PIOMBINO: IL 26 GIUGNO PRIMO SCIOPERO DELL’ERA JINDAL

un momento dello sciopero

Piombino (LI) – In attesa del programmato incontro al M.I.S.E. del 9 luglio prossimo, mercoledì 26 giugno si è tenuto il primo sciopero di due ore dell’era Jindal, promosso dai sindacati Fim, Fiom e Uilm (sulla scia delle sollecitazioni arrivate dai lavoratori durante le assemblee di questi giorni) sotto la direzione dello stabilimento Jsw Steel Italy (ex Aferpi, ex Lucchini) perché il messaggio dei lavoratori e dei sindacati deve arrivare a chi decide il loro futuro, e cioè la dirigenza di JSW. Nel piazzale della fabbrica anche le bandiere e gli striscioni del Camping Cig, dell’Opposizione Cgil e dei sindacati Usb e Ugl.

I sindacati  hanno chiesto inoltre la sospensione della nuova sperimentazione sull’acciaio al Piombo prevista per il 27 Giugno, in attesa di ricevere i risultati su salute e sicurezza: “Come già ribadito all’azienda, come Rls non possiamo permettere una ulteriore sperimentazione senza un giudizio da parte degli enti competenti sui risultati del test precedente. Abbiamo appreso che l’Asl è in possesso di tali dati dalla scorsa settimana, chiediamo quindi a Comune, Regione ed organi competenti (Asl e Arpat) di formalizzare tali dati e di certificare che la sperimentazione possa essere eseguita nella piena tutela della sicurezza e salute dei lavoratori coinvolti. […] Se serve un altro sciopero lo rifaremo domani al Tmp”.

Lorenzo Fusco (Uilm): “Se l’arrivo di Jindal aveva riportato la speranza in molti lavoratori, i tagli annunciati, la mancanza di investimenti sui treni di laminazioni, gli smantellamenti fermi e l’assenza dello studio di fattibilità per il forno elettrico hanno riportato a galla molte preoccupazioni e timori sul futuro dell’acciaio a Piombino”.

Fausto Fagioli (Fim): “Piombino non è una crisi risolta, va monitorata con fatti concreti. Anche il Governo ci deve dire cosa vuole fare”.

David Romagnani (Fiom): “I lavoratori non riescono a vedere un’azienda che ha voglia di ripartire. Chiediamo un segnale forte. Confrontiamoci su come superare questi mesi, considerando che per la realizzazione di un forno elettrico ci vorranno almeno due anni”.

Claudio Lucchesi (Uglm): “Dopo le posizioni un unilaterali dell’azienda rispetto ai buoni Welfare e a taglio organizzativi , in Consiglio di Fabbrica le RSU hanno deciso di indire uno sciopero . Doveva essere fatto prima delle assemblee , una esterna per i cassaintegrati , una nei tre turni in fabbrica .
Bene , all’assemblea esterna , indetta alle ore 10 , Fim Fiom Uilm si sono presentati un’ora e mezzo dopo . Erano stati convocati dall’azienda (escludendo il sindacato UGL e la sua RSU) .
Al ritorno ci dicono che lo sciopero non ha più il caso di essere , poiché l’azienda ha fatto passi indietro sulle posizioni prese , ci dicono che è bastato minacciare lo sciopero per ottenere una vittoria . I lavoratori presenti non hanno accettato questa versione , hanno chiesto di poter votare per non annullarlo .
Lo sciopero è stato fatto due ore ai fine turno . Stamani poi al picchetto davanti alla direzione , hanno parlato Fim Fiom Uilm descrivendo la gravità della situazione e dell atteggiamenti intimidatori da parte della Proprietà (senza dare diritto a nessun altro di intervenire e negando la richiesta di portare i lavoratori al Mise ).
La situazione è grave , l’azienda ha intimidito gli operai nei reparti , ha negato di andare in mensa alle persone che hanno scioperato .
Come UGLm è da mesi che denunciamo questa situazione , sperimentazione dell’ acciaio al piombo , la fumosità sul progetto dell’impianto tempra , il silenzio sulle demolizioni , la mancanza di piano industriale e investimenti , scadenza degli ammortizzatori sociali . Seppur con mille scuse intendono oscurarci , noi non ci arrenderemo . Ringraziamo i lavoratori che hanno alzato la testa e la delegazione comunale intervenuta all iniziativa . A Ottobre scade la cassa integrazione per Piombino Logistics, a Novembre quella Aferpi e a Dicembre scadono i 18 mesi dati all’azienda per la presentazione dello studio di fattibilità per i forni elettrici. Ad oggi non si sa nulla su investimenti, compresi quelli per il nuovo treno rotaie, e sugli smantellamenti”.

Presenti alla manifestazione anche i neoassessori Giuliano Parodi (attività produttive), Sabrina Nigro (lavoro) e Simona Cresci (formazione) in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, che,  dopo un confronto con i rappresentanti sindacali all’interno del consiglio di fabbrica, hanno espresso l’intenzione di voler sin da subito incontrare la dirigenza Jsw.

Sindaco Francesco Ferrari: “In vista della prossima convocazione al Mise del 9 luglio – commenta in una nota – l’obiettivo è quello di organizzare altri momenti di approfondimento con sindacati, azienda e Asl in modo da maturare una posizione chiara sulle posizioni da portare avanti, e farci portavoce degli interessi della comunità con il Governo.

“All’azienda chiederemo pertanto maggiori dettagli sul piano industriale, sulle bonifiche, sull’annunciato investimento sulla tempra. In particolare quest’ultimo è fondamentale per consentire a questa amministrazione di intraprendere le valutazioni per la Variante urbanistica che si renderebbe necessaria ai fini dell’investimento su questo impianto. L’incontro con l’Asl ci consentirà di approfondire la questione legata alla produzione dell’acciaio al piombo.

Già da giovedì 27 giugno potremo affrontare alcune questioni con il commissario Lucchini in amministrazione straordinaria Piero Nardi al quale il sindaco aveva richiesto un appuntamento alcuni giorni fa”.

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Scritto da il 27.6.2019. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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