DISCARICA: “LA PIAZZA” CHIEDE PRESE DI POSIZIONE REALI AL COMUNE DI PIOMBINO

La discarica di Ischia di Crociano

Piombino (LI) – Torna centrale, dopo mesi di solo rigassificatore, il tema della discarica ad Ischia di Crociano, e in molti iniziano a chiedersi perché, visto che dopo il fallimento di Rimateria, il Comune avrebbe potuto acquistare l’impianto dal tribunale a prezzo privilegiato e chiuderla definitivamente con i soldi dei conferimenti nel cono rovescio. A preoccupare di più il gruppo de “La Piazza” è però anche la mancanza di trasparenza su una operazione che va, dritta dritta, verso la grande “Città dei rifiuti” che nessuno a Piombino, a differenza della Regione, sembra volere ufficialmente, ma senza poi però mai intervenire con atti formali. Leggiamo insieme la nota.

«Apprendiamo dalla stampa  – inizia “la Piazza” – che a Febbraio Rinascenza Toscana inizierà a conferire nel cono rovescio, (l’area di circa 60.000 metri cubi compresa tra la vecchia discarica ASIU e quella Lucchini). Quale sia il programma di Rinascenza Toscana (che ha in affitto le discariche per 13 mesi e che gode di una prelazione sulla vendita dell’area della LI53, dove intende costruire un’altra mega discarica) lo abbiamo purtroppo appreso dai giornali: dalla nomina di Pellati, l’Amministrazione non ha più dato informazioni sugli sviluppi della vicenda discarica.

Del resto non sappiamo più nulla neanche della Commissione di Inchiesta che doveva indagare sui debiti ASIU e la nascita di Rimateria; la mancanza di trasparenza dunque non sembra essere caratteristica solo dell’Amministrazione, ma pare un comportamento trasversale a tutte le forze politiche.

Il progetto di Rinascenza Toscana dopo il riempimento del cono rovescio ne prevede il rialzo insieme alla discarica ex-Lucchini con riprofilatura alla ex-ASIU per circa altri 360.000 metri cubi.

Sommati insieme, i volumi previsti ammontano quasi alla stessa quantità con cui si è rialzata la ex-ASIU.

Rinascenza vuole destinare gli spazi di discarica anche allo smaltimento di rifiuti non riciclabili provenienti da nuovi impianti: trattamento dei rifiuti liquidi (bottini e percolato proveniente da fuori), essiccamento dei fanghi da depurazione (anche questi provenienti da fuori) e un inceneritore per bruciare plastiche. Poi Rinascenza punta a realizzare una mega-discarica sulla LI53 anche se afferma che “…al momento non è ancora compresa in via definitiva nel nostro piano industriale. Prima è necessario individuare un punto di convergenza tra i vari portatori di interessi, Comune di Piombino in primis”.

Chiediamo alla Regione Toscana, al Comune e alle forze politiche locali di esprimersi su questo piano industriale: davvero vogliono permettere che si sviluppi una mostruosità come questa a Ischia di Crociano, accanto al centro abitato di Colmata? Perché la Regione sembra appoggiarlo anche se non è finalizzato alla bonifica del SIN?

Non ha ancora capito che un privato non ha alcun interesse a eseguire le bonifiche, ma deve fare profitti conferendo rifiuti da fuori?

Con questo progetto, oltre ad importare altri milioni di metri cubi di rifiuti avremo anche altri impianti ambientalmente molto  impattanti. Il Piano di Rinascenza è simile a quello di Rimateria e non potrebbe essere altrimenti: le discariche saranno utilizzate da ditte private per i loro profitti e nessuno sviluppo sarà possibile per Piombino, visto che non si bonificheranno le aree SIN di cui Ischia di Crociano fa parte.

La città ha votato il Sindaco Ferrari perché bloccasse la mega-discarica: se permetterà che venga portato avanti un progetto analogo (anzi, peggiore) mostrerà di non essere stato capace di onorare le sue promesse. Perché nel giugno del 2022 il Sindaco dichiarava al Tirreno di ritenere questo progetto interessante e migliorativo rispetto a quello di Rimateria? Ha forse cambiato idea?

È vero che ha impugnato al TAR la decisione del Demanio che autorizza a conferire sulla ex-Lucchini anche materiali non di origine siderurgica, ma questo non sarà sufficiente a fermare Rinascenza.

Come intende muoversi l’Amministrazione? E la Regione Toscana? Aveva affermato che avrebbe autorizzato solo impianti e spazi di discarica funzionali alla bonifica del SIN (i rifiuti ammessi nel rialzo dovevano essere solo di origine siderurgica) e ora, di fronte a un piano industriale che va in senso contrario, cosa intende fare? Perché ciò che non ha potuto fare Rimateria oggi si dovrebbe permettere a Rinascenza?

La bonifica del SIN dovrebbe essere la preoccupazione principale dell’Amministrazione Comunale, della Regione e dello Stato: la nostra proposta di inserire l’intera area delle discariche all’interno del SIN e della trincea drenante (approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale) non è stata portata avanti e non ha dato seguito ad alcun vero progetto di bonifica, che avrebbe dovuto prevedere come elemento centrale la TAP, che avrebbe dovuto riportare sotto il controllo pubblico le discariche riacquistando gli impianti e mettendoli ad esclusivo servizio del SIN. Non è un’utopia, altre realtà lo hanno fatto.

Ci chiediamo infine  – conclude la nota – se il Comune abbia chiesto ad ARPAT di verificare se tutte le prescrizioni siano state effettivamente e scrupolosamente ottemperate da Rinascenza (collegamento di tutti i pozzi di estrazione del biogas; coperture; verifica di eventuali perdite dai teli di fondo; regimazione delle acque; estrazione del percolato, ecc).

Davvero vogliamo credere che una ditta non proprietaria, che ha solo preso in affitto un impianto per 13 mesi, abbia fatto gli ingenti investimenti necessari? Perché non si parla più di carotaggi? E infine: è possibile rinnovare l’AIA del cono rovescio ora che Colmata è ufficialmente dichiarato centro abitato?».

Piombino,28.01.2023
Comitato la Piazza val di cornia.

 

Scritto da il 29.1.2023. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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