PARTESOTTI: SULL’EOLICO LA VAL DI CORNIA SOFFRE DI SINDROME NIMBY?

Una riproduzione di come sarà il Campo eolico a Venturina

Riportiamo la replica di Lorenzo Partesotti della Solaris S.r.l., azienda che ha proposto la realizzazione di un grande campo eolico a Venturina, alle affermazioni della lista Comune dei Cittadini che potete leggere a questo indirizzo. L’unico dubbio che come redazione ci poniamo è il seguente: con nuove fonti alternative all’orizzonte (prima tra tutte la fusione fredda con  l’ E-cat di Rossi e simili), con decine di chilometri quadrati di capannoni su cui allestire pannelli fotovoltaici con impatto a livello di consumo di suolo Zero, perché realizzare nel mezzo all’alta maremma 24 torri (tra Piombino e Campiglia) alte oltre cento metri, per giunta in modo non lineare, che magari fra pochi anni non saranno più utili a livello energetico e non avranno altro uso se non quello di rovinare l’estetica di un territorio?

 

«Egregio Consigliere Spinelli,

la ringrazio prima di tutto per il tono sereno del suo intervento. Se ho capito bene il suo gruppo consiliare è favorevole agli impianti di mini eolico ed anche di grande eolico, purché, quest’ultimo, non nella campagne della Val di Cornia. E’ già una posizione diversa da quella della lista “Uniti per Suvereto” che invece è contraria in via di principio al grande eolico.

Lei dice di augurarsi lo sviluppo del mini eolico diffuso, e sono molto d’accordo con lei, tanto che la mia azienda partecipa alla costruzione delle turbine Libellula 55, una delle quali installata a Campiglia, e non mi sembra con vostro favore.

Ma quelle turbine, alte 28 metri, non hanno nessuna possibilità di essere installate nella pianura, perché il vento non è sufficiente e solo con le grandi turbine, alte 100 m, ve ne è a sufficienza. Quindi in pianura o si installano torri molto alte oppure nulla.

Lei comunque fa prevalere gli interessi ambientali e paesaggistici sopra ogni altro. Sono daccordissimo con lei. Infatti lo sviluppo dell’energia da fonti rinnovabili è proprio teso alla tutela dell’ambiente e del paesaggio perché, come certamente saprà, la dispersione nell’atmosfera della CO2 ( e non solo) è causa di danni gravissimi e di cambiamenti climatici già in atto con un aumento degli eventi estremi (piogge torrenziali, temperature estreme, siccità) in un contesto di un forte aumento medio delle temperature e di rischio di desertificazione di aree già ora con bassa  piovosità: questo è, e non solo a mio parere, il pericolo maggiore all’ecosistema e al paesaggio, mentre le turbine eolico sono uno dei rimedi a questo scenario già in atto.

Per questo la produzione di energia da rinnovabili è da un lato investimento di denaro privato in economia reale, fatta di macchine, brevetti, tecnologia ma pure molto lavoro (invece che in bond o in derivati finanziari)  e per questo la Legge italiana lo definisce “di pubblico interesse” .

Questo, naturalmente, non vuol dire che si debbano installare turbine eoliche ovunque, ma si debbano seguire procedure molto rigorose per scegliere i siti idonei. Nella legislazione italiana la procedura è la Valutazione di Impatto ambientale, che è davvero complessa e tutela anche tutti gli aspetti paesaggistici che lei rammenta.

Ovviamente le turbine eoliche possono essere installate in aree agricole, ed in tutte le aree agricole esistono, per definizione, aree coltivate con prodotti di qualità.

La differenza, se c’è, della Val di Cornia è di essere un territorio fortemente antropizzato, con migliaia di tralicci elettrici, zone industriali, infrastrutture ecc.

Lei dice che, proprio per aver “già dato” la zona non deve dare di più. Altri, come le liste civiche ed i comitati locali  che si formano (prendiamo ad esempio Monterotondo M.mo) dicono esattamente il contrario e cioè che gli impianti eolici non vanno collocati sulle colline boscate e nei paesaggi incontaminati ma, invece, nelle zone antropizzate.

