ASIU: NUOVO PIANO INDUSTRIALE MA L’OPPOSIZIONE E’ MOLTO CRITICA

E’ stato presentato in consiglio comunale a Piombino il nuovo piano industriale dell’ASIU, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti in Val di Cornia. Riportiamo le novità presentate a partire dalla realizzazione di una nuova discarica e in fondo le dichiarazioni integrali dei commenti di Rifondazione ed AN.

E’ stato il presidente Fulvio Murzi a spiegare la nuova filosofia dell’Asiu, che nei prossimi anni si troverà ad affrontare numerosi e complessi problemi, a cominciare da quello della discarica che, nonostante gli sforzi di prolungamento, potrà al massimo arrivare fino al 2010.

Sono quattro i punti di novità per l’ASIU:
– Fare una nuova discarica e farla durare, con il massimo di rendimento, il maggior numero di tempo possibile.
– I 16 milioni d’investimenti che l’azienda ha messo in programma da qua al 2012, ritenuti dagli amministratori Asiu indispensabili per ottimizzare il ciclo dei rifiuti solidi urbani.
– Un bireattore che sfrutterà infatti il biogas estraibile dai rifiuti a mano a mano che i moduli della nuova discarica si riempiranno. In questo modo la discarica dovrebbe ridursi del 45-50%, raddoppiandone (si spera ndr.) la durata e con i gas produrre elettricità.
– «Obiettivo rifiuti zero» grazie alla raccolta porta a porta che sarà estesa entro il 2012 a tutto il territorio gestito da ASIU.

L’Asiu inoltre, sempre nell’obbiettivo rifiuti zero, sta coltivando anche un’altra idea. La nuova discarica, tolti i terricci prodotti con il compost verde, produrrà una frazione secca che potrà essere arricchita per diventare Cdr (le famose ecoballe) da utilizzare così in un inceneritore per produrre elettricità (le ecoballe sono considerate rifiuti speciali e come tali possono essere liberamente smaltite in Regioni diverse da quella di provenienza). L’Asiu dovrebbe comunque rivolersi ad un impianto di termovalorizzazione (un inceneritore), ma potrebbe contrattare prezzi più favorevoli offrendosi di riportare via le ceneri.

Inoltre l’ASIU, insieme ai rifiuti industriali Lucchini, potrebbe produrre l’ormai famoso Cic (Conglomerato idraulico catalizzato) che l’azienda intende commercializzare per la realizzazione di opere civili (strade, banchine portuali, piazzali, bonifiche di stabilimenti industriali), ma che in tutti questi anni non è stato mai usato neanche dai comuni che fanno parte del bacino ASIU.

AN: TROPPE SCELTE SBAGLIATE NEGLI ANNI ’90

Riportiamo integralmente il comunicato del capogruppo di A. N. di Piombino Giampiero Amerini.

«Sul Piano Industriale presentato dall’ASIU – inizia Giampiero Amerini – ritengo necessarie alcune considerazioni. La situazione attuale dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, com’è chiaramente evidenziato anche nel Piano, è notevolmente deficitaria. Di fronte ad un costo, per il trattamento/smaltimento, di circa 145-150 Euro per tonnellata si riscontra, infatti, dall’applicazione della TIA (tariffa di igiene ambientale) un’entrata di soli 90 €/ton. Per sopperire a questo notevole divario fra costi e ricavi, sono stati immessi in discarica circa 80-100 mila tonnellate annue di rifiuti speciali provenienti da altre zone (tre per ogni tonnellata di rifiuti urbani, di cui alcuni, come recentemente denunciato dal nostro giornale anche da aree che hanno avuto negli anni problemi ambientali ndr.).

Una scelta obbligata per non aumentare drasticamente le tariffe che, però, ha portato ad un rapido esaurimento della discarica. Scelte sbagliate effettuate negli anni Novanta? Certamente sì. A fronte di una spesa di alcune decine di miliardi di vecchie lire, per costruire l’impianto di compostaggio, c’è stato, infatti, come ritorno, solo un aumento dei costi di smaltimento dei rifiuti.

Produrre del compost, com’è avvenuto in questi anni, per poi gettarlo in discarica non è stato certo un ottimo affare.

Ora siamo di fronte a un nuovo piano industriale, sicuramente migliore e più affidabile, ma a gestirlo sono sempre gli stessi, cioè persone con le stesse caratteristiche politiche e che non ispirano nessuna fiducia. Inoltre, se in teoria il piano è accettabile, in pratica è condizionato da troppi “obiettivi” difficili da raggiungere. Il primo, abbastanza complesso, è quello di vendere (non smaltire in discarica) le tremila tonnellate di compost, ammesso sempre di arrivare entro il 2012 al previsto 65% di raccolta differenziata. Rimane poi il materiale di resulta che “può essere avviato a incenerimento previa eventuale vagliatura per la produzione del CDR (combustibile da rifiuti)”, possibile “in presenza di termovalorizzatori efficienti ed economicamente accessibili”. Nessun cenno a dove sono, o a dove si prevede che saranno, l’inceneritore e un termovalorizzatore con quelle caratteristiche.

