CAMPIGLIA: IL FOB PRESENTA «LA LOCANDIERA» DI GOLDONI

L’associazione culturale “Gruppo Teatrale Giovanile FOB” sabato 2 maggio alle 21,30 presso il Teatro Dei Concordi di Campiglia Marittima presenta «La Locandiera» una commedia di Carlo Goldoni, con la regia di Francesca Orsini.

La Locandiera è stata rivisitata attraverso un punto di vista molto più moderno rispetto a fine ‘700; una modernità che Carlo Goldoni probabilmente evitò per paura di una reazione negativa della popolazione dell’Anciènt Regime, che si verificò comunque con la promozione da parte del commediografo della riforma sul teatro della commedia dell’arte.

Con tale iniziativa Goldoni abolì l’uso delle maschere, che non riuscivano efficacemente ad esprimere i sentimenti, l’emotività del personaggio, e rinunciavano ai “…movimenti del volto che sono espressione del cuore.”, come scrive nel suo trattato.
La Locandiera, scritta intorno al 1750, divenne il simbolo del cambiamento, di un ribaltamento del modo di fare teatro e di esprimere le emozioni, pur continuando ad esserci un coinvolgente rapporto col pubblico, come avveniva proprio nella commedia dell’arte.

Goldoni, ormai vecchio e alla fine della sua carriera, racconta le sue impressioni e si difende dalle critiche e dagli attacchi di chi lo accusa di aver “ucciso” quelle maschere tanto care alla tradizione italiana, portando ad esempio l’episodio di un giorno in cui venne fermato ad una dogana vicino Bologna.

Si tratta di un divertente e sentito dialogo fra il Goldoni giovane e il doganiere, che impersonifica l’intera popolazione di quel tempo, chiusa al progresso, conservatrice, legata alla tradizione, assoggettata alla dittatura e totalmente incapace di emanciparsi attraverso una cultura non imposta.
Il doganiere, dopo aver “rotto il ghiaccio” con lo scrittore, chiede se è possibile leggere “La Locandiera”, causa di tale fermento fra la popolazione, soprattutto nella vicina Bologna.

Possiamo parlare dunque di una storia nella storia, nella storia, il cui punto focale è il rapporto fra la donna, Mirandolina, un carattere forte, sicuro, nella quale si intravede sbiaditamente l’inizio di un percorso di emancipazione femminile (nonostante non si possa ancora parlare di parità con l’uomo) e i suoi spasimanti, con i quali gioca, provocandoli, in un’ottica molto attuale.

Nonostante, alla fine Mirandolina riconosca quale sia il vero amore e il meglio per lei, continua a sostenere la forza delle donne e la capacità di poter un giorno giungere ad una propria individualità, sfuggendo alla condizione di subordinazione al sesso maschile.
Molte altre tematiche vengono affrontate e legate insieme nella lotta dell’uomo che confida, essendo mortale, nella forza e nell’immortalità dell’idea; idea nella quale Goldoni ripose tutte le speranze per un miglioramento del modo di vivere il teatro e, soprattu tto, la vita.

Sul palco: Pietro Caciagli, Martina Carducci, Elisa Carrari, Enrico Cecchini, Luca Di Bari, Alessio Fulceri, Enrico Fulceri, Daniele Gargano, Davide Iacono, Francesca Landi, Francesca Sbrilli, Serena Scateni, Riccardo Taddei.

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Scritto da il 30.4.2009. Registrato sotto cultura. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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