Si tratta di due manifestazioni di quella che è universalmente conosciuta come sindrome di NIMBY e che consiste nel riconoscere necessarie determinate opere pubbliche ma di volerle esclusivamente lontano dal proprio giardino. Una forma non solo di egoismo sociale, ma, secondo me, di miopia poiché la tutela del proprio territorio non può prescindere dalla tutela generale. Insomma non c’è futuro pensando in piccolo e da soli contro gli altri.

Comunque la valutazione di impatto ambientale del progetto è avviata, i documenti sono tutti in rete in www.eolicoventurina.it ed il contributo di tutti è importante».

Lorenzo Partesotti

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Scritto da il 7.2.2012. Registrato sotto Foto, Lettere, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

19 Commenti per “PARTESOTTI: SULL’EOLICO LA VAL DI CORNIA SOFFRE DI SINDROME NIMBY?”

  1. enzo

    e la sindrome del Partesotti qual è? ci fanno ridere con questo nimby, ripetono sempre le stesse cose come pappagalli e quindi non ammettono la differenza delle idee. Si dice male del mondo politico… ma anche quello degli affari non sta messo bene

  2. enzo raspolli

    La domanda della redazione è legittima e la risposta altrettanto semplice: Perchè la Regione Toscana ha un obbiettivo di 300 MW di eolico per la sua quota parte di contributo alla salvaguardia dell’ambiente e per non pagare multe enormi e quindi si debbono realizzare impianti di grande eolico che serviranno certamente per i prossimi 30 anni. A questa scadenza possono essere tolti, perchè sono impianti reversibili. L’eolico non è alternativo ma integrativo al fotovoltaico ed al risparmio, perchè sono tutte forme di energia rinnovabile che riducono il consumo di carburanti fossili. Quindi bisogna partire da questa domanda: c’è bisogno di energia rinnovabile ? Se la risposta è NO allora la discussione finisce subito.
    Se la risposta è SI allora si discute del “come” e non credo che il paesaggio della Val di Cornia sia offeso dall’eolico, anzi penso che sia una valorizzazione. Come lo è stato per le campagne tedesche, francesi, spagnole ecc. Ed è in più una occasione di reddito per le nostre zone. A qualcuno può non interessare, ma la presenza dell’agricoltura si salva anche con redditi integrativi e le 17 turbine sono 17 famiglie coltivatrici che possono avere un incremento del reddito tale da aiutarne la permanenza sul territorio.

  3. AMBIENTALISTA PERVERSO

    Condivido in “toto” ciò che affrema Raspolli …….
    Non so se si tratti di Nimby , ma certamente le liste “civetta” e /o gli pseudo comitati, della demagogia ne vanno altrettanto fieri.

  4. ASTUTO CACCIATORE

    Signori carissimi, collegatevi, per favore a questo link http://grilliagrigento.wordpress.com/2009/05/09/impianti-eolici-e-aiuti-di-stato-ma-in-italia-ce-poco-vento/

    La logica di chi vuole installare impianti eolici è semplicemente quella di fare affari, a qualsiasi titolo e con qualsiasi interesse, con i sussidi o aiuti statali che incentivano l’installazione. E’ solamente un affare per chi gestisce questa faccenda. Non c’entra niente l’ecologia, il risparmio energetico, la riduzione della CO2 etc. etc.
    Gente, aprite gli occhi, state attenti perché, con la scusa dell’ecologia, ve lo stanno mettendo a poppa. Queste pale eoliche, oltrechè orribili esteticamente, sono solo un espediente per far guadagnare qualcuno con i soldi dei finanziamenti pubblici. L’unica vera, seria, politica di risparmio energetica consiste nel promuovere tutti i metodi, tecniche etc. per consumare meno energia, non nel trovare fonti alternative lucrose per chi le produce ed amministra.

