PIOMBINO: IL SINDACO ANSELMI E IL BALLO DELLE POLTRONE

In questi giorni, dopo l’uscita di scena dell’Assessore Ferrini e l’abbandono degli assessori Bellosi e Fedeli, tra i partiti della maggioranza è accesa la discussione per un eventuale «scambio di poltrone» tra gli assessorati.La lista Nuova Piombino perderebbe due assessori, ma contemporaneamente ne guadagnerebbero uno in una posizione delicata e di prestigio con l’ingresso di Elisa Murzi alle attività produttive, e contemporaneamente lo SDI che perso l’assessorato tenuto da Ferrini preme perchè vengano rispettati gli assetti di governo e della maggioranza. Michela Batistoni di Rifondazione Comunista prova a fare un analisi della situazione piombinese ad oggi dal punto di vista dell’opposizione. Leggiamola insieme.

«La città tutta, le istituzioni cittadine stanno assistendo in questi giorni ad uno spettacolo indecente che viene eufemisticamente denominato dalla stampa “rimpasto” della Giunta Comunale di Piombino. A noi ricorda i più nobili trascorsi dei governi democristiani che avevano abituato la democrazia italiana a simili battaglie; ma non dovevamo e non doveva essere il Sindaco Anselmi l’uomo nuovo della politica piombinese? Una vera rivoluzione appare sconvolgere il governo della città ed i cittadini si chiedono perché ad appena un anno e mezzo dalle elezioni un Sindaco che è forte di un consenso plebiscitario e a cui una legge, che noi non condividiamo, concede ampi poter,i sconvolga la sua maggioranza».

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«Quello che appare è solo un valzer delle poltrone perché ciò di cui non si ragiona e di cui il Sindaco non riferisce né al Consiglio comunale né tantomeno ai cittadini è il bilancio e lo stato di attuazione del programma per il quale è stato eletto. La nostra valutazione è negativa. Di tutto ciò che è stato promesso ai cittadini – ed è stato promesso a tutti e di tutto – nulla è stato, ad oggi, fatto, se non, piccoli aggiustamenti di ordinaria amministrazione. Noi prima delle elezioni avevamo chiesto come mai in un programma elettorale così ambizioso non fosse enunciato un capitolo per il reperimento delle risorse necessarie a questa realizzazione, ed allora la finanziaria 2005 del governo Berlusconi era lontana dall’essere persino immaginata, dunque non può essere assunta come alibi.

Abbiamo scritto, in tempi non sospetti, che “non si può dire che si vuol fare la 398, sapendo che le risorse sono ancora interamente da reperire, e contemporaneamente che si vuol fare anche la Fiorentina-Salivoli. Perciò non si può dire che si vuol fare Città Futura secondo uno degli scenari che sono stati studiati ( con una spesa pubblica di oltre 400 milioni delle vecchie lire) e contemporaneamente affermare che si vuol fare il centro commerciale al magona e l’auditorium (anch’esso previsto a Città Futura) al Castello. A meno che non si voglia, contemporaneamente, anche, affermare che Piombino avrà due Auditorium…”.

Allora è venuto il momento di ammettere che ci sono progetti che non verranno mai realizzati, fortunatamente, e di ridiscutere totalmente la pianificazione economica e strutturale della città alla luce anche della novità condivisa rappresentata dall’ordinanza per il fermo della 27 forni. A questo, ad una discussione aperta e partecipata in città e nelle istituzioni democratiche, Rifondazione Comunista è pronta, e su questa base potrà partire il progetto dell’Unione a Piombino».

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Scritto da il 13.10.2005. Registrato sotto Senza categoria. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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