CRISI DELLA PICCOLA DISTRIBUZIONE A PIOMBINO
In tre anni hanno cessato l’attività 75 piccole imprese, cioè negozi o attività legate al turismo. Questi dati sono stati diffusi dalla Camera di commercio è sono aggiornati al giugno 2003, e tutto lascia intendere che la tendenza negativa sia continuata nei mesi successivi, ma i dati precisi si avranno solo a febbraio, quando il Comune tirerà il bilancio sulla chiusura delle attività di quest’anno.
I dati indicano che siamo davanti a una crisi della piccola impresa, la gente ha ridotto i consumi e si indirizza sulla grande distribuzione; il super e l’iper mercato attirano, il piccolo negozio arranca.
Abbiamo chiesto cosa ne pensa in proposito al consigliere comunale di «Nuova Piombino» Giuliano Bellosi:
Chi sara più danneggiato da questa crisi della piccola distribuzione?
«La piccola distribuzione è una categoria che dovrebbe contribuire, in un ciclo virtuoso, a generare nuovi redditi e quindi nuovi posti di lavoro, invece, con il trend economico negativo, ha innescato una contrazione degli addetti nel settore, e in questo trend negativo, la contrazione del piccolo commercio ha danneggiato profondamente anche le categorie più deboli dei consumatori: quelle con ridotta autonomia di mobilità o minore capacità fisica.
Quali interventi pensa siano necessari per aiutare questa categoria di lavoratori?
Ritengo necessario che la giunta comunale, in tempi brevissimi, dia un nuovo impulso promovendo specifici incontri con le categorie per definire un primo periodo campione in cui si coordinino, tra grande e piccola distribuzione armonizzandoli, orari d’apertura e quant’altro possa contribuire alle finalità di servizio alla città e di garanzia per la sopravvivenza dell’anello più debole della distribuzione, attivando, per esempio, aperture festive ed alternative d’interi rioni cittadini, come suggerito da professionalità del settore».