi inquina paga” – tutti i costi per la rimozione e lo smaltimento del relitto sono a carico di Costa Crociere.
3. Non appena informato dei ritardi nelle operazioni, ho rappresentato in modo formale alla Costa Crociere, e al Commissario Franco Gabrielli, la necessità di garantire una tempistica certa per la rimozione del relitto dall’Isola del Giglio nel rispetto scrupoloso delle prescrizioni per la protezione dell’ambiente e la sicurezza.
4. Nello stesso tempo, fin dall’ottobre 2012, ho rappresentato in modo formale alla Costa Crociere, e al Commissario Franco Gabrielli , l’urgenza della individuazione del porto dove ricoverare e smantellare il relitto prima delle conclusioni delle operazioni al Giglio.
AVENDO presente che il relitto è un rifiuto che secondo le direttive europee e le convenzioni internazionali deve essere recapitato nel sito più vicino per essere bonificato e “smaltito”.
5. A questo fine la Regione Toscana, alla fine del 2012, ha indicato il sito più vicino ( il porto di Piombino) e ha presentato un progetto puntuale per lo smantellamento ed il recupero dei materiali del relitto, valorizzando le infrastrutture industriali e le competenze dell’area siderurgica : infrastrutture e competenze necessarie per smantellare e recuperare la Concordia. I costi dello smantellamento e dello smaltimento sono a carico della Costa Crociere. Mentre sono a carico delle Autorità competenti gli interventi già previsti e approvati dal piano regolatore portuale per l’adeguamento di fondali e banchine ai fini delle attività proprie del porto.
La realizzazione di questi interventi rende possibili anche le operazioni sulla Concordia, ma non è finalizzata a queste operazioni : ovvero è falso che verranno spesi 150 milioni euro di fondi pubblici per smaltire la Concordia. Così come non corrisponde al vero che sarebbe difficoltoso lo smaltimento dei fanghi di dragaggio del porto, già previsto dall’Autorità competente nel rispetto della legge.
6. Il progetto della Regione Toscana è l’unica proposta per lo smantellamento del relitto.
7. Al progetto presentato dalla Regione Toscana la Costa Crociere ha replicato indirettamente avanzando l’idea di portare il relitto in un porto extraeuropeo, per venderlo a soggetti che comunque operano al di fuori delle regole e dei controlli stabiliti dalle direttive europee
7. Per evitare che rimanesse incertezza sulla destinazione del relitto e potesse verificarsi il trasferimento extraeuropeo della Concordia, il Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2013 ha condiviso l’indicazione della Regione Toscana ed ha dato mandato al Commissario Franco Gabrielli, congiuntamente ai Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, di effettuare la verifica di fattibilità del progetto della Regione.
IN PARTICOLARE è necessario accertare se i lavori già previsti dal piano regolatore portuale per l’adeguamento di fondali e banchine – e per i quali sono disponibili le risorse finanziarie necessarie – possono essere completati in tempo utile per consentire il ricovero del relitto previsto per la fine di ottobre 2013. Questi sono i fatti.
Ai dati voglio aggiungere una considerazione doverosa : negli ultimi lunghi 14 mesi il presidente Enrico Rossi e tutta la struttura tecnica ed amministrativa della Regione hanno assicurato una costante e competente capacità di gestione delle molte ed insidiose problematiche ambientali legate all’incidente della Concordia.
A chi ha la memoria corta voglio ricordare che per settimane l’immagine internazionale dell’Italia è stata “filtrata” attraverso la cartolina della Concordia appoggiata sul molo esterno del Giglio, e se avessimo sbagliato avremmo pagato un prezzo altissimo in termini di credibilità in un momento assai critico per l’Italia.
Oggi la Regione Toscana è la migliore garanzia per evitare che l’esito della Concordia sia guidato da interessi speculativi : gli interessi di chi spera di non pagare il costo dello smaltimento, di chi aspetta il relitto sulle spiagge dei paesi extraeuropei dove le regole per la protezione dell’ambiente e quelle per la sicurezza dei lavoratori sono un “optional”, o di chi si improvvisa smantellatore e recuperatore di relitti.
* ministro dell’ambiente
Quello che è incredibile non è la vicenda Concordia che come ha risposto adeguatamente il Ministro Clini è di facile comprensione anche per chi non ha lauree specialistiche.Quello che è incredibile sono i 15000 euro che questi neo-eletti andranno a infilarsi in tasca!.se questo è il nuovo che avanza”aridtece il puzzone” come dicevano a Roma nell’immediato dopoguerra