  5. Giovanni Cerina

    La seguente proposta può essere una soluzione?
    Parte del discorso del signor Lorenzo Partesotti non fà una grinza, anche perché, credo che, prima di procedere alla esecuzione di un parco eolico, si siano eseguiti tutti i test di valutazione, non solo di impatto ambientale, ma anche di produttività, con analisi anemometriche e quant’altro. Tutte le valutazioni sia dei pro che dei contro divergono, ad eccezione di quelle (valutazioni) che possono essere opinabili, su un fatto importante, che é quello del pagamento a queste società dell’ eolico di un costo, non solo della produttività, ma anche “a pale ferme”. Ora, in attesa che la legge che regola questa materia venga modificata per correggere questa macroscopica stortura, e riconoscendo alla società il GIUSTO prezzo a Mwh EFFETTIVAMENTE PRODOTTE E MESSE IN RETE la ditta in questione ceda,- oltre ad altri eventuali accordi-. per il tramite dei comuni interessati, tutte quelle somme che possono derivare da riconoscimenti della legge in questione, che non interessano la effettiva e concreta produzione dell’ energia. Secondo il mio parere, se si stipulasse un contratto chiaro, senza secondi fini , tutti gli interessati ne trarrebbero vantaggio. Per finire, dunque, il problema energia esiste, bisogna non essere solo disfattisti, ma anche se non d’ accordo, propositivi con ciò di cui ciascuno di noi dispone.Chi ha di più, dia di più. Ma ci si faccia avanti…

  6. AMBIENTALISTA PERVERSO

    La sicilia è un altra storia carissimo Cacciatore.. anche le autostrade . gli acquedotti.le linee ferroviare ecc. servono per lucrare da quelle parti.
    Non condivido per niente il tuo vs modo di affrontare la questione delle energie rinnovabili, esse sono e saranno sempre fonte di risparmio energetico e di riduzione di CO2 , se poi oltre allo fruttamento di queste, aggiungiamo anche la promozione di tutti quei metodi, e tecniche etc. per consumare meno energia allora si, che faremo davvero passi enormi verso il risanamento ambientale locale.
    La vera rivoluzione è farle tutte insieme …….. senza pensare ogni volta che sia qualcuno o qualcosa che ci guadagna.
    I PRIMI A GUADAGNARCI SAREMO SEMPRE NOI CITTADINI (in salute).

  7. carmen

    la loro è la sindrome NEMPY, cioè Nel Mio Portafoglio Yes.

  8. giuliano parodi

    interessante come il dott. partesotti legge nel pensiero di uniti per Suvereto e sancisce che noi siamo contro il grande eolico tout court…beh cominciamo col dire che siamo contro le SPECULAZIONI che siano fatte con l’eolico o con le seconde case per noi non fa differenza…il male delle rinnvabili non e’ il loro utilzzo ma la mercificazione dell’ambientalismo…io sarei per eliminare ogni tipo di incentivo STATALe e di CERTIFICATO VERDE e vedere se costuire e venedere energia all’Enel e’ conveniente lo stesso o meglio anche se non e’ conveniente non dovrebbe esserci nessuna flessione del mercato perche’ tutti i difensori di questo business usano sempre la filosofia per difendere le loro scelte e mai discorsi legati ai “legittimi” interessi…detto questo invito il sig Partesotti e gli altri esperti a dirmi come la pensano sul fatto che Rete Rinnovabile la societa’ nazionale di TERNA dopo aver acquisito permessi per centinaia di megawatt dal fotovoltaico nelle aeree industrializzate di Terna ha venduto l’azienda e il flusso di incentivi statali ad un Privaty equity INGLESE…ergo i nostri soldi delle bollette e delle tasse dirottati nella finanza creativa che tanto danno ha fatto all’europa e al mondo…aspetto risposte..grazie..saluti

  9. Marco

    Signori 300 MW di potenza eolica sono poca roba dal punto di vista della produzione elettrica (l’eolico in Italia ha una scasa efficianza, una delle più scarse in Europa).
    Per carità se è per venire incontro a qualche investitore che ha bisogno di guadagnare li si può pure realizzare. Ma pensare che questi impianti siano decisivi per le sorti ambientali ed energetiche è illusorio.
    Piuttosto, quanto vento c’è in val Cornia? Ci sono dati ?

  10. AMBIENTALISTA PERVERSO

    Ma gli impianti siano essi fotovoltaici e/o eolici sono stato costruiti?
    Sono tuttora in funzione( cioè riversano energia nella rete elettrica nazionale)?
    Se la risposta è si, i soldi del contribuente almeno sono serviti a ridurre le emissioni di Co2 e a migliorare la qualità dell’ aria e gia questo per me è conveniente.
    E’ chiaro che se non ci fossero stati gli incentivi molti imprenditori non avrebbero investito in maniera denaro in un attività che forse non danno dei benefici dal punto di vista finanziario, ma se tutto ciò è servito a spingere la leva…… mi ripeto il guadagno è tutto nostro DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE E DELLA SALUTE DEL CITTADINO .

