I RISULTATI DELL’INCONTRO LUCCHINI/LEGAMBIENTE

Pubblichiamo i risultati dell’incontro tra Legambiente e Lucchini, con le proposte dell’associazione ambientalista per far si che il nuovo piano piano d’impresa della gestione sovietica sia eco-compatibile con la città.

«Denuncia e proposta sono le coordinate, inscindibili, del nostro ambientalismo. La fase che attraversa la città di Piombino reclama comunque da tutti un sforzo propositivo e non meramente attendista.
La questione concreta in discussione tra di noi non riguarda SE mantenere e sviluppare la fabbrica (interrogativo che pure serpeggia in modo trasversale la società piombinese), ma COME rendere sostenibile ambientalmente e socialmente una fabbrica che oggi NON lo è.
Sosteniamo da tempo che c’è uno stretto legame fra la qualità della produzione, dell’ambiente, della sicurezza del lavoro e le prospettive future di un’azienda.

Qualità dei processi e dei prodotti passano per l’innovazione e dunque per la ricerca applicata.
Proponiamo la Creazione di un centro di ricerca con l’indispensabile coinvolgimento dell’Università così come si è fatto in alcuni distretti e aree produttive della regione. Purtroppo di questo obiettivo non vi è traccia nei vari accordi e nel protocollo d’intesa.
Gran parte dello stabilimento ha bisogno di un revamping almeno conservativo. Occorre ripristinare la cultura delle manutenzioni, rivisitare e la logistica dello stabilimento, sulla base dei volumi e delle qualità che si prevedono di produrre a lunga scadenza.
Dei prodotti esistenti, occorrerebbe puntare alla valorizzazione dei prodotti tipici come la rotaia ristrutturando e potenziando l’impianto esistente, ma soprattutto offrendo servizi al cliente, vera chiave di volta di una riconquista del mercato europeo. Occorrerebbe anche investire su produzioni innovative a maggior valore aggiunto abbandonando le produzioni grezze come bramme e billette.
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Inquinamento. Chiediamo semplicemente il rispetto delle leggi e degli accordi sottoscritti.

Cokeria. La lunga storia di quest’impianto, dimostra che la Lucchini è incapace di far rientrare quest’impianto nelle normative vigenti e nei parametri stabiliti negli accordi.
Se la società Lucchini, non è in grado di ottemperare a questi obblighi, deve programmare la dismissione e/o trovare soluzioni diverse.
Anche per Servola si ripropone lo stesso problema Crediamo che, almeno in via teorica, sia possibile un abbattimento consistente delle emissioni dello stabilimento di Servola e quindi il mantenimento della sua attività produttiva, però è necessario che la nuova proprietà presenti un Piano industriale dove la riconversione ecologica degli impianti sia uno dei punti principali.
Rifiuti. Se ne producono circa un milione di tonnellate anno: la Lucchini è d’accordo o no a far gestire l’intera filiera dei rifiuti prodotti dallo stabilimento alla società TAP di cui, peraltro è azionista? Occorre che la Lucchini pratichi velocemente lo spostamento e la costruzione di un nuovo cantiere Siderco con le tecnologie appropriate per far fronte all’enorme mole di scorie da lavorare e in modo da poterne riciclare una buona parte. A questo proposito si rammenta che è ben scaduto il termine, nell’accordo di programma, entro il quale doveva essere individuato concordemente il nuovo sito dell’impianto. Stessa cosa vale per i carbonili.
Bonifiche. La nostra opinione è che si sia innescato un processo eterodiretto e poco chiaro che investe la bonifica, la gestione e la futura fruizione delle aree da bonificare e che prevede la regia di un soggetto del tutto esterno al territorio quale è “Sviluppo Italia” con ruoli subalterni degli enti locali e della imprenditoria locale. Questa “piega” non la condividiamo in radice e riteniamo che le gerarchie stabilite con “Sviluppo Italia” vadano semplicemente rovesciate! Pena la perdita dell’occasione di innescare una nuova filiera imprenditoriale locale del risanamento ambientale.

Acqua. La Lucchini deve porre urgentemente riparo alle proprie negligenze gestionali e deve adoperarsi per usare tutta l’acqua proveniente dall’impianto di depurazione civile, accettare la contabilizzazione dei propri emungimenti e dei propri consumi».

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Scritto da il 22.7.2005. Registrato sotto Senza categoria. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    80 mesi, 27 giorni, 10 ore, 20 minute fa

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