ASA: DUE GIORNI SULLA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE
Il 7 e 8 Novembre 2006 si è svolto presso l’Associazione Industriali della Provincia di Livorno un convegno promosso da ASA che segna un momento importante della storia dell’Azienda, soprattutto alla luce dei problemi e delle criticità quali quantitative che si sono manifestati negli ultimi anni.
ASA si è posta quindi alcune domande fondamentali, necessarie per capire quale deve essere la strategia per i prossimi anni, le cui risposte sono state dibattute proprio nel convegno che ha prodotto le nuove linee strategiche dell’azienda:
• Operare grandi investimenti strutturali, tali da ripartire in modo uniforme le risorse in tutto il territorio e sostituire le fonti di approvvigionamento maggiormente compromesse (si pensi ai pozzi inquinati della bassa Val di Cecina).
• Prestare il massimo impegno per applicare i principi dell’autoregolamentazione in campo ambientale, obiettivo da raggiungere anche attraverso processi di certificazione.
• Ottenere:
– una sempre più stretta intesa con le Istituzioni per mettere in atto processi amministrativi di verifica e di sostegno, tali da imprimere un’accelerazione alle iniziative di risanamento.
– un’efficace e produttiva collaborazione, sempre in accordo con le istituzioni, con gli altri Gestori dei Servizi Idrici e con gli enti di Ricerca di chiara fama (CNR, Università) in modo da poter trasferire sul nostro territorio le migliori conoscenze in campo scientifico e le migliori tecnologie disponibili per l’Ambiente.
L’alto profilo tecnico scientifico dei temi e la disponibilità al confronto di tutti i partecipanti sono stati un elemento prezioso per il successo dell’evento, permettendoci di individuare nuove e più efficaci prospettive di tutela del nostro territorio la cui complessità di gestione richiede un impegno di personale sempre più specializzato e qualificato.
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Scendendo nel campo concreto delle situazioni che contraddistinguono la qualità delle acque nel territorio dell’Ato 5, colpisce sicuramente il divario fra i valori chimici della risorsa presente nel sottosuolo e quella che esce dal rubinetto. Da qui emerge l’impegno rilevante richiesto al gestore in termini tecnici ed economici.
Caso Nitrati. L’intervento di Sergio Grassi del Cnr di Pisa, grazie allo studio degli isotopi, ha offerto un importante contributo per chiarire l’origine dell’inquinamento da nitrati (riferito alla vulnerabilità del tratto di costa fra Vada e San Vincenzo). È stato evidenziato in particolare l’effetto delle acque di irrigazione e delle concimazioni sulle falde: informazione che potrebbe risultare determinate nella pianificazione degli interventi di bonifica.
Caso Boro. Gli studi sul fiume Cecina stanno confermano con evidenza di scientificità l’effetto dei depositi di colemanite (minerale lavorato dall’industria estrattiva nel passato) sulla concentrazione di boro nel fiume Possera, affluente del Cecina. Per quanto riguarda la Val di Cornia, è ormai confermata l’origine bivalente: per rilascio da argille arricchite in boro dalle attività geotermiche e dall’acqua di mare. A questo proposito i progetti in fase di attuazione come il primo lotto della nuova dorsale Toscana Costa fra Venturina e San Vincenzo e l’impianto pilota di Piombino per l’abbattimento del boro rappresentano due risposte concrete ed importanti al problema.
Cuneo Salino. Il sovrasfruttamento delle falde idriche presenti sulla costa è all’origine del cuneo salino. Gli interventi sono, dunque, obbligati: diminuire l’entità dei prelievi. ASA ha già messo in campo alcuni progetti che vanno proprio in questa direzione: il progetto Aretusa, operativo dal giugno scorso, che permette di recuperare a fini industriali le acque dei depuratori di Cecina e Rosignano; il progetto Fenice, già attivo da tempo, per il recupero sempre a fini industriali delle acque del depuratore dio Piombino e il progetto Cornia-Industriale, già finanziato, per il recupero delle acque dei depuratori di Venturina e San Vincenzo.