  11. Riccardo Gelichi

    Potrei sapere per cortesia, come cittadino, quanti impianti di grande eolico sono previsti in Italia, quindi in Toscana e la loro collocazione, prima che qualche privato mi dica lui dove come e quanto ? Sarà difficile ? Vedo che ci sono degli esperti del settore che non mancano mai all’appello, potrebbero illuminarmi sul perchè gli impianti li dobbiamo subire e non possiamo programmarli con le comunità? Oppure è’ ancora la solita storia del merito e del metodo, così si confondo meglio le acque. A rincorrerli, temo, si rischia di girare a vuoto caro Giuliano, ma te sei un rivoluzionario, prima sempre il cuore, che te lo dico a fare ? Hasta Siempre.

  12. Giovane ambientalista

    Ho letto il dibattito in corso e mi meraviglio che il sig. Cerina non sappia che i Certificati Verdi vengono attribuiti UNICAMENTE sull’energia effettivamente immessa nella rete. L’energia da fonte rinnovabile ha la priorità nel vettoriamento (è cioè la prima che viene ricevuta dalla rete) e quindi è SEMPRE sostitutiva di quella da fonte fossile.
    Quindi chi afferma che l’eolico non c’entra con il risparmio e con l’ecologia dice una assurdità perché la necessità anche dell’eolico (insieme ad altre fonti rinnovabili ed al risparmio) è stabilita in accordi internazionali, nelle norme europee, nelle leggi italiane e nel Piano Energetico della Toscana.
    Possibile che si debba iniziare sempre da capo ?
    Se il sig. Parodi non accetta il quadro legislativo attuale e le indicazioni di tutto il mondo ambientalista questo non vuol dire che si debba essere, ancora una volta, l’ultima ruota del carro in Europa.
    In merito ai guadagni degli investitori vorrei dire che intanto non sono caricati sulla bolletta, ma sui produttori di energia da fonte fossile. Poi faccio rilevare che gli investimenti nella Green Economy sono investimenti in lavoro e brevetti e cioè in economia reale, invece degli investimenti in derivati o in titoli di carta (questi davvero speculativi).
    Nel 2010, in Italia, sono più di 25 mila gli occupati nel settore eolico, e l’Italia è in drammatico ritardo rispetto agli altri paesi europei.
    Vedo che alcuni di voi ci sputano, sul lavoro degli altri, spesso lavoro qualificato ed innovativo. Come giovane vi “ringrazio”.
    E’ evidente che gli investitori vogliano ricavare un utile dai loro investimenti. Qualcuno pensa che dovrebbero rimetterci ?
    L’aspetto fondamentale è che però realizzano, contemporaneamente, una pubblica utilità e cioè la riduzione dell’inquinamento ed un piccolo passo verso la maggiore autosufficienza energetica dell’Italia.
    A me non sembra poco. Non se a qualcuno di voi sembri meglio continuare a bruciare petrolio, gas del compagno Putin o carbone. Perché queste sono le vere alternative a dire di no a tutto.

  13. Ubaldo

    Il kw più ecologico NON è quello prodotto (anche se da fonti rinnovabili) ma quello risparmiato. E non aggiungo altro.

  14. AMBIENTALISTA PERVERSO

    Mi complimento con te @giovane ambientalista, il tuo commento oltre che che da me condiviso lo trovo autorevole e corretto.
    Spero che contribuisca a chiarire le idee a quei commentatori scettici………. per alcuni di loro purtroppo dubito esistano speranze!!!!!

  15. giuliano parodi

    grazie giovane ambientalista, ti sei scordato di rispondere ad un mio interrogativo…ma prima un po di ordine..Gli incentivi te li paga direttamente lo Stato, mediante il suo braccio armato: il GSE – Gestore Servizi Energetici. Gli incentivi statali arrivano da una quota accantonata per legge sulle bollette energetiche degli italiani (componente tariffaria A3). (dal sito ENEL leggo: COMPONENTE A3: copre i costi per il finanziamento degli incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate) quindi il flusso dei soldi generato dagli incentivi lo paghiamo tutti noi…e a proposito di soldi torno alla domanda senza risposta (per ora) RETE RINNOVABILE la societa’ di Terna dopo aver chiuso un pacco di contratti e’ stata venduta in toto ad un Private Equity inglese. ergo i soldi delle nostre BOLLETTE andranno ad ingrassare un fondo speculativo con sede a Londra , quei fondi cosi’ creativi nella gestione dei soldi che hanno mandato in bancarotta (forse) il sistema economico europeo….di questo cosa ne pensate?,….grazie

