PIOMBINO: ECOBALLE, CONCLUSE UFFICIALMENTE LE OPERAZIONI DI RECUPERO

Piombino (LI) – Sono complessivamente 32 le ecoballe recuperate nel canale di Piombino: le operazioni di monitoraggio e bonifica si sono ufficialmente concluse oggi, con la visita del sindaco di Piombino Francesco Ferrari al Centro operativo avanzato della Protezione civile, allestito alla stazione marittima per coordinare le attività.

“Sono emozionato per la soluzione di un problema che sembrava insormontabile – commenta Francesco Ferrari, sindaco di Piombino -. Una battaglia che inizia da lontano, con la nostra denuncia di quella che era, a tutti gli effetti, una bomba ecologica ad orologeria. È il successo di un impegno caparbio che abbiamo avuto, fin dal nostro insediamento, nel denunciare il pericolo che questo territorio correva. Abbiamo più volte ed in varie sedi lanciato il grido d’allarme per questa situazione, in controtendenza col silenzio assordante che c’era stato fino ad allora”.

Le operazioni, coordinate dal Dipartimento della Protezione civile, hanno visto impegnati, negli ultimi 4 mesi, la Marina militare, Ispira, Cnr, Arpat, la Regione Toscana, la Capitaneria di porto di Piombino, Arpa Sicilia, l’Autorità di sistema portuale e i piloti e gli ormeggiatori della città.

“Oggi ringraziamo tutti i soggetti che, a vario titolo, hanno contributo al successo di questa operazione – continua Ferrari -. Una macchina perfetta, sincronica, tra i vari protagonisti, guidati da una sinergia di intenti, ha portato ad un monitoraggio puntuale che ha scandagliato oltre 150 chilometri quadrati di fondale, più dell’estensione della città di Firenze. Le ecoballe recuperate sono un numero importante che va oltre le previsioni più rosee. Il tutto, portato a compimento nella totale sicurezza e senza il minimo disagio per i traffici in superficie né per il sistema economico del territorio. Grazie di cuore, a nome di tutti i cittadini della costa, a tutte le eccellenze che hanno dimostrato la qualità delle competenze italiane”.

La storia
Un carico di 56 ecoballe di plastica finisce in mare nei pressi dell’Isola di Cerboli, nel golfo di Follonica, cinque anni fa. Il comandante della nave non segnala il fatto, di cui si viene a conoscenza per la denuncia che arriva dall’inceneritore in Bulgaria che aveva acquistato il carico. La prima a sollevare il problema è l’Amministrazione Ferrari, poco dopo la nomina di un commissario straordinario, l’ammiraglio Caligiore, che individua il punto in cui si è inabissato il maggior numero di balle (altre si sono mosse ed è probabile che siano sparse ormai in tutto il golfo) ma quando si arriva al momento operativo, l’Autorità garante per il Commercio blocca tutto per un probabile conflitto di interessi del contrammiraglio.
Continua la battaglia burocratica del sindaco Ferrari che si rivolge al ministro dell’Ambiente Sergio Costa chiedendogli un intervento diretto ma il generale Costa risponde che non è competenza sua bensì della Protezione Civile che deve dichiarare lo stato d’emergenza. Risposta della Protezione Civile: non ci sono i presupposti per dichiarare l’emergenza. Conclusione: 40 balle di plastica restano in fondo al mare. Si scopre anche che la regioni Toscana ha fatto scadere una fideiussione che, di fatto, avrebbe coperto i costi di recupero.
Lo scorso 23 luglio il Governo decreta lo stato di emergenza nazionale e individua come commissario straordinario Angelo Borrelli: le operazioni di recupero partono poco dopo coordinate dalla Protezione civile.

Scritto da il 3.12.2020. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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