VISITA ALLA COMATA DI BAGNOLI: MEGLIO NON ANDARE?

Recentemente avevamo pubblicato un articolo dal titolo «Piombinesi venite a vedere la colmata di Bagnoli» (Leggi
l’articolo completo
), e l’invito lo faceva Casimiro Monti, vicepresidente di “Bagnoli futura” per mostrare loro la colmata di Bagnoli, «poiché possano rendersi conto con i loro occhi di cosa si tratta e affinché possano vedere il modo con cui noi stiamo riutilizzando quel materiale per il risanamento paesaggistico della zona».

Il 26 settembre 2007 «Il giornale di Napoli» pubblica questo pezzo che vi riportiamo integralmente, che racconta una storia “leggermente” diversa. Leggiamolo insieme.

A GENNAIO IL PROCESSO CONTRO L’EX ASSESSORE E IL PRESIDENTE DELL’AUTORITÀ PORTUALE
SPIAGGE AL VELENO, A GIUDIZIO MONTI E NERLI

Il reato ipotizzato è quello di abuso d’ufficio. Alla sbarra anche Gennaro Cuccaro (dirigente del servizio
“Risorsa mare”), Arcangelo Cesarano (subcommissario alla bonifica) e Antonio Tosi (direttore dell’Arpac).

di Nunzia Abate
Quel litorale andava chiuso. Vietato ai bagnanti, alla moltitudine di donne e bambini che d’estate vi si riversano non potendosi permettere una vacanza costosa in mete ambite. E questo perché le spiagge del litorale di Bagnoli non erano pulite. Mescolate a sostanze altamente tossiche e dunque pericolose per la salute pubblica, pericolose a tal punto da poter “procurare sui bambini disordine di deficit di attenzione, ritardi mentali e disordini neuroinerenti allo sviluppo”. Parola della Procura della Repubblica di Napoli che ieri mattina ha ottenuto il rinvio a giudizio delle cinque persone finite al banco degli imputati con accuse, contestate a vario titolo, di abuso d’ufficio e favoreggiamento personale. Il giudice delle udienze preliminari Tullio Morello ha disposto il processo di primo grado di giudizio per Casimiro Monti (ex assessore comunale alla Sanità, Igiene e Mare), Francesco Nerli (come presidente della Port Authority), l’ingegnere Gennaro Cuccaro (dirigente del servizio “risorsa mare”, addetto alla balneazione e alla pianificazione degli arenili), l’ingegnere Arcangelo Cesarano e Antonio Tosi (rispettivamente subcommissario di governo alla bonifica di Napoli ovest e direttore generale dell’Arpac). I primi quattro rispondono di abuso d’ufficio, gli ultimi due solo di favoreggiamento personale.

L’istruttoria dibattimentale prenderà il via a partire dall’8 gennaio e sarà sovrintesa dai giudici della undicesima sezione penale. Sarà in quella sede che il collegio difensivo tornerà ad affilare le armi, a cercare di dimostrare l’infondatezza del quadro indiziario tratteggiato dalla Procura nell’inchiesta sulla gestione del litorale occidentale della periferia napoletana, a pochi passi dalla zona della colmata di Bagnoli. «Eravamo speranzosi di aver dimostrato al gup la nostra estraneità ai fatti – commenta l’avvocato Raya, difensore di Casimiro Monti -. Ma evidentemente il giudice deve aver ritenuto necessario il vaglio dibattimentale. Siamo comunque sereni. Lo eravamo ieri quando ci apprestavamo ad affrontare l’udienza preliminare e lo siamo oggi che sappiamo di dover affrontare un processo. Siamo convinti di non aver alcun obbligo di responsabilità in questa vicenda e siamo convinti che sia tutto il frutto di un equivoco. A nostro avviso l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio non poggia su elementi forti. Si contesta a Monti – prosegue l’avvocato Raya – l’aver favorito dei privati nelle concessioni quando queste concessioni erano preesistenti all’insediamento di Monti».

Al centro dell’inchiesta c’è il rilascio o il rinnovo delle concessioni demaniali agli imprenditori riuniti nel consorzio denominato Comaba, “per l’utilizzo turistico balneare degli arenili di Bagnoli e Cordoglio”. Secondo l’impostazione accusatoria, l’autorità portuale e l’amministrazione comunale avrebbero deliberato nel febbraio 2003 il rilascio di quindici concessioni per stabilimenti balneari inseriti in un progetto presentato dal-la Comaba, e questo benché ci fosse stato il monito da parte del ministero dell’Ambiente che aveva avvisato delle gravi condizioni ambientali delle spiagge date in gestione ai privati.

Scritto da il 27.9.2007. Registrato sotto grilloparlante. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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