UDC: TUTTI CONTRO MA IL TOUR DELLE PROVETTE PARTE
Il tour delle provette parte, e come un treno l’avvio sarà lento, il 6% delle analisi, per non scuotere la popolazione, poi si vedrà… una tecnica classica che proprio non va giù all’UDC che tanto ha insistito affinchè la Val di Cornia continuasse ad avere i suoi servizi che probabilmente lentamente saranno spostati sul polo medico Livorno-Pisa. Leggiamo il comunicato.
«Nonostante un rinvio di qualche mese il tour delle provette partirà, oramai i vertici ASL hanno deciso, inizialmente il 6% circa delle analisi sarà trasferito a Livorno, poi vedremo cosa accadrà in futuro.
Noi lo diciamo apertamente – commenta il segretario dell’UDC Luigi Coppola – che non siamo d’accordo, non si riducono i costi della spesa sanitaria privilegiando il capoluogo della provincia rispetto ad un’area periferica geograficamente complessa e vasta come la nostra.
Secondo i tecnici che abbiamo consultato le tipologie di analisi che saranno trasferite al momento non comporteranno una riduzione reale dei costi per l’amministrazione sanitaria, pertanto riteniamo che questo sia solamente l’inizio di una strategia a lungo termine per potenziare i laboratori analisi di Livorno e chiudere definitivamente quelli della provincia penalizzando in modo particolare l’Isola d’Elba e Piombino.
Lo abbiamo ripetuto più volte che senza un progetto serio di risanamento e risparmio che distribuisca equamente i sacrifici non può essere correttamente razionalizzata la spesa per la Sanità pubblica, se ciò non accade è bene che i cittadini sappiano di chi è la responsabilità.
Gli operatori sanitari della Val di Cornia che con professionalità continuano ad erogare servizi di qualità, devono avere a disposizione tutti gli strumenti idonei per mantenere elevato il tasso d’efficienza, non possono operare in un continuo stato d’incertezza in attesa che la Regione e l’ASL 6 decidano eventuali tagli e ridimensionamenti.
Denunciamo con forza questo atteggiamento, auspicando che tutte le compenti politiche e sociali locali si attivino affinché ci possa essere una forte presa di posizione nei confronti di chi vuole relegare il nostro territorio ad essere la ruota di scorta della provincia di Livorno».