PIOMBINO: TORTOLINI REPLICA A BENESPERI IN 4 PUNTI

Riportiamo integralmente la Replica del Segretario dei DS Val di Cornia Matteo Tortolini all’uscita dal suo partito dell’ex assessore regionale ed ex sindaco Paolo Benesperi.

«Accolgo con dispiacere politico e personale – commenta Matteo Tortolini – l’uscita di Paolo Benesperi dai DS, dirigente di primo piano della sinistra di questo territorio e di questa regione. A queste valutazioni vorrei accompagnare alcune considerazioni, oggettive e non partigiane sulle motivazioni formali che strutturano questa scelta da parte di Benesperi».

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«Il punto centrale che viene posto – coomenta Tortolini – è la cultura liberalsocialista. Anche io penso che nella costruzione di un soggetto politico democratico e riformista occorra una nitida presenza di cultura liberale, perché puntare sul talento, il merito e il sapere è giusto e utile non tanto per l’identità della sinistra quanto per l’Italia. Per questo ritengo incomprensibile non partecipare a questa discussione nei DS e nell’ Ulivo, con queste posizioni. Registro che tutta l’area liberal che è organizzata attorno all’ associazione Libertà Eguale, dove Benesperi ha sempre militato, e dove stanno, Morando, Salvati, Debenedetti, Nicola Rossi e tanti altri, sta nei DS ed è per il Partito Democratico in quanto portatrice di questa cultura e a sostengo di questa battaglia politica. Del resto rimango molto sorpreso, anche perchè con questi argomenti e con questo profilo politico, come me e tanti altri, Benesperi è stato non da oggi sostenitore dell’ unità dei riformisti, laici, cattolici e socialisti, e a favore dell’ apertura i un nuovo processo politico.
In questo senso si dice che i DS non sono un partito liberalsocialista e quindi si ritiene di uscirne. Ho argomentato perché non condivido questa affermazione e tuttavia se la dovessi prender per buona, molto sommessamente vorrei dire che se il problema è questo, non penso che sia esploso negli ultimi quattro mesi e cioè dopo le elezioni».

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«Si dice – continua Tortolini – che un partito è grande per le idee, relazioni, programmi, politica che esprime. E’ vero. E’ anche vero che un partito non è un circolo culturale, ed è grande anche per la funzione che svolge, nel proprio paese e nei problemi del proprio tempo. La costruzione di un soggetto politico a vocazione maggioritaria che si pone il problema di rappresentare la maggioranza dei cittadini, ci da la cifra della funzione reale che intende svolgere per intervenire nei processi della società cercando di orientarli. Questa una delle cose che ho imparato in questi anni dai dirigenti dei DS di questo territorio, Paolo Benesperi in testa. Quella cultura che ha sempre rifiutato la testimonianza seppur illuminata, i ripiegamenti minoritari, le fughe velleitarie, una certa identità monotematiche proposte in modo estremistico».

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«Senza moralismi che non mi appartengono, vorrei interpretare il sentimento di molti iscritti e simpatizzanti del nostro partito e di molti che guardano a noi. In politica si ha per ciò che si è e quindi per le capacità che si esprimono nell’ interesse dei cittadini e della comunità, ma si ha l’opportunità di avere funzioni dirigenti anche perché molte donne e uomini ti sostengono e pensano che tu possa rappresentarli al meglio. Se non si condividono atteggiamenti definiti autoritari di alcuni, a maggior ragione si dovrebbe essere tra i primi a sapere che in politica non si è mai soli e non si rappresenta mai noi stessi. Non aver sentito una parola di ringraziamento per quelle migliaia di donne e uomini, militanti , cittadini che per decine di anni ti hanno permesso di svolgere funzioni di primo piano, mi ha enormemente rammaricato e ferito».

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«In questo fine settimana Piombino e la Val di Cornia sono stati colorati di oltre cento ragazzi e ragazze della Sinistra Giovanile provenienti tutta la Toscana. Hanno discusso concretamente della loro generazione, dei problemi del nostro tempo, delle ansie e delle speranze per il futuro del nostro paese. Ascoltandoli ho avuto la conferma di quanto oltre alle persone siano importanti i valori che le muovono. L’etica e la democrazia non sono mai date una volta per tutte, non si affermano contro qualcuno, ma si praticano. Sono valori talmente alti che vanno maneggiati con cautela e non agitati in modo sconsiderato. I ragazzi venuti a Piombino questo fine settimana hanno dimostrato che alle volte i giovani sono molto più maturi e consapevoli di quanto, alle volte, ci fa comodo dipingerli».

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Scritto da il 30.10.2006. Registrato sotto cronaca. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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