  16. enzo raspolli

    Parodi le cose le sa, solo che non gli piaccione e quindi fa finta di non sapere. Riprendo da un sito accessibile a tuitti: quello di ANEV e riporto:
    “L’unico importo in bolletta legato alle energie rinnovabili pagato dagli italiani è quello relativo alla compensazione che il GSE, Gestore dei Servizi Energetici, svolge in caso di mancato adeguamento delle percentuali d’obbligo da parte del Governo e comunque nei soli limiti del raggiungimento dell’obbligo assunto in Europa, ovvero quello di produrre una parte di energia elettrica da fonti rinnovabili. È una cifra che mediamente negli ultimi cinque anni è stata pari 200 milioni di euro all’anno, destinata a ridursi, rispetto ai 400 milioni di euro ogni anno che si pagano sempre in bolletta per lo smantellamento delle vecchie centrali nucleari. L’Italia si è impegnata a produrre entro il 2010 il 25% e al 2020 il 28,97% del consumo interno lordo da fonti rinnovabili, e se non ci riuscirà gli oneri sulla bolletta dovuti alle penalità europee saranno di molte volte superiori.”
    Sulla bolletta invece ci sono (giustamente) gli incentivi per il fotovoltaico in misura 3 volte superiore all’eolico, per le biomasse, per la geotermia ecc. e putroppo anche per i vecchi termovalorizzatori. Quindi o si fa energia da rinnovabili o si paga una multa a livello europeo che sarà ripartita tra le Regioni. Parodi è per far pagare ai cittadini questa nuova tassa, evidentemente.

  17. carletto

    O si fanno affari con le rinnovabili o si paga la multa: davvero un’idea avanzata di programmazione, complimenti. Sarebbe questo il motivo dei megaimpianti? ricomplimenti. Le multe caso mai le devono pagare i responsabili delle malefatte energetiche e ambientali, non i cittadini. Che discorso è? si cerca di giustificare tutto con la demagogia

  18. giuliano parodi

    grazie signor raspolli…Gli incentivi STATALI sull’eolico ci sono e continueranno ad esserci, però a differenza del fotovoltaico, non sono nella componente A3, ma vanno ad aumentare direttamente il costo dell’energia
    Mi spiego all’eolico non vengono dati direttamente gli incentivi, ma i Certificati Verdi , i produttori di energia tradizionale hanno l’obbligo di acquistare i CV pagandoli una certa somma, che poi, non essendo enti di beneficenza, ribaltano sui consumatori. Sono incentivi indiretti, non diretti come per il FV ma la sostanza non cambia.Teniamo presente che il sistema sta cambiando e che si passerà, per gli impianti in progetto, ad un sistema in conte energia come per il FV..Come ebbi gia’ modo di dire i Certificati verdi sono come le INDULGENZE, qualcuno in qualche parte del mondo inquina e si lava la coscienza acquaistando una manciata di CV…non mi pare che sia il modo migliore per salvare il pianeta ma per speculare e basta…e poi sta storia dell’Europa o la usiamo sempre o mai…quest’uso a corrente alternata mi ha stancato..quando serve c’e lo spauracchio europa che impone e quando poi dice altre cose che non ci interessano la ignoriamo..ad esempio andatevi a leggere l’altro post che ho scritto sulla variante aurelia….rimango sempre in attesa di commenti e riflessioni sulla vendita di RETE RINNOVABILE alla finanza inglese…grazie…

  19. ASTUTO CACCIATORE

    L’ ho detto e lo ripeto: in Val di Cornia le pale non gireranno, il vento è scarso e irregolare. Prima o poi verranno piazzate grazie alla forza degli interessi che ci sono dietro, e allora le vedremo quasi sempre ferme, mentre le uniche a girare saranno le palle dei cittadini ai quali saranno state imposte (con tutte le relative imposte).

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