ELEZIONI: DAL 23 APRILE C’E’ LA «PAR CONDICIO»

L’articolo 9, comma 1, della legge 22 febbraio 2000, n. 28 (Divieto per le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di comunicazione) stabilisce che nei 45 giorni antecedenti alle votazioni, a partire dal 23 aprile e fino al 7 giugno, è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale e indispensabili per l’efficace assorbimento delle proprie
funzioni.

Questa è una misura di par condicio, che serve in primo luogo a dare a tutti i candidati le stesse possibilità di propaganda, impedendo a quei candidati che ricoprono cariche pubbliche di approfittare del loro ruolo per farsi propaganda. È una misura che giustamente aiuta il pluralismo e la democrazia, garantendo a tutti i concorrenti le stesse possibilità di accesso ai mezzi di comunicazione e contando sulle doti di equilibrio e di correttezza degli amministratori.


Sull’argomento ci è arrivato un commento dell’associazione «Democrazia e territorio» che riportiamo:

«Stiamo assistendo – inizia Democrazia e Territorio – in Val di Cornia in piena Par Condicio a varie iniziative organizzate dai comuni e dalle amministrazioni pubbliche locali, addirittura con il coinvolgimento in prima persona di amministratori uscenti che sono anche candidati per le prossime elezioni amministrative. Inaugurazioni, convegni, celebrazioni… tutte cose che la legge non consente e che qui vengono tranquillamente svolte, diventando altrettante passerelle per i sindaci e gli amministratori che vogliono essere rieletti.

Alcuni esempi: l’intitolazione del Centro Giovani a Piombino, l’inaugurazione del cinema Mannelli a Campiglia, l’apertura della Fondazione Kepha e l’organizzazione del concerto di Katia Ricciarelli al Metropolitan il 26 aprile e infine, in pieno periodo elettorale, il convegno sull’agricoltura in Val di Cornia organizzato per l’11 maggio prossimo a Venturina dal Circondario (ente pubblico) e dai Comuni con l’intervento dei sindaci di Campiglia e di Suvereto (candidato) e del presidente della Provincia di Livorno (candidato).

Questa – conclude l’associazione – si configura come una palese violazione della legge, oltre ad essere una chiara forma di prevaricazione e di abuso del potere».

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Scritto da il 5.5.2009. Registrato sotto cronaca. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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