PIOMBINO, DUE COMMENTI SULLA CRISI INDUSTRIALE IN ATTO

Riportiamo due commenti sulla crisi economica in atto: il primo del partito socialista, e il secondo dell’UDC.


PS: CRISI PEGGIORATA DAI RITARDI SULLA DIVERSIFICAZIONE

La crisi finanziaria che ha investito i mercati mondiali ha già provocato pesanti ripercussioni sull’economia reale anche nel nostro territorio, con una durata, una profondità ed esiti ancora non prevedibili, come è emerso anche in Consiglio Comunale dagli interventi dei dirigenti delle maggiori aziende locali. I suoi effetti materiali e psicologici in un territorio ancora pesantemente dipendente dalla siderurgia e dal suo indotto stanno già determinando conseguenze negative a cascata sulle altre attività industriali e su quelle commerciali ed artigianali, oltre che grave incertezza per i giovani e per quanti di loro hanno contratti di lavoro atipici, precari o a tempo determinato.

Esprimiamo quindi in primo luogo forte solidarietà per i lavoratori in cassa integrazione e per coloro che rischiano di non vedere confermato il loro contratto, per le attività commerciali ed artigianali che risentiranno pesantemente di questa situazione. Auspichiamo che, anche con l’impegno del sindacato, le grandi e piccole aziende del nostro territorio improntino le loro scelte ad un grande senso di responsabilità nel gestire una crisi difficile ed imprevedibile, tenendo conto anche dei positivi risultati economici ottenuti negli ultimi anni anche grazie ai sacrifici dei lavoratori.

Da parte sua l’Amministrazione Comunale, già con la prossima approvazione della variante sulle aree industriali, dovrà favorire il processo di consolidamento e di sviluppo dell’industria proposto dalle grandi aziende con gli investimenti strategici, mettendo insieme politiche di risanamento ed ambientalizzazione con una maggiore competitività dell’intero polo siderurgico. Ma contemporaneamente deve aprirsi una seria e profonda analisi critica delle politiche di diversificazione perseguite negli ultimi anni, dei loro limiti e carenze e degli strumenti utilizzati per portarli avanti, compresi quelli per garantire l’infrastrutturazione del nostro territorio. Per parte nostra abbiamo già rilevato come anche le scelte operate con l’ultima variante sulla nautica abbiano segnato la rinuncia a progetti di sviluppo del territorio già impostati e immediatamente perseguibili.

Naturalmente è però anche necessario che i governi nazionale e regionale si attivino con politiche di rafforzamento ed estensione degli ammortizzatori sociali e di sostegno attivo al reddito delle famiglie, già colpite da anni da una progressiva perdita di potere di acquisto e che, nei prossimi mesi, si troveranno a fronteggiare crescenti e drammatiche difficoltà.


Stefano FERRINI – Coordinatore Insieme per lo Sviluppo – PARTITO SOCIALISTA
Andrea BALDASSARRI – Consigliere Comunale

UDC: AFFRONTARE LA CRISI CON INTERVENTI CONCRETI


L’imminente fermata dell’altoforno annunciata dai vertici della Lucchini desta forte preoccupazione, era prevedibile che ciò sarebbe accaduto, è già successo in passato nei momenti di crisi, ma stavolta purtroppo le incertezze su una possibile ripresa complicano la situazione.

Al momento il mercato è in stallo, la congiuntura internazionale sta colpendo soprattutto l’industria pesante in mano alle multinazionali, mentre per ora il settore manifatturiero regge, purtroppo quando la crisi si abbatterà fortemente sull’economia reale, arriveranno i primi forti contraccolpi.
Il nostro territorio oramai è fortemente a rischio, nell’arco di poco tempo potrebbero esserci oltre 2.000 lavoratori in cassa integrazione fra Lucchini ed indotto, ai quali si aggiungerebbero alcune centinaia della Magona.

La ricaduta sull’economia locale sarebbe devastante, chiaramente crollerebbero i consumi e tutto ciò accadrebbe proprio sotto le feste natalizie, dove normalmente c’è un incremento della spesa per le famiglie.
Purtroppo sono pochi gli strumenti a disposizione per poter intervenire, a parte gli ammortizzatori sociali ai quali fanno giustamente riferimento con determinazione i sindacati, possiamo solo sperare che la crisi mondiale duri il meno possibile e la ripresa possa già incominciare nei primi mesi del 2009 (anche se le previsioni non sono così rosee).

In questo momento è fondamentale, che le istituzioni si facciano carico di tutelare in particolar modo le famiglie, che sono il primo volano dell’economia per sostenere i consumi ed evitare il crollo del mercato interno.
Ciascun livello istituzionale può contribuire con un intervento proporzionale alle proprie competenze, sostenendo politiche di solidarietà che superino le contrapposizioni culturali.

Certamente lo scontro avvenuto ieri in Consiglio Regionale della Toscana durante il dibattito sulla manovra per far fronte alla crisi, non fa onore a quell’Istituzione, in un momento difficile come quello attuale serve sobrietà e responsabilità da parte di tutti, forzature politiche di parte sono inaccettabili.
Per quelle che sono le nostre poche possibilità, ci adopereremo a sostenere tutte quelle iniziative tese ad affrontare questa difficile situazione con interventi concreti; ci rendiamo disponibili ad un serio confronto con tutte le categorie imprenditoriali e sindacali (in particolar modo quelle a noi più vicine) per sostenere un azione comune, più ampia possibile, per combattere questa dura crisi.


Il Segretario UDC
Luigi Coppola

Scritto da il 14.11.2008. Registrato sotto politica. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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