GELICHI: «LA FABBRICA NON APPRODA IN CONSIGLIO»

Riportiamo un comunicato del consigliere Riccardo Gelichi Portavoce della lista civica “AscoltaPiombino” sul continuo rimando di volta in volta del più importante tema della città, la crisi Lucchini, dai temi trattati dal consiglio comunale. Speriamo che la fabbrica non sia scavalcata anche dall’importante tema del cambio di provincia, che sarà trattato il prossimo 2 gennaio 2012.

«La fabbrica – inizia Gelichi – impegna i nostri pensieri tutti i giorni e nessuno ha la soluzione in tasca, resta il fatto che l’attenzione e la tensione devono restare alte.

Quello che stona, ma ha un senso preciso, è che il Consiglio Comunale di Piombino non si sia ancora occupato del caso, se ne parla al Bar, in piazza, nei luoghi di lavoro e nelle assemblee, ma non nel massimo organismo istituzionale di rappresentanza.

Nessuno pensa che se il problema approdasse in Consiglio la soluzione sarebbe più vicina, ci mancherebbe, ma svuotare completamente di significato quest’istituzione, non fa che indebolire tutta la città, e la responsabilità di quest’assenza è tutta politica.

Gli argomenti quando sono spinosi, si evitano – continua Gelichi – o si resta nella generica retorica e ci si allinea con il pensiero dominante, sia mai, perdessimo qualche consenso, non parlare e non decidere, spesso, è la cosa più semplice, per la politica sicuramente la più utile.

La sensazione è che un Sindaco da solo, non possa sostenere un peso impossibile in quantità e complessità.

Ora servirebbero le migliori menti nazionali della politica e del sindacato ad occuparsi del problema Fabbrica – conclude Gelichi –  magari non a spot, in modo che il nostro Sindaco, insieme allo Stato, in questo caso gli aiuti economici sarebbero legittimi, potrebbero più efficacemente occuparsi, contestualmente alla siderurgia, anche  delle altre emergenze territoriali.

Emergenze – termina il rappresentante di “Ascolta Piombino” –  che si traducono in necessità di infrastrutture e bonifiche, con l’intento di velocizzare il processo di sviluppo della piccola e media impresa e del comparto del porto e della nautica».

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Scritto da il 7.12.2012. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

3 Commenti per “GELICHI: «LA FABBRICA NON APPRODA IN CONSIGLIO»”

  1. Claudio

    Ma quali soluzioni , l’azienda e’ spacciata: non è competitiva, ha impianti obsoleti e in stato disastroso; i debiti possono anche essere riscadenziati o cancellati, ma i limiti predetti no. Prima si accetta la realtà e si pensa al futuro meglio è. Piombino vedrà gente costretta ad emigrare altrove (se vorrà lavorare), chi potrà rimanere , forse, potrà lavorare nel turismo (se si avranno voglia e capacità ). Non ha senso mantenere in stato vegetativo aziende decotte, le risorse usiamole dove possono rendere. Ormai è tardi, comodo fare campagna elettorale vendendo illusioni (sui tavoli si gioca a carte!).

  2. elia

    Vedi Claudio sono daccordo con te, quando ormai dici il problema è troppo grande per trovare una soluzione che risolva in toto il problema ma la proposta del Gelichi è una Idea secondo me seria e giusta. Da quello che ho capito vorrebbe creare un gruppo D.O.C.. per iniziare adesso, prima che sia troppo tardi qualche via di uscita, che ci sono, per ammortizzare e ripeto ammortizzare il problema degli esuberi che probabilmente ci saranno. Però anche se vedo l’idea buona non credo molto nella sua realizzazione, perché anche se fai un gruppo di lavoro dove metti i sindacati, e le forze politiche non otterrai nulla almeno che nel gruppo di lavoro oltre ai sindacati loro si portino qualche esperto, non del contratto collettivo o come funzione il lavoro dentro l’impresa ma esperto o almeno conoscitori di procedure di aiuti di stato e lo stesso se lo fanno i politici; perché se ci vanno qualche sindaco o Assessore, o magari qualche commerciate locale perché è in qualche associazione datoriale, il quale possono aver conoscenza dell’ABC del problema ma qui ci serve gente che almeno non dico alla Z ma alla Q ci arrivano, altrimenti si commette gli stessi errori fatti finora. In ultimo io ribadisco che in caso mai venga questo miracolo di creare un gruppo di lavoro Serio con gente qualificata per creare un progetto la salvaguardia dell’economica del territorio, essa deve essere in forma gratuita la partecipazione altrimenti si fa la figura della relazione chiamiamola Tecnica dell’istituto superiore nel quale ci annunciava delle ovvietà ben pagata nel quale ci mancava solo che ci dicesse che l’acqua se la riscaldi può bollire poi eravamo alla barzelletta.

  3. Roberta

    Questi sono proprio discorsi da bar

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