Se vengono a mancare queste condizioni – conclude Amerini – e se la raccolta differenziata non viene effettuata come si deve (basta un sacchetto con rifiuti sbagliati per pregiudicare tonnellate di compost), ci troveremo di nuovo con gli stessi problemi: aumentare le tariffe o ricorrere ai rifiuti speciali. In questo caso, almeno una metà dei 60 milioni di euro d’investimenti previsti, saranno, come quelli spesi per l’attuale impianto di compostaggio, un inutile spreco di risorse. Per quanto mi riguarda ho dei grossi dubbi che il Piano Industriale dell’ASIU possa dare i risultati previsti: senza nulla togliere, naturalmente, agli amministratori che lo hanno preparato».


RC: AZIENDA CARICA DI DEBITI, GESTIONE FALLIMENTARE

Leggiamo adesso integralmente il commento di Rifondazione Comunista sull’argomento.

«Il terzo anno di gestione di un C.d.A. , rappresenta il momento conclusivo di un periodo gestionale del quale il bilancio di esercizio è l’espressione dei risultati raggiunti – commenta la Segreteria del Circolo PRC Piombino – nel caso dell’ASIU il giudizio sul bilancio di esercizio 2006-2007 e quindi di conseguenza dell’intero mandato del C.d.A.non può che essere uno, per Rifondazione Comunista: FALLIMENTARE.

Ma dalla presentazione del piano industriale, tutto orientato sul passato e sul futuro – continua Rifondazione – non possono sfuggire ad un occhio attento alcune contraddizioni macroscopiche.

1. Si motiva il risultato negativo di bilancio (oltre 400.000 € di perdita per questo anno, più un deficit strutturale di 4.000.000 di euro ogni anno), con il fatto che nel corso dell’anno corrente si sono dovuti far entrare in discarica minori quantitativi di rifiuti speciali, perché la discarica è ormai prossima all’esaurimento, altrimenti, si sarebbe esaurita prima della realizzazione della nuova, prevista tra tre anni.

C’è allora da chiedersi perché nel 2005 e nel 2006 si sono fatti entrare rispettivamente 125.723 T e 112.521 T contro le 88.000 T del 2007 e le 85.911 del 2004 (anno precedente all’insediamento del C.d.A. di cui il Dott. Barbarese fa parte).
Forse nel 2005 e nel 2006 non era chiaro che la discarica si stava esaurendo?
O forse il Dott. Barbarese, Che ricordiamo essere il dirigente fortemente voluto dal Sindaco di Piombino e Presidente del Circondario Gianni Anselmi, pensava allora una diversa strategia di gestione, che certo non è la stessa portata avanti dal presidente Murzi che ha gestito ASIU solo nel 2007?

Ma questa non è la sola nota contraddittoria delle affermazioni presenti nel piano industriale: colpisce un fatto che non si presentino mai diffusamente in maniera analitica i costi sopportati dall’Azienda in questi anni…

2. Perché di fronte ad un aumento dei ricavi , per maggiori quantità di rifiuti industriali smaltiti a tariffa più elevata, non ha corrisposto nei bilanci 2005 e 2006 un corrispondente aumento di utile (solo 20.295 € nel 2005 e 24.818 € nel 2006); la risposta è semplice non sono riusciti a tenere sotto controllo la spesa che è aumentata in maniera stratosferica (perché?) tanto da mangiarsi i maggiori ricavi registrati; così nel 2007 che si è deciso di far entrare minor rifiuti speciali , non si è riusciti a comprimere in maniera corrispondente la spesa, determinando il buco nel bilancio di oltre 400.000 €.

3. Il piano si sofferma sulla necessità di andare verso un rinnovo del sistema impiantistico legato alla realizzazione della nuova discarica, sembra quasi, data la rilevanza che viene dato ad un quadro tutto sulla carta e senza una analisi critica della realtà che abbiamo ora davanti che si voglia distogliere l’attenzione dalla situazione attuale .
Ma realisticamente quali strumenti di certezza ci sono oggi sulla possibilità di un collocamento economicamente conveniente dal CDR prodotto o del compost; o forse continua ad essere più realistico immaginare anche per i prossimi anni (almeno nel breve termine) che questi materiali trovino collocazione in discarica come è avvenuto sino ad oggi ?

Quale analisi economica c’è, poi, a monte della scelta del soil washing, si dice per le bonifiche; ma non si diceva che la piattaforma per il trattamento dei rifiuti siderurgici doveva essere elemento fondamentale per le bonifiche dell’area siderurgica? Delle due l’una o è la piattaforma del CIC funzionale per le bonifiche o è il soil woshing? A meno che non si vogliano creare le condizioni per far arrivare a Piombino rifiuti di bonifica da tutta Italia per trattarli con il soil washing. Questo è sicuramente l’indirizzo politico dell’Amministrazione Comunale di Piombino, profondamente connesso con l’operazione fanghi di Bagnoli. Anche se questa è ormai fallita, che cosa impedisce di trattare i rifiuti speciali di tutta l’Italia che è un grande affare si, ma che ne pensano i cittadini?»

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Scritto da il 5.6.2008. Registrato sotto ambiente/territorio. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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